Atomic Media Day 2022, Goggia: “Niente Soelden, priorità allo Speed Opening”
Come l’anno scorso l’atteso Media Day di Atomic di Altenmarkt im Pongau, sede dello storico marchio di sci austriaco, si è svolto online con le interviste di Alexandra Meissnitzer ai migliori dieci atleti di Coppa del Mondo di sci alpino tra quelli che gareggiano con i materiali dell’azienda di Altenmarkt im Pongau. Anche qui come l’anno scorso, le interviste sono state “multiple”. I primi due sono stati i due “nuovi acquisti” Mina Fuerst Holtmann e Alex Vinatzer, a seguire Lucas Braathen, Manuel Feller e Marco Schwarz, quindi Nadia Delago e Mirjam Puchner, infine grande chiusura con Sofia Goggia, Mikaela Shiffrin e Alexander Aamodt Kilde. Ecco le dichiarazioni di alcuni dei protagonisti.
Alex Vinatzer: “Dopo dieci anni ho voluto provare qualcosa di nuovo e dopo i test sui materiali sono rimasto molto soddisfatto per quanto riguarda la conduzione di curva soprattutto nello slalom ma anche in gigante – ha detto Vinatzer -. Certo, è stato necessario fare alcune correzioni, ma è stato anche amore a prima vista. Ho voluto che il mio skiman Michael Moelgg mi seguisse in Atomic e sono superfelice che l’abbia fatto perché mi sono sempre trovato bene a lavorare con lui. Gli obiettivi sono pensare sciare bene gara per gara e il sogno è gareggiare nel gigante dell’Alta Badia”.
Nadia Delago: “Il bronzo olimpico in discesa mi dà una grande motivazione in vista della prossima stagione. Ho cercato di lavorare sulle curve, sono il mio problema! In Sudamerica abbiamo trovato ottime condizioni per allenarci nonostante il periodo di allenamento sia stato molto lungo. L’Italia è una squadra molto forte e sono fiera di farne parte e di poter imparare dalle mie compagne, e anche questo mi dà grandi motivazioni. Tuttavia abbiamo materiali diversi, io stessa e Sofia che abbiamo entrambe materiali Atomic non abbiamo sci e scarponi uguali, ciascuna di noi sceglie quelli più adatti per sé. La mia medaglia non ha cambiato le cose tra me e Nicol, lei ha avuto una stagione difficile perché tornava da un infortunio. Ci aiutiamo a vicenda ed è bello per tutte e due avere un membro della famiglia vicino per tutto l’inverno. L’Opening di Zermatt/Cervinia? Credo che possa essere adatta alle mie caratteristiche ma fisicamente sarà molto stancante. Ma io amo Cortina perché è una pista molto completa ed è quella di casa”.
Sofia Goggia: “È stata la stagione più pazza della mia carriera. Dopo le vittorie della prima parte della stagione, sono arrivate le cadute e dopo Cortina è stato un periodo molto difficile per me perché non sapevo cosa avrei potuto fare ai Giochi e vincere l’argento in discesa, dopo essere rimasta nell’incertezza se avrei potuto tornare prima della fine della stagione, è stato incredibile. Per la prima volta nella mia carriera, con la gamba che non reggeva, ho avuto paura, ma alla fine è stata la forza della disperazione a farmi conquistare questa medaglia: se non si rischia tutto si torna a casa a mani vuote. Ho cominciato ad allenarmi molto presto dopo la fine della stagione e poi siamo stati 35 giorni a Ushuaia. Cancellare le cose brutte della seconda parte della scorsa stagione dalla mia mente ha richiesto tempo ma alla fine ce l’ho fatta. Allenarmi con gli uomini in Sudamerica mi è servito dal lato tecnico, soprattutto in superG, ma anche dal punto di vista dell’atteggiamento. Per ora il piano A è di non gareggiare nel gigante di Sölden perché la priorità è allenarmi per lo Speed Opening di Zermatt-Cervinia. Milano-Cortina 2026? Non posso non pensarci ma allo stesso tempo devo pensare alla mia vita di tutti i giorni e soprattutto a rimanere sana per tutta la stagione, perché negli ultimi anni dopo gennaio non è stato così“.
Mikarla Shiffrin: “Solo 12 vittorie per arrivare al record assoluto di 86 successi in Coppa del Mondo… se la si guarda in questo modo, forse è una semplificazione eccessiva. Anche solo una gara sembra molto, dodici vittorie sembrano ancora una grande montagna da scalare, di sicuro, ma si va passo dopo passo e gara dopo gara. Se mi concentro solo su ciò che accadrà nelle prossime due settimane e poi vado avanti da lì, allora vedremo. La débacle alle Olimpiadi? Statisticamente è un’anomalia, ma ci sono stati molti fattori che hanno influito. La caduta sull’interno dopo poche porte del gigante è stata un difetto tecnico che ha avuto una conseguenza molto più alta di quanto non abbia mai avuto in qualsiasi altra gara che abbia mai fatto. In slalom non stavo dando nulla, e poi ho dato troppo. Ma a Pechino c’era meno margine di errore a causa delle condizioni della neve. Penso di non averlo considerato abbastanza nel momento in cui stavo sciando: non ho considerato la possibilità di riuscire a rimediare a un errore. Se si ha una lista degli obiettivi che si vogliono raggiungere prima di smettere, in realtà, la mia lista è completa. Ma in qualche modo mi sento di voler provare a sciare ancora più forte, è per questo che sono qui. Spero di poterlo ricordare quando ci sono momenti nella stagione che mi mettono sotto pressione. Quest’estate mi sono presa una pausa di dieci giorni a Maui e poi i camp di allenamento in Colorado, Svizzera e Cile sono stati molto produttivi. La priorità restano slalom e gigante, le discese le farò dove saranno abbinate al superG”.
Foto: FISI Pentaphoto