Dolomiti Superski: “Entro fine gennaio vogliamo partire”
Qualche criticità ancora da affrontare, ma pronti per ripartire: Marco Pappalardo, direttore marketing del carosello, fa luce sulla situazione attuale.
Il Cts ha respinto il protocollo, chiedendo di rivedere tre punti critici. Cosa succede ora?
“Noi, come Dolomiti Superski, non siamo lontani da quello che il Cts chiede. Bisogna prima di tutto differenziare tra aree sciistiche. C’è una distinzione tra zone rosse, dove non si scia, zone arancioni, dove la capienza deve essere al 50% anche per le seggiovie, e aree gialle dove, invece, vale ciò che era già scritto nel protocollo”.
Un altro punto critico riguarda la gestione dei flussi. Su questo aspetto come vi siete organizzati?
“Per quanto riguarda la gestione delle file agli impianti, il Cts ha sottolineato che è necessario mettere a punto misure idonee a evitare assembramenti e a ridurre le occasioni di contatto. Una precisazione che, di fatto, a noi non cambia nulla. Ci siamo organizzati e abbiamo lavorato tanto per evitare qualsiasi assembramento e fila agli impianti. Ad esempio, abbiamo previsto sistemi simili a quelli usati negli aeroporti: segnaletica per il distanziamento, cordoni per regolare l’accesso, e non solo”.
Terzo punto da rivedere secondo il Cts è il contingentamento degli skipass…
“Questo per noi è l’aspetto più delicato. È ancora tutto da capire, ci siamo confrontati propri oggi (domenica 27 dicembre ndr) e domani faremo delle valutazioni. Bisogna capire concretamente come gestire il problema dal punto di vista tecnico: trovare una metodologia e stabilire dei criteri. Ma siamo in grado di farlo. Altra cosa che ci viene richiesta è l’accordo con la ricettività e anche qui va capito bene cosa s’intende”.
Quindi che tempi prevede?
“Non voglio esprimermi sui tempi, ovviamente tutto dipende in primo luogo dalla curva epidemiologica e da come andranno le cose. Noi però stavamo lavorando per riaprire tra il 7 e il 10 gennaio. Insomma, io spero che, se tutto va bene, si possa ripartire anche prima di fine gennaio”.
Chiara Todesco