Tassi di miglioramento: Peak Performance e transizione da J a S nello sci alpino
di Enrico Clementi e Pietro Poletti
Nei precedenti due articoli ci siamo interrogati sui criteri di ricerca e tutela del talento sportivo, a partire da fattori fisici (Figueiredo et al. 2013), sociali e psicologico-educativi (Bruner et al. 2008), tecnico-tattici, prestazionali (Boccia et al. 2017, 2019) e relativamente ai programmi di allenamento (Moesch et al. 2011). Tutti fattori, i precedenti, che interagiscono tra loro e che solo a fini didattici ed espositivi è opportuno separare.
Gli articoli sono redatti in modo necessariamente sintetico, a partire da dati FIS (Fédération International de Ski), su atleti dai 16-17 anni fino al termine della carriera, e seguendo i migliori 50 atleti U21 e assoluti di ogni stagione dal 2005 al 2019 di entrambi i generi1, e per le quattro specialità principali: Gigante, Slalom, Super G e Discesa.2
Non ci addentriamo nel metodo di ricerca e analisi dei dati (script creato ad hoc con il programma MATLAB R2020a Mathworks, Natick, Massachusetts), che prevede comunque la definizione di quattro gruppi: Gruppo Junior (J): migliori 50 U18 all-time; Gruppo Junior/Senior (J/S): migliori sia da U18 sia a livello assoluto; Gruppo Senior (S): migliori 50 a livello assoluto; Gruppo Altri (A): parte restante del campione.3
Gli obiettivi del lavoro sono quelli di
– analizzare l’andamento delle prestazioni;
– indagare le differenze prestative in relazione al genere, all’età e alla disciplina;
– confrontare le carriere dei migliori atleti a livello giovanile ed assoluto;
– calcolare l’età di picco in relazione al genere, alla disciplina e ai gruppi indagati;
– valutare la presenza e l’effetto del RAE (Relative age effect) in relazione ai gruppi indagati e alla disciplina.
Ci sembra evidente che i risultati pratici della ricerca non possano essere ignorati da allenatori, organizzazioni di base e federazioni, per il fatto che essi danno informazioni utili sui metodi di selezione del talento in considerazione dei risultati, dell’età in cui vengono fatti, della specialità, del genere, del tasso di miglioramento e dell’incidenza dell’età relativa degli atleti.
Le Federazioni, i tecnici e gli atleti possono partire da questi dati – per dare alcuni esempi – per: sviluppare nuovi programmi di ricerca, fissare obiettivi a lungo termine e monitorare meglio l’andamento della carriera, fornire agli allenatori e agli atleti un’idea su qual è il livello da raggiungere e a che età andrebbe fatto, anche in relazione alla disciplina, capire quale annate siano cruciali e adattare i programmi di conseguenza, basarsi sull’età di picco per non escludere prematuramente atleti con del potenziale, rivedere le età di selezione nei Gruppi Sportivi e nelle Squadre Nazionali, considerare in modo opportuno il RAE nei processi di selezione.
È confortante che in specie le “piccole federazioni” stiano recependo la proposta e avviando tavoli di formazione e confronto sui criteri di selezione, tutela e crescita dei giovani talenti, e che anche nella nostra nazione vi siano tecnici e progetti che acquisiscono informazioni dai dati prodotti – in specie per l’alto livello – al fine di riconsiderare tempi e modi di selezione, periodizzazione e intensità dell’allenamento.
Riscontriamo viceversa un ritardo di alcune grandi federazioni, nel rivedere le modalità in essere di lavoro (sostanzialmente empiriche), a fronte di altre con le quali il confronto è promettente, e che già in vista della prossima stagione andranno ad implementare le metodologie in oggetto: Slovenia, Francia, Svizzera, Spagna tra queste.
Nel precedente articolo abbiamo considerato l’età della migliore performance (Peak Perfomance) https://www.scimagazine.it/la-prestazione-di-picco-nello-sci-alpino-linee-di-studio-precisazioni-differenze/ e ne abbiamo derivato che:
a) nello Sci Alpino l’età in cui viene raggiunta la massima performance varia, a seconda della disciplina, del gruppo e del genere, indicativamente dai 20,5 ai 29,9 anni;
b) il genere femminile tende a raggiungere il picco prestativo prima di quello maschile;4
c) le differenze maggiori tra i due generi si notano negli atleti arrivati al top solamente da Senior, dove le donne tendono a raggiungere il picco mediamente più di due anni prima e nel Super G addirittura più di tre;
d) le variazioni delle età di picco, oltre che tra i generi, sono da valutare anche nelle diverse specialità;5
e) differenze molto ampie che variano da 5 a più di sette anni, sono state notate tra gli atleti top a livello Junior e quelli che solo nella categoria Senior sono riusciti a dare il meglio.6
È a partire dalla Peak Performance e dall’età in cui viene raggiunta che è possibile comprendere meglio i tassi di variazione della performance nelle differenti fasce di età, e le differenze che intercorrono tra i diversi gruppi, le discipline e i due generi.
Infatti è da questi dati che deriviamo un quadro di riferimento, con il quale concludiamo provvisoriamente: commenteremo nel prossimo articolo, data la loro rilevanza, i dati sottostanti, accogliendo eventuali osservazioni ed esperienze in merito dei tecnici che ci leggono e che sostengono il nostro progetto.
Transizione da Junior a Senior
– Performance del gruppo J dai 18-19 anni tendono ad avere miglioramenti inferiori rispetto al gruppo S in entrambi i generi.
– Il gruppo J a partire dai 21-22 anni tende ad avere dei peggioramenti nel genere maschile, nel genere femminile dai 18-19 anni, salvo miglioramenti estemporanei.
– Il gruppo S intorno ai 22-23 anni nei maschi e ai 20-22 anni nelle femmine inizia a presentare performance migliori rispetto al gruppo J.
– Il 10,5% dei maschi e il 34,5% delle femmine performanti da Junior lo sono anche a livello senior.
– Il gruppo J/S raggiungono buoni livelli di performance relativamente presto e, salvo qualche oscillazione, progrediscono fino all’età di picco.
Performance
– Il gruppo J/S presenta livelli prestativi migliori rispetto agli altri gruppi in tutte le discipline nel genere femminile, mentre nel genere maschile questo non avviene nelle discipline veloci.
– Il genere femminile presenta FIS Points mediamente inferiori al genere maschile nei gruppi J e J/S in tutte le discipline.
– Nei primi anni indagati le femmine evidenziano punteggi medi nettamente inferiori rispetto ai maschi.
– I FIS Points nei primi anni indagati risultano essere maggiori in Discesa e in Super G in entrambi i generi e in tutti i gruppi.
1 È in fase di realizzazione un follow-up dal 2019 ad oggi e tenendo conto del cambio di regolamenti, che sarà nostra premura presentare non appena ultimato.
2 1861 atleti (42,1% F, 57,9% M), considerando gli atleti che partecipavano in più di una specialità per un totale era di 3537 unità (44,4% F, 55,6% M).
3 Per ogni gruppo sono state calcolate le età di uscita dalle liste FIS, il punteggio medio, l’età media del miglior punteggio raggiunto, i punteggi medi e i miglioramenti annuali dai 16 ai 24 anni. È stata inoltre operata una divisione degli atleti in base alla data di nascita in quattro quartili ognuno dei quali comprende tre mesi dell’anno: Q1 gennaio, febbraio e marzo, Q2 aprile, maggio e giugno, Q3 luglio, agosto e settembre, Q4 ottobre, novembre e dicembre.
4 In alcuni casi le età di picco risultano simili, come nel Super G e nella Discesa negli atleti performanti solo a livello giovanile, o nella Discesa e nel Gigante del gruppo di quelli che erano al vertice e hanno mantenuto tale posizione. La situazione risulta addirittura opposta nello Slalom nell’ultimo gruppo citato, dove gli uomini raggiungono più di un anno prima la miglior performance rispetto alle donne.
5 Nel gruppo degli atleti che raggiungono il podio, ad ogni livello si può notare come nello Slalom maschile il picco venga raggiunto più di tre anni prima rispetto al Super G o alla Discesa; anche nel gruppo Senior in Super G e in Discesa l’età di picco è generalmente maggiore rispetto allo Slalom e al Gigante, soprattutto nel genere maschile (28,1±3,1 anni Gigante M e 29,9±3,4 anni Discesa M).
6 Interessante nel gruppo Junior, che il picco si aggira mediamente attorno ai 21 anni. Si potrebbe ipotizzare che questo possa essere influenzato dal termine della categoria Juniores (U21), dall’aumento della difficoltà delle competizioni, o dal conseguente abbandono dell’attività sportiva. Tuttavia, sono necessari ulteriori approfondimenti a riguardo in quanto, nel campione analizzato, l’abbandono/ritiro sembra avvenire dopo i 24 anni in tutte le discipline e in entrambi i generi.