Se n’è andata a 102 anni Celina Seghi, leggenda dello sci alpino femminile italiano
È mancata a Pistoia all’età di 102 anni Celina Seghi, colei che insieme a Paula Wiesinger è stata la pioniera dello sci alpino italiano femminile.
Abetonese doc, nata il 6 marzo 1920, quasi quattro mesi prima del suo conterraneo Zeno Colò (anche se l’anagrafe riporta erroneamente la data dell’8 marzo), soprannominata “topolino delle nevi” vinse la sua prima medaglia ai campionati nel 1934 e continuò a gareggiare fino alla vigilia dei Giochi di Cortina 1956. Ai Mondiali è stata bronzo in slalom ad Aspen 1950 mentre ai Giochi olimpici è stata molto sfortunata: fu infatti quarta in discesa e combinata a St. Moritz 1948, dove fallì clamorosamente lo slalom per una disastrosa prima manche, proprio in slalom fu ancora quarta a Oslo 1952. A Mondiali di Cortina del 1941, che poi non furono riconosciuti ufficialmente dalla FIS; vinse l’oro in slalom e l’argento in combinata.
Nelle gare dell’Arlberg-Kandahar, che erano all’epoca, a parte Olimpiadi e Mondiali, le più importanti gare internazionali della stagione prima dell’avvento della Coppa del Mondo, ha vinto discesa e combinata nel 1947 a Mürren e slalom e combinata nel 1948 a Chamonix, mentre a Grindelwald, nelle SDS, altre gare molto prestigiose, si impose in gigante nel 1947, in gigante, slalom e combinata nel 1948 e in slalom nel 1949. Inoltre ha vinto ben 25 titoli italiani tra il 1937 e il 1954, 7 in discesa, 1 in gigante, 10 in slalom e 7 in combinata, finendo altre 12 volte sul podio. In parole povere, una fuoriclasse assoluta, la prima del nostro sci femminile che recentemente ne è stato, e ne è, così pieno, e che giustamente nel 2015 venne introdotta nella Hall of Fame della FISI.