BOA Fit System: un doppio balzo tra presente e futuro
Che BOA sia un’azienda dalle performances sbalorditive, capace di rivoluzionare un mondo come quello del fit ad alta tecnologia per calzature destinate allo sport, è sotto gli occhi di tutti.
Dal 2001, anno nel quale a Streamboat Springs, famoso Ski Resort di Denver Colorado, nasce il magico sistema di chiusura high-tech legato in un primo momento al settore dello snowboard, non c’è stagione che non abbia segnato un’intuizione, una nuova applicazione o un record per la creatura di Gary Hammerslag, geniale inventore e imprenditore che proviene dal campo delle biotecnologie e delle apparecchiature mediche.
Oggi, Boa System Technology significa 260 brevetti registrati in tutto il mondo, più di 40 milioni di consumatori, oltre 300 aziende partner leader nei rispettivi settori, la guida costante nello sviluppo del materiale da parte di campioni che hanno scritto il loro nome nella Hall of Fame delle rispettive discipline, una presenza consolidata in ogni sport, da quelli della montagna alle due ruote, dai campi da golf alle piste di atletica, dal running agli sport da campo, tennis, calcio, baseball, pickeball e un’infinità di altre applicazioni.
Il mondo BOA parte da Denver e si ramifica con un’importante rete di laboratori di ricerca, sviluppo e produzione a Mondsee, nel Salisburghese, a Shenzhen e Hong Kong in Cina, a Chiba, in Giappone e a Seul, in Sud Corea.
«Le nostre radici sono in montagna e il nostro obiettivo è ridefinire il futuro del fit», spiegano dal quartiere generale statunitense e c’è da credergli visto il successo di mercato del sistema di chiusura e microregolazione scelto da tanti brand di scarponi da sci.
È da mezzo secolo, data del definitivo abbandono dai vecchi lacci in favore del gancio metallico che nella calzatura da discesa non si vedevano cambiamenti davvero significativi, ma solo fugaci apparizioni di esperimenti, come il monogancio o la calzata posteriore, sconfitti dai tempi e dal mercato.
Nel 2023 i primi modelli Fischer, Salomon, Atomic, Tecnica, K2 che hanno scelto la strada dell’innovazione arrivano nei negozi e la risposta positiva dei consumatori non si fa attendere. Un sistema di lacci in acciaio che scorrono all’interno di speciali guide microregolabili tramite una rotella precisa come un orologio svizzero. Ruoti la rotella, i lacci si tendono e la chiusura uniforme è assicurata, la sollevi leggermente e i lacci si allentano come e quando preferisci. Addio dunque ai vecchi ganci, ai punti di pressione, alla regolazione approssimativa con la necessità di togliersi i guanti, ai dolori e ai problemi di circolazione. Oggi BOA significa confort, precisione, elevata performance in campo libero come tra i pali. Scarpe che calzano come un guanto, nelle quali la potenza è scaricata direttamente a terra senza perdita di controllo e di energia cinetica.
Al centro tecnico di Mondsee non si accontentano e il futuro è già qui. La parola d’ordine è innovazione e ricerca costante e una grande novità è già ai piedi dei primi testatori. Con la stagione 25/26 BOA System raddoppia.
All’avvolgimento e microregolazione dello scafo a diretto contatto del piede si aggiunge una nuova rotella che regola la tensione del gambetto superiore, la parte più delicata e più coinvolta dal gesto tecnico, ovvero l’articolazione della caviglia, con la tenuta e l’angolazione di tibia e perone.
Non si tratta solo di un upgrade, ma dell’entrata in un’altra dimensione, quella del controllo totale di ogni aspetto della calzata e della trasmissione degli impulsi, perché nello sci, lo sa bene Benni Raich, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Torino in slalom gigante e consulente tecnico dello sviluppo BOA, ogni particolare conta.
Atomic, Head, Salomon, Dalbello, Nordica e K2 hanno progettato fianco a fianco con i tecnici BOA il nuovo sistema scelto per i propri modelli di alta gamma.
Ogni marchio, ovviamente, ha la sua filosofia del prodotto, una diversa calzata, soluzioni tecnologiche differenti per la soddisfazione di differenti profili di sciatori, però la scelta del doppio Boa ha convinto tutti.
Non rimaneva che provarli tutti sulla neve, compito affidato all’equipe di testatori di Scimagazine durante gli i Test di Carezza del Pool Sci Italia con un’approfondita analisi che ha dato risultati estremamente interessanti, dei quali vi daremo conto dettagliatamente sulla rivista di febbraio.
Una cosa, però, la possiamo anticipare. BOA è sbarcata nel mondo dello scarpone da sci e ha tutta l’aria di rimanerci a lungo. Il futuro del fit è già cominciato.
Luca Steffenoni
Credit: Enrico Schiavi