DPCM: lo strappo della Valle d’Aosta
La Valle d’Aosta rivendica la propria autonomia rispetto ai poteri statali nella gestione dell’emergenza sanitaria del coronavirus con una legge regionale. Il disegno di legge è stato approvato con 28 voti a favore e 7 astensioni ma la maggioranza di centrosinistra si è divisa: gli autonomisti (Alliance valdotaine, Stella Alpina, Union valdotaine e Vallée d’Aoste Unie) hanno votato a favore con i gruppi Lega e Pour autonomie, mentre i progressisti, con il Pd, si sono astenuti.
All’articolo 2 comma 16 di questa norma si legge che “possono svolgere regolare attività gli impianti a fune a uso sportivo o turistico-ricreativo, a condizione che sia possibile garantire il rispetto delle misure di sicurezza di protocolli di sicurezza vigenti”. In parole povere, la Valle d’Aosta si oppone al DPCM che entrerà in vigore venerdì e nel quale è praticamente certo che sarà vietata l’apertura degli impianti di risalita in Italia durante le vacanze natalizie, riservandosi di aprirli quando ci saranno le condizioni.