“Ma come avente fato?”
Mi sono imbattuta nel libro di Giulio Corradi “Ma come avente fato?” e, per dirla tutta, anche in Giulio Corradi, ex atleta della Valanga Azzurra, per caso. Ci siamo conosciuti a un evento. Non ricordo neppure come siamo entrati in argomento.
Fatto è che, rientrata a Milano, dopo pochi giorni ho ricevuto il suo libro con dedica “Spero tu lo legga per capire la vita in montagna di una volta”. In realtà, questo libro mi ha fatto capire ben di più della vita di montagna negli anni ’50 – ‘60, che un po’ conoscevo già dai racconti di mio
padre e di mio nonno. Mi ha insegnato come si sale su un podio.
Come racconta Corradi, con passione, impegno, stringendo i denti e fissando più traguardi in successione. In sintesi, per dirla sempre con le parole di Corradi, senza mollare mai. Ma c’è di più nel libro: la capacità di essere grati.
Al papà ciabattino per i primi scarponi fabbricati a mano, al fratello Roberto per l’aiuto nell’acquisto degli sci, a Silvano Gheser per essersi preso cura di lui, prima ancora che della preparazione atletica, al punto da acquistargli una calzamaglia per ripararlo dal freddo, alle tante persone incontrate sulle strade dell’agonismo per gli aiuti ricevuti o anche solo per una pastasciutta o un the caldo e alla vita per avergli consentito di sciare e di fare
gare di sci arrivando dove è potuto arrivare.
Su tanti podi e, più volte, un gradino sotto Thoeni.
Un libro scritto da Giulio Corradi con Fabio Marzari e Silvia Pilati in un linguaggio molto semplice che contribuisce a trasmettere con immediatezza storie ed emozioni altrettanto semplici e straordinariamente profonde di vita quotidiana sull’altopiano di Lavarone. Storie di un bambino, di una famiglia e, più ancora, di una comunità, quella appunto di Lavarone, che negli anni ’60 si apriva al turismo invernale con la creazione dei primi impianti.
Storie da leggere e da raccontare ai ragazzi, soprattutto quelli da sci club, che meglio di tutti potranno apprezzare lo spirito pionieristico e la spericolatezza di questi “diavoli rossi” (così venivano chiamati i ragazzi dello sci club di Lavarone per il colore delle loro divise).
Una per tutte? Quella della sciolina fai da te – protagonisti: Giulio, l’amico Gabriele, una tanica di benzina agricola e una stufa – di cui però non vi
spoilero il finale!
Per ordinare il libro scrivere a: bertoldina@brennercom.net
Maila Costa