Paolo Rossi e la sua comicità dissacrante a DolomitIncontri
Sabato 28 agosto la Rassegna Culturale DolomitIncontri, il salotto letterario di San Martino di Castrozza, sarà l’inconsueto palcoscenico per un personaggio indubbiamente unico nel suo genere, Paolo Rossi che per l’occasione vestirà i panni dello scrittore e con la sua consueta e graffiante ironia porterà in scena il libro “Meglio dal vivo che dal morto” (Solferino). L’attore, cantautore e comico meneghino d’adozione ha fatto teatro con Giorgio Strehler, Dario Fo, canzone d’autore con Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, cinema con Gabriele Salvatores e soprattutto ha vissuto una vita ricca di vicissitudini al limite del surreale, che racconta in una sorta di biografia – confessione resa al dio dei ladri, il Bardo William Shakespeare, alternando sacro a profano e regalando al lettore momenti di irresistibile comicità.
Il libro di Rossi è un monologo mozzafiato scritto in prima persona, che riprende pienamente il suo stile inconfondibile e quindi i suoi tempi comici fatti di pause, grugni, sgranare di occhi, accelerate, farfugliamenti, e che per questo è una lettura da affrontare immaginando proprio l’autore mentre recita con la sua stessa voce riga per riga il testo, magari genuflettendosi al cospetto dell’unico e incommensurabile dio di ogni attore.
Rossi si serve abilmente dell’espediente retorico della confessione rivolta al Bardo, per introdurre il lettore nella dimensione della sua comicità, che si situa all’incrocio tra il dissacrante, la satira e il demenziale di una certa genia di stand-up comedian statunitensi. Il comico intreccia con finta inconsapevolezza devozione, preghiere e appelli verso il suo dio e mentore, a ricordi personali e professionali, raccontando storie delle quali risulta difficile distinguere il confine tra verità e immaginazione, anche perché come lui stesso scrive: “…a volte per spiegare la realtà bisogna raccontare una storia, e per dire la verità bisogna inventarsi una balla”. La scenografia è offerta dalla Milano anni sessanta-settanta del cabaret del Derby, la malavita, le ragazze facili, Jannacci, Gaber, Fo, ma anche improbabili attori dal grande passato. Rossi principe dell’affabulazione, narra senza filtri battute, incontri, grandi plateali flop, sogni, incubi, senza mai far capire cosa è vero e cosa no, riuscendo, di fatto, a trasportare nel suo mondo il lettore così come a teatro riesce a coinvolgere lo spettatore, con un’unica incrollabile fede: “Chi sa solo di teatro non sa niente del gioco teatrale. Chi sa solo di calcio non sa niente del gioco del calcio. Chi sa solo di pornografia non sa niente dei giochi pornografici. Di certo e comunque teatro, calcio, pornografia, meglio dal vivo che dal morto.”.
In perfetto accordo con lo stile anarchico di Paolo Rossi la Rassegna Culturale DolomitIncontri prosegue il suo cammino nel mese di agosto cambiando completamente registro, passando quindi dal clima surreale dei racconti del comico a fatti di stringente attualità, con un appuntamento che nessun genitore dovrebbe perdere. Martedì 31 agosto il Professor Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, Presidente della Fondazione Minotauro di Milano e docente presso il dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi Milano-Bicocca, presenterà il saggio “Cosa serve ai nostri ragazzi” (UTET), un’analisi chiara e illuminante sui molti paradossi che sembrano contraddistinguere questa nuova generazione di adolescenti, di fronte ai quali gli adulti si trovano spesso impreparati.
Tutti gli incontri saranno svolti presso la Sala comunale “Casa della Montagna” alle ore 18.00 (prenotazione obbligatoria c/o ufficio ApT San Martino di Castrozza, tel. 0439 768867) e saranno disponibili contemporaneamente online in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Azienda per il Turismo di San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi.
Comunicato Stampa