Un fantastico Peter Fill trionfa nella discesa di Kitzbühel! Paurosi voli di Hannes Reichelt e Aksel Lund Svindal
Poche volte una vittoria di un atleta italiano è stata così meritata nella storia per la costanza e la serietà nel lavoro e negli allenamenti come se l’è meritata oggi Peter Fill.
Il 33enne altoatesino di Castelrotto diventa il terzo azzurro a trionfare nella discesa maschile di Kitzbühel, la più prestigiosa della Coppa del Mondo, dopo Kristian Ghedina nel 1998 sul percorso con la variante che porta il suo nome, e Dominik Paris nel 2013 sulla Streif completa. Stavolta mancava praticamente il salto della Mausefalle, dato che si partiva poco sopra la “trappola per topi”, e il via è stato dato con un’ora di ritardo, ma tutti gli altri punti chiave c’erano e Peter è stato praticamente impeccabile inventandosi una vera e propria gara della vita. Per lui è la seconda vittoria in 301 gare di Coppa del Mondo, l’altra risaliva a una vita fa, nella discesa di Lake Louise del 29 novembre 2008, e il 14° podio, il terzo stagionale, inoltre è il primo successo di quest’inverno per l’Italia in campo maschile.
Se Peter è stato impeccabile, non lo sono stati i due grandi favoriti della gara odierna, l’austriaco Hannes Reichelt e il norvegese Aksel Lund Svindal, che si sono fatti sorprendere da una buca sull’Hausbergkante e sono letteralmente decollati atterrando violentemente di schiena Reichelt e di fianco Svindal e finendo poi rovinosamnte nelle reti. Reichelt è stato trasportato in toboga al per precauzione, Svindal, che perde un’altra occasione per staccare Marcel Hirscher nella classifica generale di Coppa del Mondo, non aveva invece nessuna conseguenza apparente. Portato via in elicottero Georg Streitberger, caduto nello stesso punto e con la stessa dinamica degli illustri avversari.
Sul podio insieme a Fill ci salgono così i due redivivi svizzeri Beat Feuz e Carlo Janka, rispettivamente secondo e terzo a 37 e 65 centesimi ed è bello vedere soprattutto il primo, rientrato a Wengen dopo l’ennesimo infortunio, tornare per l’ennesima volta ad alti livelli, i due si sono piazzati esattamente come lo scorso inverno sul Lauberhorn quando a batterli fu Reichelt. Quarto a 15 centesimi il francese Johan Clarey, quinto un altro svizzero, Marc Gisin, al miglior risultato in Coppa del Mondo proprio sulla pista dove l’anno scorso fece un volo spaventoso. A proposito, due atleti della Confederazione non salivano insieme sul podio di una discesa di Kitzbühel dal 17 gennaio 1992, quando furono addirittura tre, con Franz Heinzer primo, Daniel Mahrer secondo e Xavier Gigandet terzo.
Sesto il norvegese Aleksander Aamodt Kilde, al primo risultato tra i top ten in discesa in carriera, settimo l’austriaco Vincent Kriechmayr, il migliore dei padroni di casa, ottavo il francese Adrien Théaux, nono ancora un francese, David Poisson e decimo l’austriaco Otmar Striedinger. Quattordiceimo un deludente Kjetil Jansrud, la gara è stata sospesa dopo i primi trenta “per ragioni di sicurezza”, immaginiamo per il sopravvenire del buio, così gli azzurri Silvano Varettoni, Siegmar Klotz, Matteo Marsaglia, Davide Cazzaniga ma soprattutto Mattia Casse, il migliore nell’ultima prova, non hanno potuto giocare le loro carte, così come tutti gli altri.
La discesa di Kitzbühel è indubbiamente l’appuntamento più importante del Circo Bianco ma come al solito molte sono le pecche dell’organizzazione: era proprio impossibile partire dalla cima invece di spostare di pochi metri il via? Ed era proprio impossibile limare quella buca sull’Hausbergkante che ha portato al prolungarsi e poi all’interruzione anticipata della gara? Gli altri azzurri al traguardo: sedicesimo Dominik Paris, diciannovesimo Christof Innerhofer, ventiquattresimo Werner Heel. Domani lo slalom. occasione che Hirscher non può mancare per riavvicinarsi a Svindal.