Elezioni FISI: non è ancora detta l’ultima parola
Roda eletto presidente della FISI per la quarta volta: questo è l’esito che hanno dato le urne elettroniche dopo aver raccolto il voto degli sci club, che sono arrivati a Milano un po’ da tutta Italia.
E’ finita qui? Sicuramente no, infatti il collegio di garanzia del CONI si esprimerà nei prossimi giorni sull’eleggibilità o meno del presidente uscente.
Se il parere del CONI fosse favorevole ai candidati che hanno avanzato il ricorso (Dalpez, Falez e Maldifassi) verrebbero indette nuove elezioni, verrebbe quindi sciolto il consiglio federale eletto oggi e chi volesse affrontare l’appuntamento elettorale da protagonista dovrebbe avanzare una nuova candidatura.
Facile però pensare che in questo caso si presenterebbe alle elezioni un candidato molto vicino a Flavio Roda, destinato a raccoglierne l’eredità. Chi potrebbe essere? Giacomo Bisconti per esempio, fedelissimo di Roda, che oggi si è ritirato invitando a votare il presidente uscente per non disperdere voti. Bisconti avrebbe sicuramente chance di farcela in caso di nuovo voto, dato che oggi Roda ha raccolto quasi il 58% delle preferenze ed è facile immaginare che una cifra molto simile di voti potrebbe confluire nel taschino del suo delfino. I voti di Falez, Dalpez e Maldifassi è presumibile che invece, nel caso di un eventuale ballottaggio tra Maldifassi (che oggi ha tenuto saldamente la seconda posizione) e il delfino di Roda, si unirebbero in maniera abbastanza compatta sul nome di Stefano Maldifassi. Ma queste sono tutte ipotesi.
Se il parere del CONI fosse invece favorevole a Roda, e quindi il Collegio di Garanzia sostenesse che il presidente uscente abbia diritto di farsi eleggere per la quarta volta, dato che il suo primo mandato non fu completo, è quasi scontato che almeno uno dei candidati battuti alle urne avanzi un ricorso al Tar, che tuttavia implicherebbe tempi molto più lunghi per poter arrivare a una sentenza definitiva, con una conseguente incertezza che di sicuro non può che danneggiare e mettere in crisi la Federazione alla vigilia delle Olimpiadi invernali di Cortina 2026.
Mattia Laudati