Terza vittoria consecutiva a Zagabria per Vlhova, nessuna azzurra al traguardo
In uno slalom femminile di Coppa del Mondo di Zagabria con le condizioni della pista a dir poco indecenti Petra Vlhova conquista la sua terza vittoria consecutiva sulla collina della capitale croata, la ventiquattresima sua totale in Coppa del Mondo, la sedicesima in slalom e la quarta su cinque gare stagionali nella specialità.
Battuta per 50 centesimi Mikaela Shiffrin, che malgrado l’aiuto della tracciatura del proprio allenatore Mike Day ne recupera solo 14 dei 64 di distacco che aveva dopo la prima frazione, ma che essendo reduce dal Covid-19 ha fatto una gara strepitosa. Secondo podio consecutivo dopo la piazza d’onore di Lienz per l’austriaca Katharina Liensberger, terza ma con un distacco abissale, 2”11 da Vlhova. Quarta a 2”36 si è piazzata la svizzera Wendy Holdener, che ha perso una posizione rispetto a metà gara mentre Liensberger ne ha recuperate due nonostante un errore gravissimo che le è costato all’incirca un secondo.
Petra è ora al secondo posto nella classifica generale di Coppa: oggi infatti ha scavalcato Sofia Goggia e il suo vantaggio, che è di 58 punti, aumenterà ulteriormente nelle due gare tecniche del prossimo weekend a Kranjska Gora, mentre il distacco da Shiffrin, che è saldamente in testa, è di 115 lunghezze. Strepitosa quinta la canadese Ali Nullmeyer, da tempo attesa a questi livelli, che ha rimontato dalla diciassettesima posizione col miglior tempo di manche e che entra per la prima volta tra le top ten, sesta come a Lienz sei giorni fa l’austriaca Katharina Gallhuber che è in decisa ripresa.
Settima la croata Leona Popovic, anche lei al primo piazzamento tra le prime dieci, ottava la slovena Ana Bucik, nona una delle mine vaganti del Circo Rosa, la norvegese Maria Therese Tviberg, decima la svizzera Michelle Gisin. Nella seconda manche sono uscite ben otto atlete su trenta, tanto per dire quanto la tracciatura di Day fosse inadatta alle condizioni della pista, e tra queste purtroppo anche Lara Della Mea, l’unica azzurra a qualificarsi, che ha inforcato dopo circa dieci porte. Un vero peccato per la tarvisiana che era entrata finalmente tra le migliori trenta della prima manche a due anni spaccati dall’ultima volta, proprio a Zagabria: con tante atlete assenti per Covid era un’occasione da sfruttare.