Il Governo chiude gli impianti, ma l’ultima parola è alle Regioni
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo DPCM relativo all’emergenza Covid che sarà in vigore da domani fino al 24 novembre.
Al paragrafo e) dell’articolo 1 si legge che “sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive degli sport individuali e di squadra, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni sportive, riconosciuti di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva; le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra partecipanti alle competizioni di cui alla presente lettera sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva”. Inoltre, precedentemente, al comma 4, si dice che “È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. Quindi non vengono menzionate limitazioni di spostamenti tra una Regione e l’altra.
Ma il punto che più interessa lo sci turistico e gli impianti di risalita è quello che si legge al paragrafo mm): “Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali ed internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. Gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”. In altre parole, cercando di capire bene quello che recita un paragrafo che non è certo il massimo della chiarezza, gli appassionati “del weekend” potranno sciare e usufruire degli impianti di risalita nei comprensori solo se le Regioni e le Province autonome adotteranno un protocollo unico di sicurezza che evitino code e assembramenti, ma non è chiaro né se e quando verrà varato né quando sarà approvato dal Comitato tecnico-scientifico. Nell’attesa, non si potrà sciare.