Tutti dal sarto… in Colmar
Nei giorni scorsi alcuni atleti della nazionale slovena si sono ritrovati nella sede di Colmar per farsi prendere le misure in vista della realizzazione delle nuove tute da gara. Un impegno notevole per l’azienda brianzola: si parte dalla creazione di un tessuto particolare studiato in ogni dettaglio e testato nella galleria del vento con il supporto di tecnici e atleti. A questo si aggiunge il delicatissimo compito di seguire durante tutto l’anno ogni atleta, aggiustandogli la tuta come fosse una seconda pelle a seconda del peso, dell’aumento muscolare e via dicendo. Un lavoro che rende unico l’operato di Colmar nel settore.
E un’occasione ghiotta per intervistare Andreja Slokar, una delle atlete slovene più promettenti nelle discipline tecniche, messasi in luce nella seconda manche dello slalom mondiale di Cortina.
Quali sono i tuoi obiettivi per la Coppa del Mondo e le Olimpiadi? Pensi che il podio sia alla tua portata?
“L’obiettivo è sempre il podio, almeno in questo momento mi sembra sia un sogno reale. Questo non toglie che, ovviamente, devo ancora lavorare molto sia sotto il profilo tecnico sia sotto quello mentale”.
Quale sarà il tuo programma di allenamento da ora fino al debutto di Soelden a fine ottobre?
“Sciare il più possibile allenandomi sia in slalom sia in gigante. Andrò a Saas Fee, in Svizzera, dove proverò anche qualche giro in superG; mi sento ancora tranquilla solo in slalom e questo non va bene, ho bisogno di riuscire ad avere la stessa testa anche in gigante. Tendo ad affrontare ancora il gigante con curve secche, insomma con il taglio dello slalom. E non va bene”.
Da chi è formato il tuo team?
“Faccio parte della squadra nazionale slovena, ma questo sarà il secondo anno che ho un allenatore dedicato. Bostjan Bozic, con cui mi trovo benissimo”.
Hai ottenuto i migliori risultati in slalom, ma sei anche gigantista. Quale delle due discipline prediligi?
“Mi piacciono moltissimo tutte e due, ma vivo con più tranquillità lo slalom, forse perché è anche la disciplina sulla quale ho lavorato maggiormente. In realtà, a me piace lo sci a 360 gradi, amo sciare. Una vera passione oltre che un impegno agonistico”.
Presente all’incontro in Colmar anche Livio Magoni, neo-coach di Meta Hrovat. E scatta la domanda d’obbligo: Hai vinto con la Maze, hai vinto con la Vhlova, credi che la Hrovat nel giro di un paio di stagioni potrà lottare per la Coppa assoluta?
“Sicuramente Meta ha grandi potenzialità, ma bisogna lavora ancora molto, vanno messi a punto diversi pezzi, ci vorrà del tempo. La Coppa assoluta non è certo un obiettivo per il brevissimo periodo”.
E quali sono gli obiettivi che ti sei posto per la prossima stagione tra Coppa del Mondo e Olimpiadi?
“Puntare a più podi possibili. In gigante Hrovat potrebbe arrivare a una medaglia, la pista olimpica dovrebbe calzarle a pennello. Resta sempre l’incognita della neve e del meteo, quando fa freddo da quelle parti si fa davvero sentire. Atlete da medaglia per lo slalom sono invece la Bucik e la Slokar”.
Da qui al gigante di Soelden, a fine ottobre, quali sono i vostri programmi?
“Sciare il più possibile, credo che gli allenamenti migliori siano quelli in pista per ogni specialità, cerco sempre un modo per stare all’aperto dove ci si può formare sotto ogni profilo”.