Oro per Corinne Suter nella discesa di Cortina, azzurre lontane dalle medaglie
La Svizzera torna a vincere un oro mondiale in una discesa femminile dopo 32 anni. Sull’Olympia delle Tofane ci è riuscita Corinne Suter che ha preceduto di 20 centesimi la tedesca Kira Weidle, argento a sorpresa ma neanche troppo. Bronzo a 37 centesimi per l’altra svizzera Lara Gut, la trionfatrice del superG. Azzurre lontane dalla zona medaglie, la migliore è stata Elena Curtoni, ottava.
Davvero straordinario il percorso agonistico di Suter, la 26enne del Canton Svitto fino ai Mondiali di Are di due anni fa, dove vinse un argento in discesa e bronzo in superG, non era mai salita sul podio in Coppa del Mondo. In seguito ne ha collezionati 13, tra cui due vittorie in discesa e una in superG, e la scorsa stagione si è portata a casa le coppe di entrambe le specialità.
A Cortina si è migliorata di un gradino in entrambe le gare e oggi è arrivato un oro strameritato, il primo per la Svizzera femminile in una discesa iridata da quello di Maria Walliser a Vail/Beaver Creek nel 1989, inoltre non c’erano due rossocrociate insieme sul podio dal 1987 a Crans-Montana, quando la stessa Walliser e Michela Figini furono oro e argento sia in discesa sia in superG, il bronzo odierno di Gut, seconda quest’anno in discesa a Crans-Montana, suggella definitivamente la seconda giovinezza di una fuoriclasse sicuramente meno esplosiva rispetto a inizio carriera ma molto più solida tecnicamente.
L’argento di Weidle, dicevamo, è una sorpresa relativa: è vero che la tedesca quest’anno non ha fatto meglio di due quinti posti, ma era stata terza a Lake Louise e a Garmisch-Partenkirchen nella stagione 2018-2019, quando a Cortina era stata quarta, e una pista come la Olympia delle Tofane che ogni anno diventa sempre più facile era perfetta per le sue caratteristiche di scivolatrice. Peccato per il quarto posto a soli 7 centesimi dal podio per la ceca Ester Ledecka, una medaglia mondiale da aggiungere al bronzo olimpico l’avrebbe proiettata definitivamente nella leggenda.
Non c’è solo l’Italia, di cui parleremo, che piange: anche l’Austria esce dalle prime due gare femminili di questi Mondiali senza medaglie, oggi la migliore è stata Ramona Siebenhofer, che due anni fa raccolse le sue due uniche vittorie in Coppa del Mondo proprio a Cortina e che oggi è stata quinta, ex-aequo con la terza svizzera, quell’autentico fenomeno che risponde al nome di Michelle Gisin. Settima l’altra austriaca Tamara Tippler, nona la statunitense Breezy Johnson, una delle favorite per le medaglie che ha però commesso un errore molto grave subito dopo la partenza, decima la norvegese Ragnhild Mowinckel, che sta piano piano tornando ai livelli che le competono. Undicesima l’austriaca Mirjam Puchner, un razzo in prova ma scioltasi in gara, quattordicesima la slovena Ilka Stuhec, vincitrice degli ultimi due ori mondiali nella specialità, che invece è ancora molto lontana dalla miglior forma.
Dicevamo delle azzurre: due fattori le hanno allontanate dalla zona medaglie, il primo la pista, rivelatasi la più facile di tutta la stagione, il secondo la mancanza di Sofia Goggia, l’unica che poteva competere per il podio su un pendio del genere. Troppo poche le curve tecniche da tirare, che sono il pane delle nostre e che caratterizzano ormai molte piste di Coppa del Mondo, e infatti quasi tutte nel tratto più tecnico dopo il salto del Duca d’Aosta sono state tra le migliori. Elena Curtoni è riuscita a stare nelle prime dieci, Laura Pirovano, su una pista doveva aveva subito un gravissimo infortunio tre anni fa, si è classificata dodicesima, quindicesima Nadia Delago, anche lei orfana della sorella Nicol, fuori tutta la stagione per infortunio, diciassettesima Francesca Marsaglia, prima a partire in mezzo a una forte folata di vento. Le ragazze torneranno in pista lunedì per la combinata, spostata di una settimana a causa del maltempo dei primi giorni.