
Coppa del Mondo maschile: sarà l’anno di Marco Odermatt?
Domenica 24 ottobre a Soelden, un giorno dopo quella femminile, partirà la 56a edizione della Coppa del Mondo di sci alpino riservata ai “maschietti”, come li chiama comicamente qualcuno come se fossero dei bambinetti di cinque anni. Evitiamo di fare elucubrazioni sul calendario, che molti dicono più favorevole ai discesisti rispetto agli ultimi anni: ne riparleremo a fine stagione, quando conteremo il numero di gare veloci cancellate nel corso della stessa. Per ora ci limitiamo a dire che gli atleti che possono vincere la sfera di cristallo sono quelli che vanno forte in almeno tre specialità su quattro, e con questi requisiti ce ne sono soltanto due: il norvegese Aleksander Aamodt Kilde e lo svizzero Marco Odermatt. Kilde, è vero, ha già vinto la Coppa generale nel 2020, ma arriva da un grave infortunio al ginocchio, pertanto le sue condizioni sono un’incognita anche perché negli ultimi giorni è stato colpito dall’influenza, ma lo scandinavo sarà comunque presente sul Rettenbach. Le nostre preferenze vanno a Marco Odermatt, da sempre ritenuto un predestinato, ma il 24enne del Canton Nidvaldo dovrà fare un ulteriore salto di qualità in discesa.
Alle spalle di Kilde e Odermatt, un gradino sotto, c’è Alexis Pinturault, il detentore della sfera di cristallo, il quale persevera a difettare di continuità soprattutto in slalom, mentre in superG l’anno scorso è un po’ regredito rispetto a due anni fa. Il suo eterno rivale Henrik Kristoffersen invece, a meno di clamorose resurrezioni, sembra abbastanza lontano dalla possibilità di giocarsi la Coppa, tanto più che, esattamente come l’anno scorso, si è infortunato in primavera, subendo una frattura alla caviglia sinistra. Venendo alla questione del calendario che, come detto all’inizio, secondo qualcuno favorirebbe i discesisti, e non si vede come dato che sono previste 18 gare veloci e 18 tecniche più il parallelo di Lech / Zuers, lasciamoci pure coinvolgere in questo giochino e vediamo quali potrebbero essere i favoriti. Vengono in mente il doppio campione del mondo di Cortina d’Ampezzo, l’austriaco Vincent Kriechmayr, e il nostro Dominik Paris, ma entrambi dovranno avere una continuità di rendimento pazzesca per puntare a qualcosa di più di un posto sul podio nella classifica finale.
In misura minore potrebbe dire la sua per una top ten assoluta anche l’altro austriaco Matthias Mayer, mentre fuori dai giochi sembra lo svizzero Beat Feuz, che si limiterà, per così dire, ad andare alla caccia della quinta coppa di discesa consecutiva, impresa che avrebbe del clamoroso visto che sorpasserebbe il più grande discesista di tutti i tempi, Franz Klammer. Ma in chiave coppa generale occhio anche un altro austriaco, Marco Schwarz, che però dovrà quantomeno ripetere la scorsa stagione di slalom, al termine della quale si è portato a casa la coppa di specialità. Inoltre il carinziano è fortemente paralizzato dalla cancellazione delle combinate, e lo stesso discorso vale per lo svizzero Loic Meillard, che però ha dimostrato, nell’ulima stagione, di potersi destreggiare bene anche nella velocità, quantomeno in superG, mentre nelle gare tecniche per diventare un serio pretendente alla Coppa dovrebbe cominciare a vincere qualche gara. Tra i giovani, sono molto attesi, anche se reduci da infortuni, i due norvegesi Lucas Braathen, tra l’altro vincitore un anno fa esatto a Soelden, e Atle Lie McGrath, occhio anche all’austriaco campione del mondo junior di gigante Lukas Feuerstein.
E sono proprio i giovani, a parte Paris, gli atleti sui quali l’Italia punta. Ce ne sono almeno tre da tenere d’occhio: Alex Vinatzer, da cui si attende finalmente la continuità necessaria in slalom, Giovanni Franzoni, iridato junior di superG davamti a Feuerstein e argento in gigante dietro l’austriaco, e Filippo Della Vite. Per il resto, Domme sarà il nostro unico uomo di punta per la generale, oltre che per le coppe di discesa e superG, per quanto riguarda gli altri trentenni e dintorni, sono attesissimi il rientrante Mattia Casse, praticamente fermo tutto l’anno scorso causa infortunio e sceso in pista senza fortuna solo nel superG mondiale di Cortina, e Luca De Aliprandini, che dovrà dimostrare che l’argento in gigante nella rassegna iridata ampezzana non è stato solo un episodio. Qualche colpaccio però ce lo aspettiamo anche da un veterano indomabile come Christof Innerhofer, difficile dire invece cosa possano fare tra le porte strette Stefano Gross e Giuliano Razzoli, mentre siamo sicuri che Manfred Moelgg, che va per i 40 anni, darà il meglio possibile come ha sempre fatto nel corso della sua infinita carriera.
Foto: Pagina Facebook Marco Odermatt