Una carriera a due facce: trionfi e sfortune di Anna Fenninger Veith
Nel giorno del suo ritiro dalle gare ripercorriamo la carriera di Anna Veith, una delle più grandi campionesse dello sci alpino degli ultimi anni.
Nata il 18 giugno 1989 a Hallein, nel Salisburghese, e cresciuta ad Adnet, stesso Land dell’Austria, Anna Fenninger, questo il suo cognome da nubile col quale è stata universalmente nota fino a quattro anni fa, ottiene il primo successo di rilievo, come accaduto a tanti grandi talenti dello sci alpino, nel fu Trofeo Topolino, nello slalom allievi del 2004. Nell’inverno 2005-2006 viene inserita nelle squadre nazionali austriache ed esordisce in Coppa Europa che vince subito al debutto con quattro vittorie, tutte in gigante, di cui si aggiudica anche la graduatoria di specialità, e altri cinque podi distribuiti tra gigante e slalom. Se nella rassegna continentale eccelle nelle discipline tecniche, ai Mondiali juniores che si disputano in Canada domina in quelle veloci vincendo l’oro in superG e l’argento in discesa: roba da stropicciarsi gli occhi.
Nel 2006-2007 grazie ad altre sei vittorie, tre in superG di cui si aggiudica la graduatoria, e tre in gigante, concede il bis nella classifica generale di Coppa Europa. Ovviamente tutti questi ottimi risultati la portano a esordire in Coppa del Mondo nello slalom di Levi dell’11 novembre 2006, i suoi primi punti arrivano nel gigante di Cortina d’Ampezzo del 21 gennaio 2007 nel quale è sedicesima, ma una caduta nella discesa della combinata di Tarvisio del 2 marzo 2007 la costringe a saltare i Mondiali juniores di casa sua ad Altenmarkt-Zauchensee e Flachau. Nella stagione successiva altri tre successi in Coppa Europa e quattro piazze d’onore la installano al terzo posto della generale vinta da Lara Gut, un’altra predestinata come lei con la quale ha duellato, infortuni permettendo, per tutta la carriera ma con la quale ha sempre avuto un profondo rapporto di amicizia, confermato dalla commozione di Anna dopo aver visto il videomessaggio della ticinese che la omaggiava nel giorno del suo ritiro.
In Coppa del Mondo non fa ancora le discese ma nella combinata di St. Anton del 22 dicembre 2007 ottiene il suo primo risultato tra le top ten piazzandosi quarta. Ai Mondiali juniores di Formigal domina la scena: è nelle dieci in tutte le gare vincendo l’argento in superG e l’oro in gigante e combinata. L’inverno 2008-2009 la vedrà abbandonare le competizioni cadette con un bronzo mondiale junior in superG a Garmisch-Partenkirchen e la sua 14a e ultima vittoria parziale in Coppa Europa, in slalom. Nella sua prima discesa di Coppa del Mondo è ottava il 5 dicembre 2008 partendo col 41, ormai gareggia in tutte le specialità e cresce lentamente ma costantemente soprattutto nella velocità e nella gara multipla tanto da ottenere altri tre piazzamenti tra le prime dieci dei quali uno è il suo primo podio, il secondo posto nel superG di Cortina d’Ampezzo del 26 gennaio 2009. Debutta ai Mondiali seniores piazzandosi quarta in superG e settima in combinata in Val d’Isère.
Alle Olimpiadi dell’anno successivo a Whistler non fa meglio di due sedicesimi posti sempre in superG e combinata e in Coppa del Mondo inanella solo tre top ten: la stagione 2009-2010 è interlocutoria, tanto che qualcuno comincia già a etichettarla come un’ex grande promessa, ma da quella seguente, nella quale lascia perdere lo slalom, comincia a entrare in una nuova dimensione: due terzi posti e altri dieci top 10 in Coppa ma soprattutto l’oro mondiale in combinata a Garmisch-Partenkirchen. Per la prima vittoria in Coppa è solo questione di tempo e questa arriva il 28 dicembre 2011 a Lienz in gigante, specialità in cui nel Circo Rosa aveva faticato molto fino ad allora ma che la consacra definitivamente. A fine stagione è quinta in classifica generale, terza in quella dopo (con due vittorie in gigante e una in superG) poi finalmente, nel 2013-2014, il trionfo nella generale, corredato da tre successi parziali, tutti in gigante, con relativo successo nella coppa di specialità, e dall’oro in superG e dall’argento olimpico in gigante a Sochi 2014. Non ha mancato l’appuntamento col podio neanche ai Mondiali di Schladming 2013 dove è stata bronzo in gigante.
La stagione 2014-2015 probabilmente è la sua migliore in assoluto: vincendo l’ultima gara, il gigante di Méribel, la sua sesta stagionale, la quarta in gigante oltre al superG e alla combinata di Bansko, strappa a Tina Maze, che finisce terza, una Coppa del Mondo assoluta che qualche settimana prima sembrava ormai persa e che invece, grazie soprattutto al disastro della slovena sulle nevi di casa di Maribor e a una grande rimonta dell’austriaca, prende nuovamente la via del Salisburghese, insieme alla seconda coppa di gigante consecutiva. Ma lo straordinario duello con la fuoriclasse di Crna raggiunge il suo culmine ai Mondiali di Vail/Beaver Creek: nel superG Anna batte Tina per 3 centesimi, tre giorni dopo nella discesa le parti si invertono per 2 centesimi, Tina trionfa poi in combinata, quarta è Anna che poi si rifà in gigante vincendo il suo terzo titolo iridato in carriera con Tina quinta.
A 26 anni ancora da compiere la supercampionessa austriaca è all’apice della carriera ma a questo punto per lei iniziano i guai. Anzitutto, nella primavera-estate 2015 ci sono forti contrasti con la sua federazione per questioni di sponsorizzazione sollevati da colui che allora era il suo manager. Risolta questa spinosa questione, per Anna arriva la prima, vera mazzata della carriera: il 21 ottobre 2015, a soli tre giorni dal gigante di apertura di Coppa del Mondo di Soelden (che vedrà la prima vittoria in Coppa del Mondo di Federica Brignone), si distrugge completamente il ginocchio destro (crociato anteriore, collaterale e tendine rotuleo) in una caduta in allenamento proprio sul ghiacciaio del Rettenbach. Anna resta ferma un anno, durante il quale l’unica nota lieta è il matrimonio in gran segreto in Alto Adige, nell’aprile 2016, con l’ex snowboardista Manuel Veith, che fa piombare nella disperazione più nera tutti i suoi ammiratori estasiati dalla sua bellezza sulle piste e fuori dalle piste.
Nel 2016-2017 torna in pista nel primo dei due giganti di Semmering e disputa solo sette gare di Coppa, ma nell’ultima, il superG di Cortina, arriva terza guadagnandosi la convocazione per il suo quinto e ultimo mondiale a St. Moritz, nel quale però non ottiene risultati di rilievo. Subito dopo la rassegna iridata deve nuovamente operarsi ma stavolta al ginocchio sinistro, per risolvere un problema al tendine rotuleo che la fa soffrire da anni. La stagione successiva, quella olimpica, sembra quella della definitiva rinascita: finisce sette volte nelle top 10 vincendo la sua 15a gara di Coppa del Mondo, il superG di Val d’Isere. Ma soprattutto, ai Giochi di PyeongChang l’oro nel superG sembra ormai certo ma col numero 26 arriva quel fenomeno assoluto della snowboarder ceca Ester Ledecka che la beffa per un centesimo e la costringe ad accontentarsi dell’argento, sua terza medaglia a cinque cerchi in tre partecipazioni.
E’ quello l’ultimo vero acuto di Anna, anche se tre settimane dopo arriva seconda nel superG di Coppa di Crans-Montana. La sfortuna infatti la perseguita ancora: dopo aver ottenuto quattro top 10 in gare di Coppa, il 12 gennaio 2019, mentre si sta allenando in gigante a Pozza di Fassa, senza nemmeno cadere si rompe nuovamente il crociato del ginocchio destro, pertanto stagione finita e Mondiali di Are saltati. L’inverno scorso è un calvario, Anna è soltanto la pallida ombra di quella che era: dopo un decimo posto a Bansko e un settimo a Rosa Khutor sempre in superG, deve saltare quella che si rivelerà essere l’ultima tappa stagionale, quella di La Thuile, perché il ginocchio le fa troppo male. La sua 251a e ultima gara di Coppa del Mondo l’ha disputata il 9 febbraio scorso, quando nel superG di Garmisch-Partenkirchen non arrivò al traguardo.
Anna Fenninger, ci piace chiamarla sempre così, è stata una sciatrice ultracompleta, nata slalomista e piano piano trasformatasi in polivalente veloce. E’ stata una delle più belle di tutti i tempi da vedere in azione in pista per il suo stile pulito e tremendamente efficace. Del resto il palmares parla per lei: un oro e due argenti olimpici, tre ori, un argento e un bronzo mondiali individuali (più un argento nel team event nel 2011), 15 gare vinte in Coppa del Mondo, 11 giganti, 3 superG e una combinata, 46 podi totali, due sfere di cristallo assolute portate a casa nel 2014 e nel 2015, accompagnate negli stessi anni da due trofei di gigante, due secondi e tre terzi posti nella graduatoria finale di superG e due secondi in quella di discesa, specialità nella quale, incredibile ma vero, non ha mai vinto arrivando cinque volte seconda e tre volte terza. Una curiosità: il 28 dicembre è stato il suo giorno, visto che dal 2011 al 2013 vi ha sempre vinto in gigante, prima a Lienz, poi a Semmering e poi di nuovo a Lienz. Una fuoriclasse non troppo amata in Austria, specialmente nei primi anni, per la sua riservatezza, ma amatissima all’estero, in particolare in Italia anche perché duramente colpita dalla sfortuna negli ultimi cinque anni. E’ stata una grandissima sciatrice ed è una bellissima ragazza: mancherà terribilmente a tutti gli appassionati, anche a quelli che non tifavano per lei.
Foto: Account Instagram Anna Veith