Pechino 2022: Feuz strameritato oro in discesa, azzurri fuori dal podio
Nella discesa maschile dei Giochi olimpici di Pechino, disputata per fortuna senza vento, l’oro va allo svizzero Beat Feuz e non ci poteva essere trionfo più meritato visto che si è aggiudicato le ultime Coppe del Mondi di specialità e il titolo mondiale a St. Moritz nel 2017, e in bacheca ha anche un argento in superG e un bronzo in discesa entrambi vinti ai Giochi di Pyeongchang 2018.
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Ma alle sue spalle vince l’argento un clamoroso Johan Clarey: il francese, staccato di soli 10 centesimi, a 41 anni e 30 giorni diventa di gran lunga il più vecchio medagliato a cinque cerchi nello sci alpino e tra l’altro una piccola sbandata nel finale gli è probabilmente costata l’oro, lui che in Coppa del Mondo non è mai riuscito a vincere. Terzo posto e medaglia di bronzo a 16 centesimi da Feuz per l’austriaco Matthias Mayer, che ai Giochi invernali si esalta dato che è stato oro in discesa a Sochi 2014 e in superG a Pyeongchang.
Quarto a 23 centesimi e a 7 dal bronzo il canadese James Crawford, che si sentiva già in zona medaglia e che invece ne è stato escluso dall’arrivo di Clarey col numero 19. Quinto colui che era probabilmente il grande favorito della vigilia, il norvegese Aleksander Aamodt Kilde, settimo lo svizzero Marco Odermatt che ha comunque fatto una buona gara su un pendio troppo veloce per lui, ottavo l’austriaco Vincent Kriechmayr, campione del mondo in carica di discesa e superG, la cui scelta di partire col numero 1, diversamente dalla rassegna iridata di Cortina d’Ampezzo dell’anno scorso, è stata suicida, nono l’altro austriaco Max Franz, decimo lo sloveno Bostjan Kline. Non è partito il norvegese Kjetil Jansrud, che dopo essere incredibilmente arrivato a Pechino a seguito di un recupero record dall’infortunio non se l’è sentita di prendere il via.
Gli azzurri: sesto un Dominik Paris troppo brusco su una neve che non gli piace perché dura ma non abbastanza ghiacciata per le sue caratteristiche, quindicesimo un Matteo Marsaglia che su una pista con così pochi tratti tecnici non poteva fare di più, è uscito alla quarta porta Christof Innerhofer, che tra prove e gara dei primi 30 secondi di pista non ci ha capito davvero nulla ma che speriamo possa rifarsi nel superG di domani. Il 37enne campione altoatesino di Gais non ha voluto parlare nel dopo gara per la delusione, ecco invece le dichiarazioni di Paris e Marsaglia.
Dominik Paris: “Ho sperato fino alla fine però non sono riuscito a ottenere il risultato, ho fatto del mio meglio, dando il massimo, però guarderò meglio nei video dove avrei potuto migliorare. Ho fatto di tutto, ma non era abbastanza. Guardando i tempi ho perso un po’ nella parte centrale, dove ho fatto un piccolo errore ma non pensavo di pagare così tanto. Una pista un po’ strana, Feuz negli ultimi anni è stato uno dei migliori discesisti, riuscendo a vincere su piste diverse dimostrando di essere il più completo. Non penso ci sia un problema di materiali, io scio con più forza, sono più dinamico ma su certe nevi non rende. Domani ci riproverò nel superG, so che non sono in gran forma in quella specialità ma tutto può cambiare”
Matteo Marsaglia: “Un grosso errore a metà gara, a parte quello ho fatto buona prova. Senza errori magari non sarei andato comunque a medaglia, ma almeno da primi sei-sette posti sì. In condizioni non adatte a me, su una pista alla fine non così tecnica facevo fatica a far la differenza. Sono contento di essere qua in piedi perché ho avuto un momento in cui ho rischiato, ma all’ultimo sono riuscito a recuperare la direzione e a non finire nelle reti. Mi spiace, poteva andare meglio come risultato ma la sciata c’è e sono contento per l’atteggiamento. Ci abbiamo provato, alle Olimpiadi bisogna provarci”.