Quando il ghiaccio si trasforma in musica
Una sala concerti da 200 posti ospiterà l’originalissimo Ice Music Festival. Da Capodanno a fine marzo, sono previsti quattro appuntamenti a settimana, spaziando dalla musica classica al rock. La particolarità è che gli strumenti sono rigorosamente di ghiaccio, realizzati dall’artista americano Tim Linhart.
Già a raccontarlo ha dell’incredibile. Un auditorium dentro un igloo collocato a 2600 metri di quota, all’interno di un ghiacciaio alpino, capace di ospitare 200 spettatori e un programma di oltre 50 concerti. Per di più realizzati con strumenti ricavati da blocchi di ghiaccio. È la suggestiva idea alla base dell’Ice Music Festival, che il Consorzio Adamello Ski Pontedilegno-Tonale e l’Azienda per il Turismo della Val di Sole, in collaborazione con Trentino Marketing, hanno studiato per i turisti.
Il progetto nasce dalla mente visionaria dell’artista americano Tim Linhart. E’ stato lui a realizzare la struttura e dalle sue mani sono nati i 16 strumenti usati dai musicisti, tra i quali violino, viola, violoncello, mandolino, contrabbasso e percussioni.
Ai concerti possono assistere sciatori e non. L’igloo è infatti raggiungibile con la cabinovia che parte dal Passo Tonale. A salire sul palco ogni giovedì è l’Ice Music Orchestra, una formazione di 6 artisti, che propongono un repertorio che spazia dalla musica classica al folk, dal contemporaneo alle scritture originali. I concerti del sabato (cui si aggiungono due appuntamenti domenicali) sono caratterizzati, invece, dalla presenza di progetti musicali di valore, una serie di appuntamenti in cui si alternano vari linguaggi, dal jazz al pop, dal rock alla musica tradizionale.
«Salire su una montagna di notte è già abbastanza avventuroso – spiega Linhart -. Entrare in una sala concerto all’interno di un igloo è come entrare in una discoteca in paradiso: l’orchestra di ghiaccio e le mura scintillano e risplendono, irradiando i fluidi colori dell’arcobaleno».
E le sonorità sono impareggiabili. «Il ghiaccio è un materiale acustico inaspettatamente diverso – prosegue l’artista -. Il termine cristallino è un’ottima descrizione del suono che ne deriva: puro, trasparente e definito».
Maila Costa