Lo sciatore adulto, tra obiettivi specifici e (ri)definizione dell’identità personale
[…] non siamo quello che facciamo,
ma quello che facciamo (ri)definisce e modella quello che siamo.
La domanda dalla quale nasce il presente articolo riguarda il perché una persona adulta non solo pratichi in modo sistematico e intenso una certa disciplina sportiva – nel nostro caso lo sci alpino, ma si ponga inoltre degli obiettivi di risultato o di performance.
Anche “sciare meglio” per un adulto e seguire corsi avanzati per approdare ad una conduzione efficiente in termini di velocità, di precisione in traiettorie definite, rientra in questa disamina; anche in tal caso, infatti, ad essere messe in gioco non sono solamente qualità e risorse di tipo atletico, ma altre di tipo emotivo e mentale che proverò a definire.
Lo sci alpino, al pari di altre attività sportive ma più in genere espressive umane, è un’attività “autotelica” (Csikszentmihalyi), ovvero gratificante in se stessa: la persona adulta che pratica lo sci in modo attivo, ha l’obiettivo precipuo di “esercitare se stessa”, per se stessa e senza un necessario fine aggiuntivo.
Lo sci alpino quindi, oltre a soddisfare un bisogno umano che potremmo dire ancestrale, ovvero quello espressivo (così come l’arte, il rito e simili), ha anche una chiara funzione identitaria, che definisce e rafforza un vincolo di appartenenza: si è appunto degli “sciatori” e si appartiene a un mondo, ad una comunità, che ha un suo linguaggio, delle sue regole, dei costumi e delle movenze che mutano in base alle sensibilità degli individui e al tempo storico.
Oltre ad avere una funzione identitaria (si potrebbe dire “antropogenetica”) e una funzione di autogratificazione, lo sci alpino inteso in questo senso impone un processo di crescita personale che va in diverse direzioni:
– chiara definizione ed evidente riscontro dei propri limiti (tecnici, fisici, mentali), come pure dei punti di forza,
– chiara definizione ed evidente riscontro della propria base motivazionale (perché faccio questa cosa in questo modo, per quali finalità e obiettivi?)
– accettazione (ed eventuale superamento) dei propri limiti, come pure degli inevitabili fallimenti,
– costante lavoro di (ri)definizione identitaria, a partire dal fatto che “non siamo quello che facciamo”, ma che lo sciare è un segmento, più o meno ampio, più o meno significativo, del nostro essere persona.
Alla luce di quanto detto, sciare in modo evoluto o porsi delle mete agonistiche o professionali in ambiente sciistico, per un adulto, ha valenze di ampio respiro e al di là del divertimento in se stesso, assistiamo ogni volta a un processo di destrutturazione (confronto con i propri limiti e gestione della frustrazione) e ristrutturazione identitaria (ridefinizione di obiettivi, metodo, risorse).
Questa evidenza, inoltre, ha chiare conseguenze sul piano metodologico e indica al maestro, all’allenatore o all’istruttore che lavora con l’adulto, che quest’ultimo non è in formazione solamente per divertirsi, per acquisire una qualifica (pensiamo agli aspiranti maestri, o agli aspiranti istruttori), per vincere o per velleità personali, ma perché spinto, verosimilmente, da istanze d’altro genere.
Al tecnico o a figure di supporto specialistiche, quindi, il compito di facilitare all’adulto l’accesso a questi contenuti, non necessariamente evidenti all’adulto stesso: l’attività sciistica, in questo caso, è indicatore di qualche cosa d’altro che poco o nulla ha a che fare con lo sci, ma che pure ne determina il fine.
La posta in gioco, sovente, è ben più alta che lo sciare bene, o il vincere, o l’acquisire una qualifica professionale e investe molti ambiti della vita; che, come detto, toccano l’aspetto valoriale, la percezione di sé – in termini di autostima e autoefficacia percepita – e impongono un processo d’analisi e di valutazione costante che richiede capacità d’accettazione, elaborazione, ridefinizione di obiettivi e metodo, impegno.
Enrico Clementi – Educatore, Formatore, Consulente e Trainer educativo in ambiente sportivo
Autore de: L’allenamento mentale nello sci alpino. Prospettive e strumenti dal mondo dell’educazione (BMS, 2020) http://www.bmsitaly.com/prodotto/allenamento-mentale-nello-sci-alpino/
Per info, contatti, attività formative: enricoclementi017@gmail.com