Nuova variabile nel parallelo a Lech/Zuers: un cancelletto che non si apre
Nella disastrosa gestione generale del parallelo mancava solo una variabile sulla quale far accendere la polemica: un cancelletto di una delle due piste che non si apre.
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E’ successo tre volte nella seconda manche delle qualificazioni della gara femminile di Lech/Zuers, nella quale la statunitense Paula Moltzan, seconda l’anno scorso e che era in testa a testa con Marta Bassino, l’austriaca Stephanie Brunner, contro la connazionale Franziska Gritsch, e la norvegese Maria Therese Tviberg, contro l’austriaca Chiara Mair, sono rimaste bloccate dietro al cancelletto della pista rossa, le loro avversarie sulla pista blu sono quindi scese da sole e le tre ragazze sono poi scese, anch’esse in solitaria, dopo pochi minuti, per giunta Moltzan, chiaramente destabilizzata psicologicamente da quanto avvenuto, è caduta, finendo contro i tabelloni per fortuna senza conseguenze, dopo aver inforcato la penultima porta.
L’ennesima dimostrazione della credibilità praticamente nulla di una specialità che non si sa bene cosa ci stia ancora a fare in Coppa del Mondo visto che non è nemmeno prevista nel programma olimpico di Pechino. E’ accettabile che tutto questo accada nel 2021 e per giunta nel paese che si crede più all’avanguardia nello sci alpino, e cioè l’Austria? La risposta è semplice: no.
Per quanto riguarda la gara vera e propria, dominio norvegese con Thea Louise Stjernesund e Kristin Lysdahl che hanno fatto segnare la prima e la terza miglior somma di tempi delle due manche, in mezzo a loro, seconda, la strepitosa slovena Andreja Slokar. Tra le migliori sedici che accedono alle fasi finali c’è una sola azzurra, Marta Bassino, iridata in carica della specialità, quinta. Tutte eliminate le altre ma anche fuori dalla zona punti: trentunesima Roberta Midali, trentanovesime ex-aequo l’esordiente Celina Haller e la semiesordiente iridata junior di slalom Sophie Mathiou che è stata però classificata quarantesima, quarantunesima Anita Gulli.
“Bene, per ora – ha detto Bassino -. Era importante essere davanti per potere superare facilmente la qualifica. Quando sono partita non ho visto a fianco a me l’avversaria, e ho capito che era successo qualcosa in partenza. Sono rimasta concentrata su me stessa. Certo, avere l’avversaria al fianco è uno stimolo. Oggi pomeriggio proverò a essere ben presente e concentrata per andare avanti run dopo run”.