Marco Odermatt trionfa nella discesa “corta” di Wengen
Pur essendo campione del mondo in carica non aveva ancora mai vinto in Coppa del Mondo nella specialità e oggi Marco Odermatt ha trionfato nella discesa di Wengen, sul Lauberhorn accorciato con partenza poco sopra l’Hundschopf, per il tripudio del pubblico presente.
Trentesima vittoria in Coppa del Mondo per il 26enne fuoriclasse svizzero del Canton Nidvaldo, che comanda tutte le classifiche, generale e di specialità, tranne quella dello slalom, ma semplicemente perché non vi partecipa. Al dodicesimo podio in discesa centra quindi l’obiettivo della vittoria e “restituisce” all’austriaco Heini Messner e al francese Johan Clarey il primato di aver ottenuto più podi nella specialità senza vincere, 10. Inoltre, Odermatt è il primo, dopo il connazionale Didier Cuche nel 2009-2010, a vincere nella stessa stagione in discesa, superG e gigante.
Secondo a 58 centesimi il francese Cyprien Sarrazin, che dopo il trionfo di Bormio si conferma tra i più in forma del Circo Bianco conquistando il suo quarto podio in carriera. Terzo a 81 centesimi il norvegese Aleksander Aamodt Kilde, che quest’anno ha raccolto cinque podi tra discesa, superG e gigante ma senza mai vincere, mentre Odermatt è a 18 podi nelle ultime 20 gare che ha disputato, nove stagionali, dei quali sei sono vittorie.
Gli azzurri si sono fermati ai piedi del podio: quarto un bravissimo Florian Schieder a 94 centesimi, quinto Dominik Paris a 1”05, settimo Mattia Casse a 1”24, in mezzo a loro lo statunitense Ryan Cochran Siegle, sesto. Ottavo il migliore degli austriaci, Otmar Striedinger, sceso con il numero 1, nono col 31 il francese Alexis Pinturault, al primo top ten in discesa e ormai trasformatosi ufficialmente in uomo jet, decimo lo svizzero Justin Murisier.
Gravissimo infortunio al ginocchio destro per lo svizzero Marco Kohler, che si era già infortunato sul Lauberhorne che era una delle rivelazioni di questa stagione con un ottavo posto in Val Gardena e un decimo a Bormio: caduto sull’Haneggschuss, si è procurato la rottura del legamento crociato anteriore e del menisco interno e uno stiramento del legamento interno, ovviamente la sua stagione è finita.
Così gli altri azzurri: bene Christof Innerhofer, diciottesimo dopo l’infortunio al polpaccio di Bormio, quarantatreesimo Nicolò Molteni, quarantacinquesimo Guglielmo Bosca, quarantasettesimo Pietro Zazzi, cinquantasettesimo Benjamin Jacques Alliod. Ecco le dichiarazioni a fisi.org di alcuni di loro.
“Posso essere soddisfatto della mia gara – ha detto Schieder -. Non capisco bene come ho fatto a perdere così tanto nella parte alta, forse ho sbagliato la partenza. Poi però ho fatto una parte bassa buona a spero di potermi ripetere nelle prossime gare”.
“Non sono tanto contento della mia gara – ha detto Paris -, la “S” non mi è venuta per niente. Se rimango quinto è un buon piazzamento, ma quando penso al distacco che ho preso e al fatto che ho lasciato quasi tutto alla “S”: questo significa che avrei potuto fare molto meglio”.
“Oggi mi dicevo che bisognava spingere perché la pista era veramente bella – ha detto Casse -. Non ci sono riuscito in tutti i settori, ma spero di riuscire a mettere a posto tutto per la classica di sabato. È dal ’22 che non corriamo più dall’alto e penso che sarà davvero una gran gara”.
“Mi sono sentito abbastanza bene – ha detto Innerhofer -, certamente ho bisogno di qualche chilometro in più per avere maggior fiducia. Ho sciato già bene su questa pista in passato e mi sono ricordato come fare. Ho lasciato qualche decimo di troppo in qualche passaggio, ma complessivamente è una buona gara”.