Fulmine a ciel sereno: Matthias Mayer annuncia il ritiro immediato dalle gare
Una notizia incredibile arriva da Bormio: l’austriaco Matthias Mayer, che ieri non aveva partecipato alla discesa, ufficialmente per un’influenza gastrointestinale, in un’intervista rilasciata alla ORF subito dopo la ricognizione del superG sulla Stelvio, ha annunciato che non parteciperà alla gara e che termina qui la sua carriera di sciatore agonista.
“Oggi ho fatto l’ultima ricognizione e mi basta. Non ho più il mordente necessario – ha detto Mayer con le lacrime agli occhi -. Lo sport è molto importante per l’umanità, ma per me è abbastanza così. Quella scorsa è stata una stagione straordinaria per me con la mia terza medaglia d’oro olimpica, ho iniziato bene quest’anno e sono felice. Ma è abbastanza. Ringrazio di cuore i miei sponsor e la federazione, tutti hanno fatto un ottimo lavoro, sono curioso di vedere come andranno le cose”.
Nato il 9 giugno 1990, originario della Carinzia e figlio di Helmut, gigantista e supergigantista degli anni ottanta, Matthias Mayer ha esordito in Coppa del Mondo il 22 febbraio 2009 in combinata a Sestriere. Ha vinto 11 gare di Coppa, 7 discese, 3 superG e 1 combinata, finendo altre 34 volte sul podio per un totale di 45, due delle quali quest’anno. Ma soprattutto si è portato a casa tre ori olimpici, in discesa a Sochi 2014, in superG a Pyeongchang 2018 e a Pechino 2022, più un bronzo in discesa in Cina lo scorso febbraio. Ha anche vinto due superG di Coppa Europa nel 2011 aggiudicandosi la classifica di specialità, e un argento in superG ai Mondiali juniores del 2008 a Formigal, mentre in cinque edizioni di quelli seniores il suo miglior risultato è stato un quarto posto in superG a Beaver Creek nel 2015.
Il suo ritiro arriva a pochi giorni dall’annuncio dello svizzero Beat Feuz, che terminerà la sua carriera dopo la discesa di Kitzbuehel del prossimo mese. La velocità maschile viene quindi decapitata di due dei suoi più grandi campioni dell’ultimo decennio, e in particolare questa notizia lascia senza parole perché priva di apparenti motivazioni.