“Nel segno della continuità”: ecco il Pool del nuovo Presidente Emilio Fontana
Il neoeletto Presidente del Pool Sci Italia, Emilio Fontana, Market Manager di Atomic, ci ha parlato di quale linea verrà adottata nel nuovo corso e delle attuali priorità della storica organizzazione che unisce le aziende di fornitori tecnici al supporto di atleti e federazione.
Emilio, aiutaci a ripercorre il tuo percorso all’interno del Pool, che va indietro negli anni…
«Sono stato Vice Presidente negli ultimi sei anni e ho fatto parte del Consiglio dal 2007, credo quindi da parecchio tempo. In precedenza, ho comunque gravitato attorno dal Pool dal 2003. È una realtà che conosco da circa vent’anni».
Come reputi l’evoluzione che c’è stata?
«La reputo ottima, in particolare negli ultimi sei anni. Sono stati fatti passi avanti importanti, che hanno elevato le attività sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. La missione più alta e principale è promuovere lo sport dello sci, rendendolo più popolare e ampliando il numero di praticanti e appassionati. Ed è proprio un obiettivo che abbiamo nello Statuto. Ci sta a cuore che questo sport si diffonda e conquisti nuovi appassionati».
Hai avuto un ruolo più specifico in qualche progetto del Pool negli ultimi anni?
«Noi consiglieri siamo stati tutti molto partecipi in ogni attività, in ogni evento e sviluppo. Il Pool ha di buono la caratteristica di mettere intorno allo stesso tavolo dei competitor, da un lato, ma anche persone formate e competenti del settore, con lo stesso obiettivo. Parliamo la stessa lingua e ci capiamo al volo, sapendo bene quali siano i fondamentali. Questo rende facile lavorare insieme. Voglio aggiungere che Corrado (Macciò, Presidente uscente) ha svolto un lavoro straordinario, facendo evolvere in modo efficace il progetto. Non c’è un singolo ambito in cui io mi sia cimentato, ma ho avuto modo di avere una visione generale su tutto quello che abbiamo fatto, così come gli altri Consiglieri».
Come si è sviluppata la tua candidatura e poi l’elezione alla presidenza?
«Credo che sia importante chiarire una cosa: nel Pool si collabora in maniera corale, si tratta di un lavoro di un gruppo, per questo la presidenza non è da interpretare come troppo centrale. Il mio è un naturale avvicendamento. Di tanto in tanto è normale che si cambino i ruoli, non c’è niente di più. Non mi sono candidato per mettere in discussione quanto fatto. Non ci sarà un cambio di rotta, né cambiano le nostre priorità. Al contrario, l’obiettivo è di proseguire nella strada già tracciata, portando avanti i progetti attuali, perché siamo soddisfatti di quanto compiuto finora. Il mio nuovo incarico è nel segno della continuità, mi sono messo a disposizione per questo ruolo, data la volontà e necessità di ricambio».
Quali sono i progetti prioritari su cui continuare a investire?
«Allargare la platea di appassionati resta quello in cima alla lista. Ci rivolgiamo principalmente a un target super coinvolto e innamorato di questo sport. Sono poi loro che fanno da traino, come opinion leader, su un pubblico più ampio, per coinvolgere altri sciatori. Dalla nostra, essendo produttori di attrezzatura, abbiamo prodotti che sono ottimi strumenti e catalizzatori di interesse. Questo ci aiuta a creare una community di innamorati di questo sport, contagiosa verso altre persone. Poi c’è il team fornitura alle squadre, ovviamente».
Ce ne vorresti parlare?
«Questo è un altro elemento fondamentale: il Pool esiste nella misura in cui prende ufficialmente impegno nel fornire materiali agli atleti delle squadre nazionali. Ha uno scopo fondamentale per la federazione, con la quale abbiamo un ottimo rapporto. C’è una stretta collaborazione. Su questo aspetto siamo concentrati quotidianamente come Pool, e anche come singole aziende e brand. Tutto quello che sviluppa il settore agonistico è estremamente importante, tenendo presente che i risultati dell’alto livello sono figli di un lungo percorso. Si tratta di uno sforzo basilare e meno visibile che parte con il supporto all’attività giovanile. Tutte le aziende fanno grandi investimenti in questo».
Rispetto all’estero, c’è qualcosa a cui il Pool Italia vorrebbe ispirarsi?
Dalla nostra esperienza, crediamo di essere all’avanguardia. Siamo in effetti gli unici a scaricare a terra molteplici progetti di alta qualità. Fuori Italia, i Pool hanno obiettivi meno ampi. Noi abbiamo avuto un percorso direi unico tra i vari Pool, almeno in Europa, in particolare negli ultimi sei anni. Non ci piace auto incensarci, ma crediamo davvero di fare più di altri».
Andrea Cappelletti
Foto: Zenoni