Mondiali Cortina, dalla confusione dei paralleli allo spettacolo dei giganti
Paralleli, che passione
La pista Olympia delle Tofane non è perfettamente dritta. Impossibile avere due tracciati uguali. Nel parallelo individuale questo ha pesantemente influito sui risultati. Per questioni di pista e regole, in cui non ci addentriamo, alla fine non ha vinto lo sciatore / sciatrice più veloce. La nota positiva è che l’Italia ha guadagnato la tanto attesa prima medaglia, grazie all’oro di Marta Bassino.
Le regole, oltre a non essere state eque, non si conoscevano neanche troppo bene. Gli atleti erano confusi: qualcuno convinto che nel parimerito contasse il pettorale (mentre era la seconda run), altri non sapevano che c’era un distacco massimo per la prima run. In finale, la grafica ha assegnato la vittoria a Bassino, e c’è voluta una protesta dell’Austria e trenta minuti di discussione, per dare l’oro pari merito a Liensberger.
La gara a squadre si è svolta più regolarmente, per fortuna. Dei pazzi hanno minacciato di morte l’incolpevole Markus Waldner della FIS, per il disastro del giorno prima (!).
La Norvegia ha battuto la Svezia in finale, l’Italia è uscita ai quarti, ma i big non hanno gareggiato. Se proprio si deve fare, questa gara meglio farla l’ultimo giorno di una rassegna, come ai prossimi Giochi Olimpici Invernali.
Ma discesa, slalom, gigante, super g, siamo sicuri che non bastino? Less is more, il troppo stroppia. Anche la combinata, che sulla carta sarebbe interessante, continua a deludere perché i polivalenti sono troppi pochi.
Giganti a sorpresa
L’oro del parallelo maschile l’aveva vinto Mathieu Faivre, redivivo, per due anni su rendimenti mediocri. E ancora lui si è aggiudicato il gigante, anche grazie all’uscita di pista di Alexis Pinturault, senza dubbio il favorito e miglior interprete della disciplina, che ha impressionato nella prima manche. L’arma segreta di Faivre? Sci nuovi in gigante, che usa solo lui, si dice 198 cm, mentre lo standard è cinque centimetri meno. Mentre al parallelo ne avrebbe usato un paio ereditato de Tommy Ford. Anche De Aliprandini, argento, ha stupito tutti, riuscendo finalmente a capitalizzare, dopo tante belle prime manche buttate al vento. L’esperienza insegna, ha detto, e vai con una medaglia italiana insperata.
Quelle sperate invece non sono venute: Marta Bassino ha dominato tutti i giganti di Coppa, lisciando l’appuntamento clou: un errore l’ha subito messa fuori gioco. Anche Federica Brignone ha sbagliato, finendo proprio fuori pista. Gareggerà anche in slalom, ma è difficile che raddrizzi questi Mondiali.
Mikaela Shiffrin ha sfoggiato le sue doti di campionessa nella disciplina dove c’è più concorrenza, guidando la prima manche, ma subendo la rimonta in finale da Lara Gut-Berhami, oro per due centesimi, diventata la protagonista di questa rassegna: oro in gigante e super-g e bronzo in discesa. Aver mancato la qualifica in parallelo forse le ha giovato, risparmiandole di certo una giornata faticosa e forse anche un po’ di arrabbiatura, per la gara non equa.
Le piste di gigante sono state considerate buone per un Mondiale, ma la preparazione della neve non ha soddisfatto. In entrambi i tracciati, con una buona parte in comune, diversi settori hanno presentato diverse condizioni: dalla neve aggressiva, tipica di Cortina, al ghiaccio vivo, alla neve trasformata (e additivata nelle seconde manche)
Slalom inediti
Gli slalom del week end si disputeranno sulla nuova pista Druscié, dove ancora nessuno ha corso. La pendenza c’è, con una media del 40% e massima del 60. Il ghiaccio anche, perché con le temperature primaverili, non si è potuto far altro che annaffiare e barrare.
Shiffrin potrà rifarsi dell’oro perso in super g (errore nel finale costatole circa un secondo) e gigante, La sua rivale storica Petra Vlhova è data in grande forma tra le porte stretta, dopo le incertezze del gigante. O sarà Liensberger, medagliata anche in gigante, a rovinare i loro piani?
Il favorito tra gli uomini è Marco Schwarz, incredibilmente bronzo in gigante, e bravissimo a superare un Alexis Pinturault spaziale in combinata (per quattro centesimi).
Andrea Cappelletti