Sorpresa Flury: è lei la campionessa del mondo di discesa. Delusione per Goggia
Potranno averla modificata anche dieci volte, ma il pendio della Roc de Fer di Méribel si conferma la pista delle grandi sorprese. Ai Giochi di Albertville 1992, quando si partiva un po’ più in alto, l’oro andò alla canadese Kerrin Lee Gartner, l’argento alla statunitense Hilary Lindh e il bronzo all’austriaca Veronika Wallinger, mai vincitrice in Coppa del Mondo fino ad allora. Nel 2013 in Coppa vinse la sua unica gara la spagnola Carolina Ruiz Castillo.
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Stavolta, nella discesa femminile mondiale di Courchevel-Méribel 2023, l’oro è andato alla svizzera Jasmine Flury, 29enne del Canton Grigioni, e l’argento, staccata di soli 4 centesimi, all’austriaca Nina Ortlieb, entrambe favorite dal numero basso di partenza, il 2 e il 5, perché poi la temperatura si è alzata, ed entrambe vincitrici di un superG in Coppa del Mondo ma mai in discesa, specialità nella quale avevano rispettivamente uno e due podi. Per la Svizzera è il settantesimo oro mondiale dello sci alpino, il trentaseiesimo femminile.
Bronzo a 12 centesimi per l’unica delle grandi favorite a essere andata a segno, che si conferma oltretutto donna da grandi eventi, la campionessa del mondo uscente e olimpica tuttora in carica della specialità, la svizzera Corinne Suter, che ha smentito coloro che ipotizzavano un suo rendimento al di sotto delle sue possibilità dopo la terribile caduta di Cortina d’Ampezzo.
In casa Italia naturalmente c’è grande delusione per Sofia Goggia, che ha commesso tanti, troppi errori, l’ultimo dei quali le è costato un’inforcata a poche porte dall’arrivo. Sofia non ha sciato sciolta, forse anche per il grande dolore per la morte di Elena Fanchini, ma questa pista molto mossa e con alcune curve molto secche si è confermata ostica per lei, anche se nelle prove è quasi sempre stata la più veloce e anche se oggi, senza l’errore finale, avrebbe sicuramente vinto una medaglia, forse anche d’oro.
Quarte ex-aequo altre due austriache, Cornelia Huetter e Mirjam Puchner, a conferma che il Wunderteam femminile si è svegliato proprio nel momento più importante della stagione. Sesta un’altra delle grandi favorite, la slovena Ilka Stuhec, settima la quarta austriaca, Stephanie Venier, ottava la tedesca Kira Weidle, nona e decima altre due delle favorite che hanno toppato, la svizzera Lara Gut e la norvegese Ragnhild Mowinckel.
Le altre azzurre: tredicesima Elena Curtoni, quattordicesima Laura Pirovano, diciottesima Nadia Delago. Un vero peccato che Marta Bassino e Federica Brignone abbiano deciso di non gareggiare perché questa pista era per loro, lo avevano dimostrato in questi Mondiali anche se in specialità diverse. Al termine della gara c’è stata una bellissima commemorazione di Elena Fanchini voluta da tutte le atlete con un commovente minuto di silenzio. Di seguito le dichiarazioni delle azzurre da fisi.org.
Sofia Goggia: “Più che delusione, provo dispiacere perché ho dato quello che potevo, ma in quel momento mi ha preso dentro lo sci e mi sono ritrovata nella porta. E’ stata talmente veloce la dinamica che non ero neppure sicura di aver inforcato, infatti ho finito la mia gara. In tutte le prove non ho mai dominato, ma oggi era una gara particolare dove potevi fare la differenza solo in due/tre punti e quindi alla portata di tante atlete, un po’ come a Lake Louise. E’ chiaro che non arrivavo a questi Mondiali nella miglior condizione, seppur da favorita, ma non ho nulla da recriminare anche se è un peccato non prendere una medaglia che ci poteva stare. Non scalfisce il mio valore, presto mi focalizzerò sui prossimi appuntamenti di coppa a partire da Crans-Montana. Dispiace, perché abbiamo una squadra competitiva e non siamo riuscite a esprimerci al meglio. Quando hai la consapevolezza di aver dato tutto fino in fondo e di aver fatto le cose bene, rimane solo il dispiacere di non aver raggiunto un obiettivo che tutti volevamo. Non mi aspettavo una spigolata del genere e di inforcare in discesa: sono rimasta abbastanza basita. In questa pista andava trovato il connubio perfetto tra far velocità e rallentare un po’. Non ho ancora ben capito la dinamica dell’inforcata, spiace perché non riuscirò più a prendere una medaglia in questi Mondiali, ma quello che non raggiungiamo non ci definisce. Si va avanti, focus sulle prossime gare”.
Elena Curtoni: “Ho dato tutta me stessa. Non è andata, a guardare la classifica probabilmente i numeri più bassi hanno avuto qualcosa in più nel tratto alto, visto che il cielo era un po’ velato, ma ormai ci possiamo fare poco. E’ stata una settimana difficile, tosta da gestire, ma abbiamo tenuto botta e credo che il gruppo sia stato unito e ha resistito mentalmente. Ora si va avanti, c’è la Coppa del Mondo e un grande abbraccio va da parte mia a Nadia e Sabrina, mi dispiace non essere con loro quest’oggi”.
Nicol Delago: “Avevo le cose chiare in testa, ma ho fatto troppi errori, soprattutto nella parte finale. Bisogna analizzare bene questa gara, anche se l’atteggiamento era giusto, forse pure troppo”.