Pechino 2022: Lara Gut oro nel superG. Delusione azzurra
E’ arrivato finalmente il giorno della definitiva consacrazione per Lara Gut. Nel superG femminile dei Giochi olimpici di Pechino 2022 la 30enne ticinese vince l’oro a cinque cerchi, l’unico trofeo che ancora le mancava, battendo di 22 centesimi l’austriaca Mirjam Puchner e di 30 l’altra svizzera Michelle Gisin. Enorme delusione per le azzurre: la migliore è stata Federica Brignone, settima.
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Su una pista, la Rock di Yanqing, che sarebbe stata perfetta per le caratteristiche dell’assente Sofia Goggia, le azzurre dominatrici della stagione sono affondate, ma di questo parleremo. Prima di tutto però c’è da celebrare, appunto, la consacrazione definitiva di Gut, la cui collezione di medaglie adesso è decisamente notevole: in totale, tra Olimpiadi e Mondiali, sono 11, 2 ori, 3 argenti e 3 bronzi iridati e 1 oro e 2 bronzi olimpici, cui ci sono da aggiungere una Coppa del Mondo generale e 3 di superG e 34 gare vinte in Coppa, più di qualunque altra svizzera. Inoltre, è la prima svizzera a vincere un superG olimpico uomini compresi ed è anche la prima della storia, sempre uomini compresi, a vincere loro olimpico in superG un anno dopo averlo vinto ai Mondiali in questa specialità: niente male per una che a un certo punto della sua carriera veniva bollata come una che non avrebbe mai vinto niente di importante e che due anni fa molti davano per finita.
L’argento è andato a Puchner, che in Coppa del Mondo ha conquistato un solo podio nella specialità, il terzo posto a Lake Louise dello scorso dicembre, ma che abbia conquistato questo trofeo in un superG come quello di oggi che somigliava di più a una discesa non sorprende, visto che lei di discese ne ha vinte due. La vera sorpresa probabilmente è il bronzo di Michelle Gisin, che però su un podio di un superG ci era tornata venti giorni fa dopo quattro anni col terzo posto di Cortina, e la 28enne di Engelberg, campionessa olimpica di combinata a Pyeongchang quattro anni fa, ha lasciato giù dal podio per soli 3 centesimi l’altra austriaca Tamara Tippler, vera e propria specialista del superG. Mai due svizzere erano salite insieme sul podio di una gara olimpica femminile in questa specialità dello sci alpino.
La campionessa uscente, la ceca Ester Ledecka, dopo aver trionfato tre giorni fa nel gigante parallelo dello snowboard facendo il bis di quello sudcoreano oggi il secondo trionfo l’ha mancato ma ha comunque fatto una super gara classificandosi quinta, dimostrando per l’ennesima volta che razza di fuoriclasse è. Sesta si è piazzata la norvegese Ragnhild Mowinckel, che tra le top ten è quella che aveva il numero di pettorale più alto, il 17, ottava ancora un’austriaca, Cornelia Huetter, nona la statunitense Mikaela Shiffrin, per la quale questi Giochi cinesi continuano a essere un incubo.
E veniamo alle nostre. Dopo Brignone, decima si è piazzata Elena Curtoni, diciassettesima Marta Bassino, ventiduesima Francesca Marsaglia. Un risultato che fa male e che è ben lontano dalle aspettative delle stesse nostre atlete, che però francamente non potevano fare di più su una pista così facile, e che per gli uomini nel tratto di oggi era ancora più facile anche se nessuno ha avuto il coraggio di dirlo, anzi, ci è stato detto che era un tratto difficilissimo diventato invece come per incanto facilissimo oggi.