Cortina: la gara di Sofia Goggia contro il vento
Lo scorso 22 gennaio si è tenuta a Cortina la libera femminile su un’Olympia delle Tofane quasi dimezzata: la partenza è stata spostata al salto del Duca d’Aosta a causa del forte vento, vento che ha portato Sofia Goggia a intraversare e rallentare notevolmente la sua discesa. L’azzurra è riuscita comunque a recuperare con una velocità formidabile e a tagliare il traguardo da vincitrice, ma quell’improvvisa raffica le è decisamente costata decimi preziosi.
Ad assistere alla gara anche Riccardo Ravagnan, fondatore di Meteoski, brand specializzato nelle previsioni meteorologiche dedicate alla montagna. La sua analisi da Weather Strategist dell’evento porta a una conclusione ben precisa: questo episodio è sicuramente la prova di come la tecnica possa fare la differenza sul risultato finale ma, ancor di più, di come le condizioni meteorologiche possano mettere in difficoltà anche i migliori atleti.
Qualsiasi piattaforma per sabato aveva messo in previsione la presenza di un vento a 50 km/h da nord-ovest, tant’è che, proprio in occasione della gara, si è scelto di accorciare la discesa dell’Olympia. Tuttavia, un effetto orografico complesso dovuto alla posizione e all’orientamento della pista ha portato quel vento da nord-ovest a presentarsi con un carattere fortemente rafficato, prevedibile solamente da uno studio alla micro-scala, come quello effettuato da Meteoski. E a differenza di quanto accade in condizioni di vento costante, la raffica può andare a sfavorire o favorire anche il singolo atleta, influenzandone la velocità, la traiettoria e, infine, la performance.
Sebbene non sia possibile prevedere con assoluta precisione l’esatto momento in cui una raffica si presenterà, è pur sempre possibile preparare mente e fisico alle condizioni meteorologiche che si andranno ad affrontare, al fine di sviluppare la strategia di gara più efficace.
Per quanto riguarda la preparazione fisica sarà quindi bene ricordare che, ad esempio, un forte vento ha effetti anche sulla termoregolazione: la temperatura percepita sarà decisamente inferiore, portando il corpo a utilizzare molta dell’energia per cercare di scaldarsi e provocando, quindi, un possibile deficit per i muscoli impegnati nella conduzione. La componente psicologica, poi, è un elemento strategico da non sottovalutare. Conoscere in anticipo le condizioni di gara permette, infatti, di prepararsi anche e soprattutto dal punto di vista mentale, sviluppando una certa sicurezza nei confronti della propria performance.
Lo studio meteorologico permette, infine, di affinare la tattica anche in tempo reale: in base ai risultati della prima manche o degli avversari che lo precedono, l’atleta avrà modo di verificare o confutare l’influenza delle condizioni meteorologiche sulle singole performance, ottimizzando di conseguenza la propria strategia.
Ecco, quindi, che l’analisi meteorologica diventa parte essenziale della strategia di gara, consentendo all’atleta di non lasciarsi sopraffare dalle condizioni e di non gettare al vento la propria performance.
Sarah Kranitz