Gigante maschile: se l’Italia non ride, l’Austria piange a dirotto
Gli appassionati di sci italiani si lamentano della crisi degli azzurri nel gigante maschile, anche se poi ieri Luca De Aliprandini ha riscattato la brutta prova di sabato ottenendo un bel sesto posto nel gigante di Santa Caterina Valfurva. Lo stesso Max Blardone, durante la telecronaca di ieri sulla Rai, ha detto che le critiche possono essere comprensibili: criticavano lui e i suoi compagni quando andavano sul podio, figuriamoci adesso: l’ultima vittoria azzurra nella specialità risale al 26 febbraio 2012 e fu proprio l’ossolano a conquistarla, mentre l’ultimo podio è del 18 dicembre 2016, il terzo posto di Florian Eisath sulla Gran Risa dell’Alta Badia, la pista degli italiani.
Ma la crisi dell’Austria nel gigante maschile sta assumendo proporzioni mai viste da quelle parti. Da ben sei gare consecutive, le ultime tre della stagione scorsa e le prime tre di questa, il Wunderteam delle porte larghe non piazza un suo rappresentante, non diciamo sul podio, ma nemmeno nei primi dieci. La statistica peggiora ancora se si considerano i dieci giganti che hanno fatto seguito al ritiro di Marcel Hirscher: solo in due di essi un aquilotto è finito nei top ten, ossia Marco Schwarz e Roland Leitinger, entrambi sesti rispettivamente in Alta Badia il 22 dicembre 2019 e ad Adelboden lo scorso 11 gennaio. Nei tre giganti di questa stagione il miglior risultato è il quattordicesimo posto di Schwarz nel primo gigante di Santa Caterina. Inoltre, nelle ultime nove gare, nessun austriaco era presente nei primi 15 della start list.
Per capire quanto sia difficile il momento del Wunderteam tra le porte larghe basti pensare che solo una volta, prima delle ultime due stagioni, gli austriaci avevano mancato l’ingresso nei top ten per due gare consecutive: il 4 gennaio 1992 a Kranjska Gora e 18 giorni dopo ad Adelboden. Poi arrivarono campioni uno più straordinario dell’altro, e gli unici che citiamo sono Hermann Maier, Stephan Eberharter e Benjamin Raich e gli austriaci, tra il dicembre 1999 e l’ottobre 2000, infilarono sette vittorie consecutive nella specialità. Infine si materializzò il Messia Marcel Hirscher, che ha totalizzato 31 successi nella specialità, di cui cinque consecutivi nella stagione 2017-2018, l’ultimo il 12 gennaio 2019 ad Adelboden, l’ultimo podio il 24 febbraio dello stesso anno col secondo posto a Bansko.
Ma dal 2012-2013, la seconda stagione della sua era, solo in cinque occasioni un altro austriaco salì sul podio oltre a lui, l’ultimo fu Manuel Feller secondo a Garmisch-Partenkirchen il 28 gennaio 2018 proprio dietro a Hirscher, mentre l’ultimo austriaco a vincere nella specialità a parte il fuoriclasse del Salisburghese è stato Philipp Schorghofer il 6 febbraio 2011 a Hinterstoder. E’ vero che molti sono stati colpiti dalla sfortuna, come Schoerghofer, che si è ritirato, Feller, perennemente in lotta col mal di schiena, e Leitinger, che dopo l’argento mondiale a St. Moritz 2017 si è infortunato e non è mai più tornato a quei livelli, ma alle spalle dei vari Feller, Leitinger, Stefan Brennsteiner, Schwarz, le cui potenzialità in gigante sono ancora da scoprire e che si fece male a Bansko quasi al termine della sua stagione migliore, il 2018-2019, etc. etc., si fa ancora fatica a trovare dei giovani davvero competitivi nella specialità, tranne forse Adrian Pertl che però non è un ragazzino avendo già 24 anni. Addirittura a Soelden l’Austria ha schierato due grandi “velocisti” come Matthias Mayer e Vincent Kriechmayr e quest’ultimo ha gareggiato anche a Santa Caterina.
Ha un bel dire papà Ferdinand quando afferma di essere ottimista sulle possibilità di questa squadra: la presenza del figliolo Marcel ha nascosto molte magagne che nell’ultimo anno sono venute a galla. Forse Marc Girardelli ha esagerato, lui che ha sempre il dente avvelenato con la squadra austriaca, quando ci disse lo scorso gennaio a Madonna di Campiglio che il Wunderteam delle gare tecniche non esiste più, ma sicuramente la situazione non è allegra e non promette di risolversi in breve tempo. Il tutto nel momento in cui l’eterna rivale dell’Austria, la Svizzera, ha interrotto un digiuno di vittorie nel gigante maschile che in Coppa del Mondo durava dal 5 marzo 2011 quando Carlo Janka si impose a Kranjska Gora, e lo ha fatto grazie a Marco Odermatt, che molti ritengono il dominatore dei prossimi anni in chiave Coppa del Mondo generale, ossia il vero erede di Marcel Hirscher, con la piccola particolarità che non è austriaco.
Foto: GEPA Pictures