Un super giovedì ha dato il via ai Mondiali. E ora le discese (con polemiche)
Partiti!
L’inizio di questi Mondiali tanto attesi a Cortina (assegnato alla quinta candidatura) non è stato dei più fortunati, con tanta neve e temperature alte, seguite da una nuvola fantozziana. Risultato: prime tre gare posticipate. La “tensione” era già alta tra i presenti, drasticamente ridotti rispetto al solito per restrizioni e scelte strategiche causate dalla pandemia. È stato necessario presentare due tamponi negativi e farsi testare all’arrivo, e poi ogni tre giorni, oltre a rispondere quotidianamente ad un questionario online, pena la sospensione dell’accredito. La logistica non è facile, tra percorsi e aree divise tra rosso per team, giallo per media, blu per organizzatori e verde per ospiti.
Super giovedì
Ma Cortina non tradisce, sparite le nuvole, uno scenario da cartolina ha premiato la pazienza, e permesso di far disputare non uno, ma entrambi i super g nello stesso giorno. Lo sforzo in pista è stato enorme, con turni estenuanti e personale che non ha dormito per tre giorni. 150 tra militari e forze dell’ordine, 250 lisciatori e un altro centinaio di volontari si sono prodigati per rendere le piste agibili, rifinire il lavoro di 16 battipista, (ri)allestire reti, bagnare, raschiare, spalare, …
A conquistare il primo oro di questi Mondiali è stata Lara Gut-Behrami, brava e anche fortunata, perché Mikaela Shiffrin ha commesso un errore verso la fine, quando aveva la gara in pugno. Il padre allenatore Pauli Gut ha confessato che il segreto di Lara è la ritrovata serenità, mentale, famigliare e anche tecnica. La sua determinazione e il suo carattere forte è emerso anche in un fuori onda, mentre parlava dell’episodio di Crans Montana. Aveva criticato la preparazione della pista, se l’erano presa, ma lei non ci pensa nemmeno a scusarsi, possono andare a quel paese (meglio non tradurre letteralmente dal tedesco). Era lei comunque la favorita, così come il favorito tra i maschi, Vincent Kriechmayr si è imposto sulla Vertigine poche ore dopo, pista nuova e ricca di sorprese.
Discesa
Domani va in scena la discesa femminile, dopo la disputa di una prova e mezza, dato che il tempo stringe causa slittamento del programma, e con la parte finale in comune con i maschi, oggi non era percorribile due volte. La sola curiosità di oggi è stato l’inserimento in lista di partenza di Bassino e Brignone, che avevano deciso da giorni di non fare la discesa. Questo ha comportato che un’altra italiana, Nadia Delago partisse oltre il 20, di fatto penalizzandola. Perché? – Ci siamo chiesti tutti. La FISI ha fatto sapere che si è trattato di una mancanza di comunicazione interna (!). Delago le prove le ha fatte con il 27, ma domani avrà il 4, non proprio le stesse condizioni di pista.
Gli uomini hanno provato per la prima volta la pista da discesa, e praticamente nessuno ha gradito la tracciatura, troppo irregolare e angolata in particolare nella parte alta. Beat Feuz, rappresentante atleti per l’occasione, ha raccolto le critiche riportandole alla FIS, che ha deciso di ritracciare per domani. Ha lasciato perplessi anche la partenza, o meglio, la modalità di raggiungerla: una scalinata infinita, che richiede oltre dieci minuti di fatica. Tutti a piedi, perché la seggiovia temporanea che era stata prevista non si è potuta allestire.
Porte chiuse
Si è invece allestita una tribuna enorme, ovviamente vuota. Gli organizzatori non si erano resi conto, che sarebbe stato impossibile accogliere spettatori. È pur vero che sperare era lecito in estate, quando sono cominciati i lavori di costruzione, ma altri, Wengen e Kitzbühel per esempio, sono stati ben più realisti, nelle stesse tempistiche.
Una parentesi a parte è la tenda hospitality, anch’essa enorme e…piena! Circa 350 persone al giorno possono godersi le gare dalle belle vetrate sull’arrivo, mangiano e bevono, con e senza mascherina. Tamponi? Consigliati, ma non proprio obbligatori, dato che non è previsto un sistema di controllo. Speriamo bene.
Andrea Cappelletti
@ Cortina 2021 Pentaphoto