Coppa del Mondo, Zermatt esce allo scoperto
Da tempo Zermatt, che non ha mai ospitato gare di Coppa del Mondo di sci alpino pur essendo una delle stazioni sciistiche più famose in assoluto delle Alpi, è interessata a organizzarne una. Ora Franz Julen, presidente della società di impianti di risalita della località svizzera del Canton Vallese, nonché fratello maggiore di Max Julen, campione olimpico di gigante a Sarajevo 1984, è uscito allo scoperto proprio in coincidenza con la richiesta alla FIS della cancellazione di Wengen dagli eventi di Coppa del Mondo a partire dalla stagione 2021-2022 da parte di Swiss Ski.
“Vogliamo questa gara e faremo tutto il possibile per averla” ha detto Julen al Neue Zuercher Zeitung. In realtà le gare potrebbero essere addirittura due, una maschile e una femminile, e dovrebbero svolgersi nella prima o nella seconda metà di novembre anziché a gennaio, consueto periodo delle gare del Lauberhorn. Questo perché la partenza sarebbe a quota 3899 metri, sulla Gobba di Rollin, sul confine tra Italia e Svizzera, e passerebbe dal Piccolo Cervino (Klein Matterhorn), in territorio interamente elvetico, per poi scendere sul versante italiano fino ai Laghi delle Cime Bianche, 2814 metri, in Valle d’Aosta.
Un progetto incredibilmente ambizioso che, come dice lui stesso, nasce in Italia ma di cui Julen è l’anima, il suo curriculum dice che è stato alla guida di Voelkl e poi, dal 1999 al 2016, CEO di Intersport, il più grande rivenditore di articoli sportivi al mondo. Ma, dicevamo, l’idea è partita sul versante italiano da Federico Maquignaz, amministratore delegato degli impianti di risalita, e la sua proposta, almeno da quello che riporta NZZ, ha trovato l’appoggio dalla regione Valle d’Aosta, dalle federazioni italiana e svizzera e anche dalla FIS, e se non fosse sopravvenuto il Coronavirus ci sarebbe dovuta già essere un’ispezione col capo dello sci alpino svizzero Walter Reusser.
Secondo Julen non sono necessari investimenti ingenti e non esistono problemi ambientali. La pista, se vi gareggiassero gli uomini, sfiorerebbe i cinque chilometri di lunghezza, mezzo chilometro in più del Lauberhorn di Wengen, attualmente la più lunga del Circo Bianco con i suoi 4480 metri, se invece vi gareggiassero le donne il percorso sarebbe notevolmente accorciato. Sul versante svizzero si estenderebbe per circa due chilometri e per il resto del percorso sul versante italiano.
Quest’idea si concretizzerebbe con la realizzazione della funivia che dalla Testa Grigia porterebbe al Piccolo Cervino e questo sarebbe l’unico modo per gli atleti di salire dal traguardo alla partenza, per questo progetto nel febbraio 2019 è stato raggiunto un accordo tra gli ambientalisti svizzeri e gli impiantisti di Zermatt e l’impianto dovrebbe essere completato entro l’autunno del 2021. Per quanto riguarda il meteo, a novembre le condizioni dovrebbero essere più stabili rispetto a gennaio e quanto agli spettatori televisivi, secondo Julen, a differenza di Wengen e Adelboden che vedono molta gente sul posto a vedere le gare, per questa discesa ci sarebbe molta più gente davanti ai teleschermi anche a causa delle grandi altezze di partenza e arrivo.
Julen infine conclude che, essendo la gara proposta per il mese di novembre, non c’è alcuna volontà di danneggiare Wengen, c’è solo la volontà di completare entro breve termine quello che a Zermatt fino a poco tempo fa sembrava impensabile. Aggiungiamo noi che nei prossimi mesi Swiss Ski e Wengen hanno tutto il tempo per mettersi d’accordo sulla questione degli introiti finanziari per cercare di salvare le gare del Lauberhorn. Se dovessero riuscirci, una delle tappe storiche della Coppa del Mondo sarebbe salva e la Svizzera avrebbe una tappa in più, tra Soelden e Levi, in un periodo in cui non l’ha mai avuta.
Foto: Pagina Facebook Zermatt Matterhorn