Paris secondo dietro a Feuz nella discesa di Wengen
Sotto un sole splendido dopo la nevicata della notte Dominik Paris è secondo nella discesa maschile di Coppa del Mondo di Wengen, davanti a lui per 29 centesimi solo il rivale diretto per la coppa di specialità, lo svizzero Beat Feuz, che conquista la sua terza vittoria, tante quante Franz Klammer, sul Lauberhorn, il suo pendio di casa, seppure accorciato alla partenza della combinata, dopo quelle del 2012 e del 2018, suo decimo successo in Coppa del Mondo nella specialità, tredicesimo in assoluto, mentre Paris su questa pista finora stregata per lui non aveva mai fatto meglio del quarto posto nel 2016, Feuz lo scavalca di 16 punti in vetta alla graduatoria di discesa ma Domme nella generale è quarto a soli 57 centesimi dal francese Alexis Pinturault. Per il 32enne del Canton Berna è il sedicesimo podio nelle ultime 18 discese.
Terzo a 31 centesimi il tedesco Thomas Dressen, al suo settimo podio in Coppa, il terzo stagionale, il quinto in discesa. Quarto a 7 centesimi da Dressen colui che era forse il favorito della vigilia insieme a Feuz, l’austriaco Matthias Mayer, quinto l’altro svizzero Mauro Caviezel, sesto il norvegese Alexander Aamodt Kilde, sempre più uomo da Coppa generale (è terzo a 22 punti da Pinturault), settimo lo statunitense Bryce Bennett che torna nei top ten dopo il quinto dell’anno scorso dell’anno scorso proprio a Wengen, ottavi ex-aequo lo svizzero Niels Hintermann e l’austriaco Vincent Kriechmayr, ultimo vincitore austriaco in discesa un anno fa proprio sul Lauberhorn, decimo il quarto svizzero, Ralph Weber, come a Santa Caterina Valfurva nel 2014, unico suo risultato top ten prima di oggi.
Tra gli altri, undicesimo il norvegese Kjetil Jansrud. Gli altri azzurri: quindicesimo Mattia Casse, primi punti in Coppa del Mondo per Davide Cazzaniga, ventitreesimo, trentaduesimo Matteo Marsaglia, quarantunesimo un Peter Fill che lascia sempre più capire che si ritirerà a breve, quarantanovesimo Guglielmo Bosca, cinquantaseiesimo Emanuele Buzzi che è tornato sul luogo dove un anno fa arrivò sesto cadendo e infortunandosi dopo il traguardo e che oggi ha rischiato di fare un volo mostruoso all’attacco della Minschkante.
Foto: FISI Pentaphoto