Sofia Goggia lancia l’allarme: “Potrei saltare la prossima stagione”
In un’intervista a Flavio Vanetti del Corriere della Sera Sofia Goggia fa capire, malgrado i toni trionfalistici e i punti esclamativi di certi media riguardanti ogni cosa del mondo dello sci alpino, di essere in condizioni tutt’altro che rassicuranti dopo la frattura alla tibia e al malleolo tibiale che l’ha costretta a fermarsi durante la fase finale della scorsa stagione.
E la 31enne fuoriclasse bergamasca paventa addirittura lo scenario peggiore: non disputare la prossima stagione, che comincia fra tre mesi, per concentrarsi direttamente su quella successiva, quella delle Olimpiadi di casa di Milano-Cortina 2026, da lei tanto volute. Ecco le parole di Sofia.
“Vacanze? Zero. Ho fatto 10 giorni a maggio, andrò 3 giorni al mare a fine luglio, dopo che sarò stata in Austria per impegni con la Red Bull. Ricomincerò a inizio agosto, poi fino alla partenza del 19 per l’Argentina con la squadra sarà una partita di ping pong”.
“Devo capire come abbattere il dolore quando metto lo scarpone. Come disse Annibale valicando le Alpi, se non troveremo una strada, la costruiremo. Sperimenterò soluzioni in carbonio, sottili e su misura, da inserire tra calza e scarpone. Sono come parastinchi da calcio e dissipano le pressioni: devo trovare il set up per il training a Ushuaia”.
“È presto per dire se provo le giuse sensazioni, le ossa danneggiate per ora sopportano solo sedute blande. Io non mi lamento mai: con le ginocchia che mi ritrovo sarebbe impossibile sciare ad alto livello, ma ormai sono abituata. Ora è diverso: il dolore c’è. Il problema è la guaina del tendine tibiale anteriore, recisa per mettere la piastra: ha una parte adesa e una libera ed è quest’ultima che mi fa vedere le stelle”.
“Avrei dovuto riprendere lo sci dopo 6 mesi. Secondo il dottor Panzeri il dolore non passerà e dovrò gestirlo. Lavoro in palestra e faccio atletica, ma non posso ancora correre a causa delle parestesie che danno una percezione alterata della sensibilità. Il ct Gianluca Rulfi mi ha poi palesato lo scenario peggiore: cioè saltare la stagione, levare le placche a novembre e lavorare nell’ottica dei Giochi 2026: è un’ipotesi da considerare. Però se troverò la quadra con scarpetta e scarpone tutto andrà in crescendo. Ed è ciò che mi auguro”.