Si ritira a sorpresa Viktoria Rebensburg
Con un post, con tanto di video, completamente inaspettato sui social network la tedesca Viktoria Rebensburg ha annunciato il ritiro dall’attività agonistica con effetto immediato. Il suo abbandono è un ulteriore impoverimento dello sci femminile dopo quelli, tra le altre, di due superfuoriclasse anche loro classe 1989 come Vicky come Tina Weirather e soprattutto Anna Veith, di una grande slalomgigantista come Nina Loeseth (anche lei classe 1989!), di un’ottima slalomista come Christina Geiger e, in casa Italia, di Elena e Nadia Fanchini e di Hanna Schnarf.
“Ciao cari amici e fan, oggi non è certo una giornata facile per me, in quanto ho deciso di chiudere la mia carriera con effetto immediato dopo 13 anni – scrive la bavarese, che compirà 30 anni tra poco più di un mese -. Ho preso questa decisione con il cuore pesante e dopo molte considerazioni nelle ultime settimane. Dopo il mio infortunio in primavera e gli ultimi due mesi di allenamento sulla neve, mi sono resa conto che non sarei più stata in grado di raggiungere il mio massimo livello assoluto. Fin dalla tenera età, è sempre stata la mia ambizione e il mio incentivo competere per il successo ed essere felice sulle piste. Ma ora che ho la sensazione che non posso più essere all’altezza, questa è una decisione molto difficile ma inevitabile per me. Con il ricordo del mio ultimo weekend di gara a Garmisch e la vittoria in discesa, è un bel momento per lasciare il mondo degli sport invernali. Vorrei ringraziare la mia famiglia, gli amici e i fan, nonché la federsci tedesca con tutti i suoi allenatori, sostenitori e partner per il tempo meraviglioso e il supporto. Vicky”.
Nata il 4 ottobre 1989 e cresciuta a Kreuth, in Baviera, Viktoria Rebensburg ha esordito in Coppa del Mondo il 15 dicembre 2006 nella combinata di Reiteralm, la prima delle sue 258 gare nel Circo Rosa. Ai Mondiali juniores vince l’oro in superG, l’argento in gigante e il bronzo in discesa nel 2008 a Formigal e l’oro in superG e in gigante nel 2009 sulle piste di casa a Garmisch-Partenkirchen, la culla dello sci alpino tedesco dove tra l’altro, come vedremo, disputerà anche l’ultima gara della sua carriera.
Il primo dei suoi 49 podi in Coppa del Mondo arriva il 24 gennaio 2010 dove arriva seconda in gigante, in quella che rimane la specialità dove è stata più vincente, ma la prima vittoria nel Grande Sci non la ottiene in Coppa ma ai Giochi olimpici di Vancouver: a Whistler il 25 febbraio 2010 si porta a casa l’oro delle porte larghe. Dalla stagione successiva è un susseguirsi di successi: 19 vittorie in Coppa del Mondo (la prima delle quali a Soelden il 23 ottobre 2010), 14 in gigante, 4 in superG e 1 in discesa, 49 podi, 34 in gigante, 8 in superG e 7 in discesa. Vincerà sempre in gigante le altre sue medaglie: a Sochi 2014 è bronzo olimpico, a Vail-Beaver Creek 2015 e a Are 2019 è argento mondiale. In Coppa ha chiuso otto volte tra le prime dieci della classifica generale piazzandosi terza nel 2016 e nel 2018, ma soprattutto ha vinto tre trofei di gigante nel 2011, nel 2012 e nel 2018.
Anche lei ha subito il suo buon numero di infortuni, anche se non gravissimi, l’ultimo dei quali, la frattura della testa della tibia sinistra in seguito a una paurosa caduta nel superG di Garmisch-Partenkirchen lo scorso 9 febbraio ha di fatto posto fine alla sua carriera, tra l’altro il giorno dopo aver vinto sulla stessa pista la sua prima discesa in carriera. Una grande signora dentro e fuori le piste e una delle migliori interpreti del gigante nella storia dello sci alpino, non a caso con le sue 14 vittorie è terza nella classifica nelle plurivittoriose della specialità in Coppa del Mondo ex-aequo con Anita Wachter, Tina Maze e Lise-Marie Morerod. Lascia l’agonismo l’ennesima protagonista dell’epoca d’oro dello sci femminile. Anche lei, come le altre nominate in precedenza, ci mancherà terribilmente.
Qui sotto l’annuncio su Instagram di Vicky e i commenti di tantissimi colleghi e colleghe che omaggiano la carriera della tedesca. Non possiamo che aggiungere anche noi il nostro “grazie di tutto!”.