Pejo 3000: una funivia verso il cielo
Pejo 3000, un piccolo comprensorio del Trentino, vanta una delle piste più lunghe della regione. 8 chilometri di puro divertimento che partono da 3000 metri e si snodano fino ai 1400 metri del paese. Un tracciato reso possibile grazie a un moderno e veloce impianto. E poi, una volta tolti gli sci, niente di meglio che un tuffo alle Terme di Maila Costa
C’è un luogo in Trentino dove le fiabe non si limitano a raccontarle, le fabbricano proprio. E’ Pejo, il più alto Comune del Trentino e la più antica stazione turistica della Val di Sole, reso famoso dalle sue acque termali, conosciute dal 1650. Qui c’è proprio tutto quello che serve per costruire una fiaba in piena regola. Ci sono i boschi, boschi a perdita d’occhio e montagne e torrenti e animali, selvatici e non, persino cavalli arabi, e natura incontaminata, quella del Parco Nazionale dello Stelvio.
C’è il Castello, quello di San Michele a Ossana, che di notte si illumina contribuendo a creare sulla valle un’atmosfera magica. C’è un’ostessa, la proprietaria della Baita Tre Larici, che vi accoglierà con il suo sorriso, la sua allegria e la sua ineguagliabile verve, trasformando la vostra cena in una serata speciale. Poi ci sono le persone, che alla fine sono quelle che rendono i luoghi speciali. Cortesi, accoglienti e professionali vi faranno sentire come a casa, anzi meglio! Ottima accoglienza nelle strutture ricettive, ottimo cibo, spesso a chilometri zero.
E lo sci? Pejo 3000 è un piccolo comprensorio di 7 piste, per un totale di 20 chilometri, posto alle pendici del Monte Vioz, nel Parco Nazionale dello Stelvio. Una ski area in grado comunque di soddisfare le esigenze anche dei più esperti grazie alla Saroden e alla bellissima pista la Val della Mite – Pejo. Una discesa mozzafiato, con continui cambi di pendenza. Lunga ben 8 chilometri vi porterà dai 3000 metri di quota, all’arrivo della Funivia Pejo 3000, ai 1400 di Pejo Fonti (vedi box).
Un luogo ideale per far muovere ai bambini i primi passi sulla neve e per soddisfare le esigenze di tutta la famiglia. I più piccoli avranno, qui, la possibilità di imparare servendosi anche dell’apposito campetto. Inoltre i tracciati, dal Rifugio Scoiattolo, posto a 2.000 metri, confluiscono tutti su un’unica pista, impossibile quindi perderli. Quelli che sanno già sciare potranno quindi andare e venire in relativa autonomia, senza correre rischi. Per chi non ha l’attrezzatura, o preferisce non portarsela dietro, ci sono comodi noleggi alla partenza degli impianti.
Pejo è anche un posto perfetto per un week end di coppia. Un’ipotesi di week end a due? Sabato dedicato allo sci con pranzo in quota al Rifugio Doss dei Cembri o al Rifugio Scoiattolo. A chiusura impianti, un paio di ore di relax alle terme di Pejo da trascorrere tra bagno turco, saune, idromassaggio, piscina, palestra e trattamenti. A seguire, per i più sportivi, ciaspolata notturna nel Parco Nazionale dello Stelvio con una guida che, sotto una pioggia di stelle cadenti, alla luce della luna, vi racconterà le meraviglie del cielo e gli antichi miti. Arrivo alla Baita Tre Larici, illuminata da falò, giusto in tempo per la cena.
E per la domenica? Le possibilità sono infinite. Una sciata nei vicini comprensori di Folgarida – Marilleva oppure a Pontedilegno – Tonale, per esempio, o … beh io qualche idea ve l’ho data. Siete grandi. Fate voi!
Un tuffo alle Terme
Dopo una giornata di sci e di freddo un tuffo alle Terme è il modo ideale per concludere in bellezza e rilassarsi. A Pejo questo è possibile e anche a un altissimo livello grazie alla presenza di tre diverse sorgenti minerali (Antica Fonte, Nuova Fonte e Fonte Alpina), che sono particolarmente adatte a curare, ad esempio, in modo naturale, alcuni disturbi delle articolazioni.
Le Terme non sono solo una stazione di cura, ma un vero e proprio centro benessere collegato con l’area fitness, costituita da una palestra con attrezzi e da una per il corpo libero, area piscina e zona riservata ai massaggi e ai trattamenti estetici. Al di là delle indubbie proprietà curative dell’acqua, resta quindi il piacere di immergersi in un caldo idromassaggio, di scaldarsi in un bagno turco o in una sauna, di allungarsi in piscina e, perché no, di affidarsi a professionisti per sciogliere contratture muscolari, riequilibrare le proprie energie o anche solo per trattamenti estetici.
Ottimi a riguardo i prodotti della Linea cosmetica “Fonte Alpina”, formulati con Acqua Termale Fonte Alpina di Pejo e materie prime del territorio come mela, mirtillo, genziana e arnica, senza conservanti e coloranti aggiunti. L’abbiamo provato ed è straordinario l’effetto del Peeling corpo alla mela fatto direttamente nel bagno turco e della Maschera scrub latte e miele applicata sul viso prima della doccia finale con successiva applicazione dell’olio di Argan. Una vera e propria coccola.
La pista top
E’ uno dei tracciati più lunghi di tutto il Trentino quello che parte da Val della Mite, a 3000 metri di altezza e scende fino a Pejo, a 1400 metri. 8 chilometri di puro divertimento, una rossa che attacca con un muro in leggera contropendenza, poi il pendio si addolcisce e dopo inizia un secondo breve muro.
Si arriva così al muro centrale, lungo circa 500 metri, dove la pista cambia esposizione, spiana, gira e si stringe. Poi, quarto e ultimo muro prima di un bivio. Tenendo la destra comincia il tratto più ripido; siamo sotto il rifugio Doss dei Cembri. Il tracciato si stringe, si attraversa un ponticello e si imbocca il muro finale, molto regolare, fino al tornante che riporta al campo scuola sopra il Rifugio Scoiattolo.
Si passa sotto i cavi della funivia e si prosegue disegnando ampi curvoni in mezzo al bosco di abeti e larici fino ad arrivare ai 1400 metri di Pejo.
Una rossa classica, davvero bella e varia, 8 chilometri sempre diversi e tutti ben sciabili, con la neve che, inevitabilmente, cambia, passando dalla polvere dei 3000 metri al manto quasi sempre compatto dell’ultimo tratto.
Pejo è plastic free
Novità della stagione, un obiettivo ambizioso, da realizzare in più tappe, ma che già da quest’anno porterà novità significative: addio alla plastica monouso nei rifugi, niente più stoviglie, bicchieri, cannucce o monodose di salse e una campagna di sensibilizzazione verso gli sciatori diretta a costruire un turismo invernale sempre più attento a ridurre il proprio impatto sull’eco-sistema alpino.
Un progetto iniziato da poco ma che, a detto dei responsabili della stazione, si svilupperà ulteriormente negli anni a venire.
Foto: Caspar Diederik