
Cortina 2021, ora facciamo vedere di cosa siamo capaci
Oggi la Fis ha respinto la richiesta avanzata dalla nostra federazione di far slittare di un anno i Mondiali di Cortina. Nulla è dunque cambiato rispetto al programma originale e la manifestazione prenderà il via l’8 di febbraio.
Una bella notizia per atleti, addetti ai lavori e per i tanti appassionati che fin da subito avevano tifato contro lo spostamento. Gareggiare nel 2022, infatti, avrebbe creato una lunga serie di problemi, dei quali avevamo già parlato in un precedente pezzo.
Viene dunque messa la parola fine a una vicenda iniziata il 24 maggio, quando il presidente del Coni, Giovanni Malagò appare in televisione da Fabio Fazio, in prima serata, annunciando che l’indomani la federazione avrebbe chiesto il rinvio. Fu un fulmine a ciel sereno. I calendari di Coppa del mondo erano già stati confermati e non si capiva il motivo di una richiesta con così largo anticipo e anche di una location (la trasmissione di Fazio) tanto insolita.
Ma, allora, perché era stata fatta? Probabilmente il vero nocciolo della questione era economico, ottenere cioè garanzie finanziarie. Cerchiamo di spiegarci meglio. Nella malaugurata ipotesi che in autunno ci fosse una recrudescenza del virus al punto da richiedere l’annullamento della manifestazione, per la Fisi sarebbe un danno economico gravissimo, nell’ordine, si vocifera, di una trentina di milioni di euro. Un danno che rischierebbe di mettere in ginocchio l’intero sistema sci. Da qui la necessità di porre il problema in Fis nella speranza di ottenere una sorta di “paracadute” nel caso la situazione dovesse prendere una brutta piega.
Paracadute che, dalle dichiarazioni ufficiali rilasciate oggi dal presidente della Fis, Gian Franco Kasper, è stato in parte ottenuto. “La Fis ha deciso di sostenere finanziariamente la Federazione italiana per un massimo di 10 milioni di franchi svizzeri in caso di cancellazione dei Mondiali per un ritorno dell’epidemia da Covid. E’ una forma di garanzia che la Federazione ha voluto dare all’Italia, auspicando che non ce ne sia bisogno e che il Mondiale si disputi regolarmente”, sono state le sue parole.
Tutto bene, dunque? Si e no. Se da un lato, infatti, le garanzie sono arrivate (anche se non nella cifra richiesta) dall’altra le modalità con cui è stata posta la questione potevano essere diverse. E l’immagine dell’Italia e delle sue istituzioni ne avrebbe giovato. Magari si poteva lavorare più “sottotraccia” al posto di sbandierare subito la carta dello slittamento. Ma sono comunque opinioni…
Adesso, però, non c’è tempo per le polemiche. Bisogna lavorare a testa bassa per farsi trovare pronti a febbraio e far vedere al mondo intero che, oltre ad avere grandi campioni, siamo anche in grado di organizzare grandi manifestazioni.
Foto: FISI Pentaphoto