Bielmonte: l’invasione di Sciatori d’Epoca
Scende la sera sull’Oasi Zegna e su Bielmonte. La luna è piena tra le nuvole. I maestri di sci della Scuola Italiana Sci Bielmonte Oasi Zegna, nelle loro divise azzurre, tracciano la pista. E lo spirito agonistico è alle stelle. Sta per partire lo Slalom Storico in notturna, Trofeo Mario Ferragut, che anche quest’anno si è svolto nell’ambito del Raduno di Sciatori d’Epoca, il gruppo capitanato da Michele Battaglin, che della pagina Facebook è anche l’Amministratore.
Tutti pronti nel parterre, sci diritti e sci di legno. Claudio Lanza, l’infaticabile organizzatore della manifestazione, intervista i presenti, tra i quali la responsabile dell’Oasi Zegna, Laura Zegna.
L’ora della gara si approssima, Claudio chiama tutti gli atleti alla ricognizione della pista, la Piazzale, perfettamente illuminata.
I concorrenti scendono rapidi nel tentativo di fare più giri di ricognizione possibile sino a quando Claudio è costretto a richiamare tutti all’ordine e a farli velocemente risalire.
Si parte! Cinque le categorie, Pionieri, Antichi, Vintage, Pionieri Telemark e Vintage Telemark.
L’apripista è Elena Banfo, medaglia d’argento e due di bronzo ai Mondiali di Kl. Una signora da 238,41 Km/h. Elena si lancia tra i pali con lunghi sci di legno, la gonna della nonna e un lungo cappotto. Velocissima come sempre. Dietro di lei le signore degli sci di legno, elegantissime e coraggiosissime. La neve è dura, parecchio dura, in certi punti spaccata, e governare gli sci non è facile. Ma loro non mollano, in rigoroso abbigliamento d’epoca nonostante la temperatura, con il caloroso sostegno del pubblico e il supporto dei maestri a bordo pista, arrivano tutte in fondo. E’ poi la volta dei signori con gli sci di legno. C’è chi cade e non molla, si rialza e prosegue la gara. C’è chi, pur non avendo affatto l’età per gli sci di legno, con indosso la divisa da guida alpina del nonno, scende sicuro tra le porte e si dà anche lo slancio finale tagliando il traguardo, chi, in perfetto abbigliamento d’epoca, si destreggia come sciasse da sempre così, come Gabriele Munarin, vincitore della categoria Antichi, che con la moglie Maria Elena nel suo panificio a Oropa sforna irresistibili nocciolini, e chi con gli sci di legno si è cimentato per la prima volta, indossa abiti prestati, come sci e racchette, dall’efficientissima organizzazione e riesce ad arrivare in fondo tutto soddisfatto.
E poi… poi si scatena l’agonismo. Scendono gli sci diritti. Prima le signore. Signore che, tornate ragazze, possono finalmente destreggiarsi a sci uniti, piegando e stendendo come hanno imparato a sciare e ragazze che con gli sci diritti non hanno mai sciato. Tutte ugualmente contente di essersi messe in gioco.
E per finire. Loro, gli agonisti per eccellenza. Gli uomini degli sci diritti. Ex atleti, alcuni anche maestri di sci, altri sciatori incalliti, altri ancora solo appassionati. La tensione in partenza è palpabile. Si scaldano, commentano le prestazioni dei rivali, si confrontano sulla preparazione degli sci, e poi giù al massimo.
All’arrivo, infaticabile, Carla Ferragut, maestra di sci e figlia di Mario, a cui il trofeo è dedicato, accoglie con abbracci e complimenti i partecipanti sottraendo loro con stile il pettorale, vintage anche quello.
E’ ormai tarda serata. Davanti al podio si commenta la gara. Non tutti sono contenti del proprio risultato e qualcuno, invece, ha proprio il sorriso di quello che si è ritrovato sul podio senza sapere come. E poi tutti a cena al ristorante dell’Hotel Bucaneve per ribadire, nella perfetta regia della cena, il vero spirito di questa gara, la condivisione di una passione, quella dello sci, nel ricordo di un uomo che a Bielmonte e allo sci ha dedicato la sua vita.
Grande competenza e massima disponibilità nell’organizzazione della gara, grande supporto dai maestri della Scuola Italiana Sci Bielmonte Oasi Zegna, grande l’accoglienza da parte di tutti gli operatori che hanno messo le loro strutture a disposizione degli atleti e dei loro accompagnatori.
Ricco il pacco gara, così come quello dei vincitori grazie agli sponsor della manifestazione, Bi Biel, laboratorio dolciario artigianale ha offerto i canestrelli, tipici biscotti biellesi, Lyskamm assaggi del suo amaro alle erbe, e Quatela Bevande una selezione di birre. Belli i trofei, realizzati ancora una volta da Paolo Barichello. Presente alla manifestazione anche Roberto Franco, sette volte campione italiano di Freestyle, vincitore della Coppa del Mondo di specialità nel 1990, medaglia d’argento ai mondiali e secondo ai campionati europei.
Maila Costa