Brignone prima e Bassino seconda a Meribel! Coppa di gigante a Worley
Quasi come ad Aspen cinque anni fa ma rispetto ad allora non c’è Sofia Goggia: Federica Brignone e Marta Bassino centrano una straordinaria doppietta nel gigante delle finali di Meribel, la valdostana batte di 31 centesimi la cuneese, che rimonta dalla sesta posizione, e di 37 la slovacca Petra Vlhova. Meglio di così per l’Italia la Coppa del Mondo femminile non poteva davvero concludersi!
Crolla dal primo al settimo posto Mikaela Shiffrin così Tessa Worley, quarta a 45 centesimi e miglior tempo parziale con rimonta dall’ottavo posto che la conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, donna da seconde manche, si aggiudica la sua seconda coppa di gigante dopo quella del 2017, guarda caso l’anno della tripletta azzurra di Aspen, con 27 punti su un’acciaccata Sara Hector, oggi acciaccata e quattordicesima, 60 su Shiffrin e 76 su Vlhova. Shiffrin e Vlhova si consolano abbondantemente rispettivamente con la quarta sfera di cristallo generale e con l’oro olimpico e la coppa di specialità in slalom, mentre anche Hector si può consolare con l’oro a cinque cerchi tra le porte larghe ma perde, all’ultima gara di una stagione che aveva dominato, una coppa che senza l’infortunio di Are si sarebbe giocata ad armi pari con le altre.
Venendo alle azzurre, per Fede è la ventesima vittoria in Coppa del Mondo, l’ottava in gigante, la quarta stagionale e la prima in gigante a due anni di distanza da quella del Sestriere del 18 gennaio 2020, per Marta è il 21° podio in carriera, il quarto stagionale, per l’Italia femminile è l’undicesima vittoria stagionale, una in più del record assoluto italiano precedente che risaliva al 1996-1997, ed è la seconda doppietta stagionale dopo quella nel superG di St. Moritz con Brignone prima ed Elena Curtoni seconda, inoltre nel superG di Val d’Isere vinse Goggia con Curtoni terza. E’ poi la settima volta che Fede e Marta salgono insieme sullo stesso podio ed è la loro terza doppietta, per la prima volta con la valdostana prima e la cuneese seconda, mentre le altre due volte era stato il contrario.
20 i podi stagionali per queste fantastiche ragazze: godiamocele e teniamocele strette finché possiamo, e soprattutto finché potranno e ne avranno voglia loro, perché dietro di loro, almeno nell’immediato, non si vedono sostitute alla loro altezza in nessuna specialità, l’unica forse è Laura Pirovano ma l’anno prossimo gareggerà reduce dall’ennesimo grave infortunio. In parole povere, se nello slalom femminile la situazione è pessima, nelle altre specialità, soprattutto in campo maschile (a meno che Giovanni Franzoni non si decida finalmente a esplodere anche nel massimo circuito), se la FISI non si dà una mossa nel chiamare allo sci e nel far crescere i giovani talenti con modalità diverse rispetto a quelle adottate fino a oggi, sostanzialmente aspettando che i fuoriclasse ti piovano dal cielo, rischia di diventare ancora peggiore.
Per quanto riguarda le altre, quinta la norvegese Ragnhild Mowinckel, sesta la svizzera Michelle Gisin, ottava la polacca Maryna Gasienica Daniel, nona la canadese Valerie Grenier e Lara Gut. Ventiquattresima Curtoni, ultima di quelle arrivate al traguardo.
Foto: FISI Pentaphoto