Diario di un alpino: la stagione sciistica 1932-1933
Vi riproponiamo un documento davvero unico, i racconti di alcune sciate effettuate negli anni 1932, 1933 sul Cornaggia, sopra Nebbiuno, di Giuseppe “Peppino” Pirazzi, un grande appassionato di montagna.
Pirazzi nasce a Nebbiuno il 22 dicembre del 1915, la mamma Marianna gestisce l’edicola del paese e ciò gli consentirà, sin da bambino, di accedere a un patrimonio di informazioni e notizie che gli permetteranno di realizzare, attraverso la raccolta di numerosi ritagli di giornale, numerose raccolte ispirate al modo dello sport, dell’aeronautica, della motonautica e dell’automobilismo negli anni Trenta. Tale formazione gli consentirà di coltivare la passione per la fotografia che diventerà una professione: sono state rinvenute numerose cartoline tratte dalle sue fotografie (edizioni G. Pirazzi). Peppino sviluppa inoltre una grande passione per lo sci che lo porterà, nel corso del conflitto bellico, a essere arruolato nel Corpo degli Alpini, prima nel battaglione Intran con il quale combatterà nel 1940/1941 sul fronte greco/albanese e, successivamente, sul fronte russo con il Battaglione Monte Cervino. Quest’ultimo reparto, formato attraverso il reclutamento dei migliori dieci sciatori di ogni battaglione alpino, si destreggerà con grande ardimento sul fronte russo tanto meritare la Medaglia d’Oro al valore e di fregiarsi dell’appellativo di “diavoli bianchi” dato dai soldati russi. Il grande spirito di coraggio e ardimento dei suoi componenti lo porteranno, tuttavia, a essere decimato e Peppino non farà più ritorno dal fronte, risultando disperso (secondo i registri del ministero della difesa) in data 19/01/1943.
Ecco uno stralcio dei suoi diari.
Domenica 11 dicembre 1932. Al gran campo del Cornaggia. Neve scarsa. Tempo nebbioso. Io e il Gino; una prima discesa dall’estrema vetta sino a metà pendio con piccole curve in velocità; arresto finale a raspa. Alcune discese veloci, tre o quattro cadute, una discesa veloce di 100 m con una bellissima curva a sinistra con appoggio sullo sci interno, in piena velocità. Caduta finale. Alcune prove di telemark, riuscito soltanto a curva piuttosto larga e lenta. Infine, una discesa con una curva nel primo tratto; secondo tratto a velocità fortissima su pendio ripido. Curva in velocità a S allungato, poi basta; da notare anche un piccolo salto eseguito con appoggio su bastoni in velocità: SCI THORLEIF.
1 gennaio 1933
Al giogo io e il Pino Firenza Sci Thorleif.
Neve buona farinosa, ma poca, 5 cm. discese con 1000 acrobazie indescrivibili per tenersi in equilibrio; alcune cadute causate dalle irregolarità del terreno. Prove di curve a telemark non riuscite; qualche curva. In complesso ottimo allenamento per l’equilibrio e la sicurezza in generale. Imparo la salita a spina di pesce.
15 gennaio 1933
Tempo: nevica, neve fresca, centimetri 13. Sci Thorleif. Dalle 13:00 alle 14:00 scivolato e salito con piccoli arresti e curve, velocità moderata, a Nebbiuno. Faccio tre volte il giro del paese. Poi facciamo una gita a Fosseno: io, il Gino e il Pino. Per il sentiero, attraverso Nocca, Tapigliano, si scivola bene; la neve attacca però un po’. A Fosseno (ore 15:00 circa) faccio … scivolata con curva a sinistra, neve dura. La prima volta riesco, poi cado tre volte. L’ultima volta la faccio bene; Si ritorna.
Si scende meravigliosamente sulla traccia battuta della scalata, per la strada. Sotto Tapigliano, in una curva a sinistra, velocità piuttosto forte, neve battuta, curva ad angolo retto, cado. Ancora una veloce scivolata; Alle 4:00 siamo a Nebbiuno. faccio ancora delle scivolate; Una bella curva a sinistra e un’altra destra, velocemente; Ma poi esco dalla pista, entro nella neve molle fresca e cade. Stop. La discesa da Fosseno a Nebbiuno è servita molto bene per collaudare l’equilibrio sullo sci; Molte spinte coi bastoni, e anche spingendo avanti alternativamente gli sci.
16 gennaio 1933
Alcune scivolate al mattino; Su Fosseno; Nulla di naturale.
Al pomeriggio prova generale del BOBLET ALPINA e dello slittino CIAO PAIS. Il Boblet si dimostra, come preveduto, un po’ debole. Lo rinforzo: vado sul piano, faccio una pista e tanto in discesa dritta, come in curva, va bene. Scendendo siamo in due la velocità cresce ancora
Scendo poi al Prato vicino alla FOLA VECCHIA e il boblet va subito benissimo: poi, in fondo, tracciO una curva che col Boblet si fa a meraviglia. Velocità fortissima; 2 o 3 volte mi accade, in curva, di essere sbalzato fuori lateralmente, per 4 o 5 metri. In due velocità ancora più forte. Lo slittino CIAO PAIS funziona benissimo, velocità assai elevata, più del Bob considerando anche la neve fresca e molle.
18 gennaio 1933 neve alta ore 15:00
al Prato Fola Vecchia su Fosseno
Neve fresca e bagnata pesante.
Belle prove, riuscito di scivolata in piano, passo a telemark in discesa, salita a spina di pesce, discesa veloce Diritta, curve larghe a bassa velocità telemark, cristiania tirato, strappato e arresti a salto. … e velocità cado tentando di farli o mentre li faccio. Salto di muro, cm 75 circa. Salto via dopo 3-4 metri cado. Alla sera discesa dalla strada di Fosseno, mi arrangia bene, nulla di notevole; 1 caduta.
Giovedì 19 gennaio 1933
Alla 1 su Fosseno neve pesante – Prato Fola Vecchia – Prove riuscite di Telemark, … salto d’arresto, velocità moderata in piano (a forte velocità slitto di traverso) salto di muretto senza cadere (50 m) discesa a forte velocità
Venerdì 20 Gennaio 1933
Mattino, Sci Fosseno, neve gelata sciabile. Campo del Pontin (sotto Nebbiuno). Belle prove riuscito di scivolate veloci. … spazzaneve, semi Telemark, frenaggi poco riuscii a spazzaneve, riuscito a mezzo spazzaneve. Belle curve veloci appena accennate, poche cadute. Prove di salto voltato e arresto a bassa e media velocità. Alcuni bei arresti a salto in piena velocità; cadute nell’atterraggio.
Belle discese in piena con piccola curva a Telemark, curva e arresto finale a spazzaneve.
(seguito) la neve poi si rammollisce un po’; ma si scia sempre bene. Alcune discese con passaggi di curvette, dislivelli bruschi, superati molto bene. Bei salti d’arresto, con sicurezza, velocità moderata. Salto in corsa con appoggio sui bastoni, riusciti cm 50 circa (in lunghezza). Alla sera (ore 17) neve come al mattino, belle scivolate, alcuni salti sicuri d’arresto. Scendo al prato Fola Vecchia; 1° discesa veloce diagonale: caduta finale, altre discese diagonali, molto veloci; nelle prime, in fondo, cado (perché in fondo la neve è battuta e gelatissima, dura). Salendo di traverso lo sci esterno non trova alcun attrito e slitta fuori di colpo, causando la caduta. Ma infine, tenta e ritenta, abbandonando un po’ più il corpo nel tratto pericoloso, riesco a passare via liscio, senza cadere.
Scende la notte: 2 o 3 discese veloci diagonali per finire, zero cadute; prove di frenaggio (riuscito) e curve spazzaneve (poco riuscito), poi STOP. Da notare anche delle belle salite senza alcuno sforzo a spina di pesce.
21 Gennaio
Si parte sotto Nebbiuno, neve gelata al mattino SCI THORLEIF, belle discese frenate, velocità moderata con piccole curve – arresti spazzaneve alla strada del Pontin, molte cadute. Nell’ultima, scheggia via un pezzo di punta di uno sci.
22 Gennaio 1933 domenica
Pomeriggio SCI THORLEIF. Partito da Nebbiuno, in comitiva, alla prima Cascinapiretto metto gli sci li tolgo sotto all’Alpe Cina. Salito a piedi dal fondovalle all’Ape Cima molto faticosa per la neve alta (50 cm circa). All’Alpe Cima metto gli sci. A buon passo mi porto fino al Gran Campo del Cornaggia, ove vi sono una cinquantina di sciatori.
Là vi è una pista di un km circa, pendenza piuttosto ripid nel primo tratto, media nel secondo, ma poi la pista, battutissima si raggiungono velocità assai forti. Neve piuttosto crostosa.
Veduta approssimativa della zona nord del Cornaggia, con tracciato della pista di discesa.
Comincio con alcune discese da metà percorso, nella prima resisto alla velocità e cado, nella seconda e nelle seguenti cado quasi sempre nelle due vallette in fondo, all’arrivo. La prima la supero bene ma alla seconda gli sci si piantano nella neve e cado sempre violentemente in avanti. In conclusione riuscirò a fare tutta la pista (camminando da metà, come gli altri) velocemente, senza cadute, una sola volta. Altra piccola discesa, poi salgo alla vetta del Cornaggia, in salita marcio molto bene, senza eccessiva fatica. Dalla vetta discesa in direzione del giogo, una piccola caduta, poi una seconda, indi una terza, tutte dovute alla neve che, molto crostosa, impedisce agli sci di scivolare normalmente. In ultima mi rinfranco un po’, dal Giogo all’Alpe Cima, scivolata in piano a forte andatura, riprendo contatto con la comitiva nebbiunese e la pianto subito in asso, scendendo raspando a più non posso, poi la strada Alpe Cima Ostobio. In breve sono sul prato sopra l’Alpe Chiesa mi lascio andare giù per il dolce declivio, perdo un bastone, ritorno indietro a prenderlo, poi faccio tre discese con frenaggio – arresto a spazzaneve, su neve dura, velocità moderata, bene riuscita. Poi giù a Ostobio, da Ostobio a Cascinapiretto, ultima discesa sul grande prato (…) giù al Pino, ultima discesa, ennesima caduta, stop. … comincia a sentire gli effetti della laboriosissima giornata, bella e serena, ma con un freddo silenzioso.
(seguito) dopo averlo riparato alla sera vado a provarlo: si va ottimamente, belle curve complete, bella velocità; a spazzaneve, con arresto finale.
27 venerdì, a mezzogiorno neve ottima SCI THORLEIF. Bellissime discese con curve complete, larghe e strette, a destra e sinistra, arresti finali a destra, ottima velocità, a spazzaneve. Alcuni bei salti di voltata, a bassa velocità. Bei frenaggi a spazzaneve, ottimo effetto discese veloci, passaggi sotto a piante e in mezzo a bastoncini vicinissimi.
28 sabato – alla una, neve molle per lo sgelo, pesante, SCI THORLEIF. Bella discesa con passaggi obbligati: frenaggi curve arresti a spazzaneve. Qualche salto di voltata di piccolo raggio (riuscito) e bei salti in corsa a velocità normale.
29 domenica
Al pomeriggio nevica: SCI THORLEIF, sciolinati “SCIONIX” solo all’Alpe Cima metto gli sci: ò lisciato troppo la sciolina e scivolo indietro. Belle scivolate al Campo Nord-Est, dalla vetta in fondo, la neve è pesante e bagnata e non si scivola molto bene. Nel primo tratto è però un po’ gelata e si assume una buona velocità, che si perde poi poco a poco nel secondo tratto in fondo al quale, essendo la neve un po’ battuta per la presenza di una ventina di sciatori, si va un po’ meglio. 3 o 4 discese, tutte senza cadere, con piccole curve, su questo percorso. Poi, al campo esercitazioni, assieme agli altri, belle scivolate con curve spazzaneve e arresti: prove d’arresto a salto, passaggi attraverso bastoni con curve a spazzaneve, su pista battuta, assai veloce. (vedi figura)
Al ritorno io salgo alla vetta con il mio forte passo di salita: la breve sosta e parto per la discesa della costa Vetta-Ostobio. Inizio incerto, neve scusabile: una prima caduta, mi riprendo, acquisto buona velocità, ma a un tratto, forse per aver urtato su un sasso affiorante, cado violentemente in avanti. Nella caduta strappo di colpo l’attacco destro che già prima mi aveva dato noia. Scendo a piedi fino a casa … riparo alla meglio, mi porto un po’ a …, inizio la discesa su neve molle, terreno ondulato. Malgrado il terreno ineguale vado bene:
Su un tratto un po’ ripido, cado ancora in avanti. Ancora una piccola scivolata, sono a valle. Discesa sino a sotto Cascinapiretto, bei frenaggi e anche spazzaneve sulla strada battuta, mi riunisco alla comitiva, stop.
31 gennaio 1933, martedì sera, SCI THORLEIF. Dopo un inizio incerto, causato dall’alta velocità raggiunta sulla neve granulosa, assai veloce faccio qualche bella curva a frenaggio a spazzaneve, bene…, l’arresto non troppo.
Poi, su neve un po’ dura, belle scivolate con prove riuscite di spazzaneve-curva-frenaggio-arresto; salto d’arresto (una ventina, adagio e forte), in ultimo lo faccio bene anche a bella velocità.
Poi provo il Telemark, così per ridere; malgrado la neve piuttosto gelata mi riesce bene. Non credevo neanche che ci volesse tanto poco; il fatto è che feci così 6 o 7 Telemark, a velocità media, curva-arresto, malgrado la neve dura, con sole 2 o 3 cadute, causate più che altro dalla mancanza di allenamento.
2 Febbraio 1933 – gita al Campo Nord Est del Cornaggia (pomeriggio). SCI THORLEIF, tempo semicoperto, sciolinati solo solette. Giogo metto gli sci, si va bene, neve farinosa, piuttosto dura. Una prima partenza sotto la vetta, pista VETTA-CAMPI NORD EST. Si acquista subito forte velocità Dopo aver descritto subito una larga e lunga curva d’appoggio verso destra, punto verso il fondovalle. Molti salti del terreno rendono un po’ difficile l’equilibrio, specie 2 o 3 gobbe in ultimo. Passo però molto bene, senza cadere: un’ultima girata di appoggio verso sinistra, arresto. La prima discesa è fatta. Sulla neve farinosa piuttosto dura si fila magnificamente. Ancora altre 4 o 5 discese partenza dalla vetta; tutto bene, velocità fortissima, bella sicurezza, curva iniziale verso destra, discesa diretta. Piccoli salti finali sulle gobbe del terreno: nella valletta in fondo belle curve d’appoggio verso sinistra, con arresto. Poi una discesa su forte pendenza, più a nord: la neve, al sole, si rammolla un po’, entro nella neve gelata, brusche scosse, perdo l’equilibrio, violenta caduta a forte velocità in avanti con 1 o 2 giri su me stesso, niente di male. Mi porto un po’ più a nord, a Monte discesa su un piccolo ripiano trasversale, prima curva d’appoggio completa, sci interno destro; Sono ora in direzione opposta a quella iniziale: una seconda curva, mi rimetto in linea di pendenza massima, discesa, passo bene la gobba, ultima curva verso sinistra, arresto. La caduta è … Da questa discesa ho avuto una bellissima soddisfazione.
Altra discesa bella velocità, curva verso destra. La neve, fu il sole, si rammollisce. Tento una discesa pendenza massima: (già riuscito prima) A metà percorso, brusche scosse per la neve molle ineguale, violenta caduta in avanti; Sento due forti colpi di sci, prima sulla testa, poi sulle spalle. Avvolto in una candida neve di spuma bianca, mi fermo. Sento che la spalla destra non è molto a posto … Ma nulla di grave: riparto, arrivo, curva, arresto. Visto che la neve peggiora rinuncio a ulteriori prove di alta velocità. Altre belle discese da metà pendio, con alcune belle curve e sicurezza di posizione. Non mi sento però più sicuro come prima: belle prove di curve, specie … a spazzaneve, completo sci destro interno, bene riuscito. Provo qualche telemark: Non mi riesce però molto bene, bei passaggi slalom, bei salti di voltata, risalgo alla vetta. La sera scende e la neve diventa come all’inizio, assai veloce. Salgo alla vetta, metto la giacca, inizia la discesa in direzione del giogo. Piccola curva verso sinistra, d’appoggio sono sul tratto ripido! La giacca vola e io lo stesso: supero la lieve contropendenza in velocità, passo accanto al paracarro, Mi lancio nel secondo tratto di pendenza, ricchissimo di ginestre. Una prima la superò in mezzo alle gambe: devia leggermente a valle, la velocità elevatissima non mi lascia il tempo di tirarmi a Monte; sono su una prima Ginestra, la supero con uno sci; Alla seconda, cado avanti, a velocità assai forte. Nulla di male: conquistato dall’ebrezza di questa discesa risalgo alla vetta e ridiscendo ancora. Ammaestrato dalla prima discesa, mi tengo più a monte, verso Sovazza, Nel primo tratto evito la curva e mi lancio subito per la massima pendenza. Sono deciso a non andare verso solo a … a destra del paracarro sotto il primo pendio e a lasciarmi andare dritto cercando di evitare la ginestra, nel secondo, bene o male, finisce con un piccolo pianoro, dopo il quale vi è l’ultimo tratto che porta direttamente al Giogo. Eccomi alla partenza: dopo un attimo sono lanciato a tutto gas. Ho l’impressione che gli sci non tocchino più la neve; Mi sembra di volare sul tratto ripido: l’aria della corsa mi fa … alle orecchie: le gambe piegate, i talloni inchiodati, resisto. Sono sul tratto piano lo supero: inseguo la traccia della prima discesa: passo a destra, come avevo previsto dal paracarro. Sono sul pendio delle ginestre riacquisto forte velocità sono sulle ginestre, le passo: un’ultima in fondo mi da un brivido: dopo un attimo, passato anche questa, sono nel piano finale: sono sulla leggera salita di una decina di metri. Con la velocità che ho arrivo quasi fino alla cima. Questo piccolo tratto, essendo rimasto all’ombra, aveva una leggera coltre gelata. Sentivo la neve che cantava sotto gli sci. Mi stringo le mani e mi dico semplicemente bravo. Dopo poco però sono di nuovo lanciato in una discesa diagonale, verso il giogo. L’alta velocità la raggiungo subito; sono in …, … per un tratto scoperto da attraversare (lo passo bene, si vola sempre) poi per dove vò a finire. Trovo una brusca contropendenza, d’un colpo la supero, sono in cima, mi fermo.
Dal giogo viaggio celermente, a tutti andatura sino a sotto l’alpe Cima ove levo gli sci. Altra scivolata Al campo Alpe chiesa; passo bene il tratto di bosco già dei miei, piccola discesa, arrivo sotto Ostobio, rimetto gli sci; alla curva verso destra, nella strada, al Cimitero vecchio, cedo all’indietro. Riprendo, ridiscendo, prati di Cascine Piretto; Ultima discesa sai veloce, arresto sotto una pianta, ove non c’era più nessuna traccia di neve. Unica nota stonata in una sì bella giornata di sci punto stop. Senza tante chiacchiere: molte discese, poche cadute, alta velocità.
3 Febbraio, venerdì. Sci Thorleif. Prati Pontin ore 17, neve farinosa, cm 12 circa. Belle discese con spinta sui bastoni. Curva-arresto finale a spazzaneve e telemark. Tutte le curve fatte in forte velocità, con sicurezza e ottimo stile, d’un colpo solo; da notare anche qualche salto di voltata, ben riuscito, a media velocita.
4 Febbraio al Pontin, Sci Thorleif Neve bagnata, belle discese con ottime curve a steno e telemark, bei salti in corsa e d’arresto. Discese su …
5 Febbraio domenica.
SCI NUOVI Al gran campo nord est del Cornaggia. Belle discese su neve variabile e su neve farinosa, con belle curve- discese diagonali con arresto a monte. Bei passaggi sotto archi. Bei telemark, curve- arresti, salti di voltata ed arresto, passaggi a S attraverso bastoni. Ottima sicurezza nel telemark d’arresto. Ultima discesa vetta- giogo, dal giogo all’alpe cima, poi discesa a zig zag con arresti a Monte, bella sicurezza nelle traversate diagonali con quattro zig zag sino a fondovalle, stop.
12 Febbraio 1933 – XI
Sci nuovi – pomeriggio – domenica. Ai campi nord-est verso Sovazza, a Valle. Neve dura, gelata, con crosta. Tempo: vento freddo, nevica, nuvole basse. Belle discese lunghe con sicurezza, diretto e diagonali belle curve a spazzaneve con sicurezza; Anche a bella velocità (però un po’ larghe) l’arresto non mi riesce per la crosta che mi imprigiona gli sci e causa la caduta. Qualche salto d’arresto, ben riuscito: qualche bel passaggio slalom, discese con salto finale su gradino del tenero, salita contropendenza. Poi al Giogo: neve gelatissima, le vecchie piste “tengono” gli sci, che un momento sono serrati, poi aperti: difficilissimo tenere l’equilibrio. Un salto sulla pista in fondo, discesa nel bosco senza cadere, … Traversando il pezzo del Giogo, provo i brividi della velocità. Poi faccio 2 discese con partenza sopra il Giogo: curva larga nell’entrata al Giogo, giù diritto sino in fondo, arresto sul contropendio a monte. Nella prima, parto bene, curvo, la velocità aumenta e mi abbasso (non troppo). Gli sci, leggeri, escono ora a destra, ora a sinistra. Le gambe sono come stracci; resisto, seguo anche le due contropendenze finali, mi freno poi sul pendio a monte.
Credo di essere arrivato ai 45 km/h, al minimo. Subito ci provo con altri: ma a metà percorso virgola in piena velocità, perdo l’equilibrio, causa la neve e cado avanti, …batt… alla fornte (lato sinistro) sulla neve. Qualche spillata (venne poi un po’ gonfio l’occhio) e, per ora, non sento male grave. Uno sci si sfila e vado a prenderlo a fondovalle. Un’altra discesa sulla strada (pista) tratto del Giogo: La curva verso destra la faccio bene, sinora non ero mai stato capace di farla bene; poi discesa dall’ Alpe cima a valle: un po’ a diagonale con abbondante “raspa”. Da notare: partito assieme ai due di massino, arrivo a valle quando uno di essi è a 2/3 del percorso e l’altro a metà. Dunque … Non c’è male, e sono caduto una sola volta. Ultima scivolata in piano, ultima discesa, tutto bene, stop.
Martedì 14 Febbraio 1933 sci nuovi, pomeriggio. Prima al Prato Nuovo (Montagnette) belle scivolate diritte diagonali, con piccole curve allargate: bei percorsi slalom con sicuri passaggi: una prima curva d’appoggio verso destra, poi un’altra verso sinistra: arresto telemark. Bella sicurezza. Bei telemark con Ottimo stile e sicurezza, bella velocità. Non riesce bene il salto d’arresto. Bei salti in corsa, poi trovo un bel pendio, lungo, un po’ boscoso, con piante rade e ottima pista al centro, per la massima pendenza. Neve gelata. Bellissime discese veloci con curve larghe a raspa nel primo tratto libero, discendo …, poi giro (d’appoggio) verso sinistra: poi un po’ di frenaggio spazzaneve a forte velocità, giro verso destra benissimo (spazzaneve), poi verso sinistra, e poi arresto. Discese diritte: nell’altro tratto frenaggio spazzaneve, curva verso destra, arresto a sinistra. Discese sicure con passaggi attraverso piante, veloci: curve d’appoggio. 6 o 7 discese in pieno bosco: nelle prime cado causa neve, che sotto gli alberi è molle, farinosa e causa la caduta. Ma nelle ultime tre, passo via velocemente con sicuri spazzaneve attraverso gli intrecci di piante e, in fondo, esco sul tratto libero sempre in piedi e mi arresto a spazzaneve. Altre discese dirette, sicuro; poi alle Montagnette su ripido pendio e brusco pendio finale, discendo forte e finisco benissimo. Altre discese veloci diagonali, neve dura: comincio a provare, così, l’arresto a cristiania strappato: in discesa diagonale, velocità moderata, riesce bene: ne faccio 5 o 6: lo provo su discesa diretta, adagio, riesce bene. Faccio 2 o 3 cadute, ma faccio subito in diagonale e in diretta 5 o 6 bei arresti. Chissà com’è, mi riesce molto bene, senza difficoltà eccesive.
19 Febbraio, domenica ore 13, sci nuovi, nevica sotto al Prato Nuovo (….) neve …. Gelata, neve fresca cm 4 circa, asciutta farinosa. Subito non si va tanto bene, cambio pista, vado a quei punti più in dentro, faccio bellissime discese veloci su terreno ripido e ineguale, Saltando terribilmente. Curva finale con inizio spazzaneve e arresto a cristiania strappato. Belle discese in spazzaneve poi cristiania strappato veloci, un capitombolo fantastico, belle discese a slalom, qualche salto d’arresto. Ottime discese attraverso il bosco, con belle curve senza cadute. La neve e ora migliore, più veloce. Una veloce discesa con curva a spazzaneve, arresto cristiania a forte velocità, miracolosa; altre belle discese, bei cristiania strappati di curva e arresto. altre discese diagonali, molti arresti cristiania strappato, stop. non nevica più.
26 Febbraio domenica pomeriggio carnevale. Bello: sci nuovi: neve gelata con leggero strato farinoso, sai veloce punto al giogo. Belle discese veloci sempre più lunghe e sicure: discese della pista completa con una caduta e poi altre volte senza cadere più. Bei e sicuri frenaggi – curve – arresti spazzaneve. Salto dal trampolino (senza cadere). Poi, una per volta, a 15 minuti di intervallo circa, 5 discesa dalla vetta Del Monte cima, seguendo il limite del bosco. La prima bene, con sicurezza: e piccole curve iniziali spazzaneve. Poi giù, sul pendio più ripido aumentando sempre la velocità con lunghe curve appena accennate a S, in piena velocità. Ultimo tratto con curva d’entrata nel campo del Giogo, arresto in fondo al medesimo. Le altre discese simili a questo: la velocità cresce sempre di più: la curva poco sopra al Giogo specialmente dà i brividi () perché è a mezza costa e lo sci a valle, che è quello che lavora, scarica maledettamente. A ciò si aggiunga che, a ogni disuguaglianza del terreno si compiono dei piccoli salti e poi …
nella quarta discesa la velocità è fortissima, ma resisto punto nella quinta, fatta subito dopo la quarta, nel tratto sopra il Giogo cado in piena velocità, non mi fò niente, riparte la discesa, stop. La caduta è forse dovuta alla stanchezza, credo.
Poi discesa dall’ Alpe cima al fondovalle, con neve variabile, ora dura, ora molle punto una prima caduta, tratto raspa, scivolata diagonale, lunga, bene, passaggio …, Altra scivolata in senso inverso, frenaggio con la mano a …, giù ancora, piccoli cristiana e arresto finale a cristiania strappato. ultima traversata diagonale, esco a valle, bella curva spazzaneve, salto curetto, stop. All’ultimo Prato fondovalle fine del bosco, ultime discese con curve e arresto finale spazzaneve, veloci. Nella prima cado, stop.
5 Marzo 1933 – ha nevicato il venerdì (cm 3 …) al sabato piove tutto il giorno, notte bello, domenica piove. Sfidando l’acqua vado al campo subito dopo la Alpe Chiesa. Belle discese con curve, cadute finali causate dallo stato della neve. Poi belle discese con curve spazzaneve e salti di voltata. L’arresto a piccola velocità, un telemark d’arresto, discesa a curve, stop.
12 Marzo 1933 al giogo sui … neve poca e bagnata punto da notare qualche salto d’arresto, telemark e spartineve. E con questo: FINE
Ascensioni alpinistiche 1933 XI
4 Giugno 1933 O.N.B. GITA AL MONTE ZEDA.
Partenza sabato alle 7:00 da Meina in autobus. Alle 9:00 a Cambiasca: poi a piedi sino a Miazzina (arrivo alle 10:00) sosta, partenza per il rifugio Pian Cavallone. Nel tragitto al chiaro di luna, tre soste al pian cavallone (22.30) spuntino poi dormire in tenda. io non dormo e tengo sveglia tutta la compagnia. alle 4:00 mossa al campo. poi partenza per la meta: PIZZO MARNNA (M. 2065) arrivo vetta alle 7:30 circa spuntino fotografie si mangia un po’ di pane, ritorno, pian cavallone ore 9:00. Altro spuntino, gioghi vari, altro spuntino, alle 12 adunata, fotografie, partenza per Miazzina (arrivo alle 2), sosta, partenza per Cambiasca ove c’è l’autobus. Siamo giù alle 4 circa. Alle 4.30 partiamo, alle 6 a Meina, alle 7 a casa.
1933 – XI – Avvenimenti vari personali
I primi di gennaio faccio i miei primi balli, a Fosseno
Il 3 Settembre, corsa FGC – corsa Pisano – Nebbiuno e ritorno. L’andata a Nebbiuno (km 2.00) a 2’’ dai primi; al ritorno, oltre a BOSHC batto Gioria. Premio Medaglia di Bronzo.