A Soelden trionfa Braathen, decimo De Aliprandini
Si era rivelato al grande pubblico l’anno scorso proprio a Soelden, quando era arrivato sesto, oggi Lucas Braathen, 20 anni compiuti lo scorso 19 aprile, ha addirittura vinto il gigante maschile di apertura della 55a edizione della Coppa del Mondo.
Quinto dopo la prima manche, il prodigio norvegese di madre brasiliana, che si aggiunge alla lista di vincitori in Coppa del suo paese ormai diventata lunghissima (siamo arrivati a diciotto, nove in gigante), si è superato nella seconda ed è riuscito a precedere di soli 5 centesimi lo svizzero Marco Odermatt, un altro predestinato addirittura per la classifica generale, che ha rimontato dalla settima posizione col miglior tempo di manche con 2 centesimi su Braathen, col quale ha fatto gara praticamente parallela. Per lo scandinavo, quarto nello slalom di Kitzbuehel dello scorso 26 gennaio, non è solo la prima vittoria ma anche il primo podio, per Odermatt il quinto, il quarto in gigante dove gli manca il successo, che ha già colto invece in superG a Beaver Creek lo scorso 6 dicembre.
Terzo il leader della prima manche, l’altro svizzero Gino Caviezel, fratello minore del più noto e vincitore dell’ultima coppa di superG Mauro, il grigionese ha subito commesso un errore nella parte alta della seconda manche e non è più riuscito a recuperare, restando staccato alla fine di 46 centesimi, ma anche per lui è il primo podio assoluto in Coppa dato che era stato sesto nel gigante parallelo dell’Alta Badia del 17 dicembre 2018 mentre in gigante era stato due volte ottavo, a Kranjska Gora nel 2015 e a Naeba nel 2016. Due svizzeri insieme sullo stesso podio non ci salivano dal 25 ottobre 2009 quando proprio a Soelden vinse Didier Cuche con Carlo Janka terzo, la Confederazione ha inoltre piazzato anche in quinta posizione Loic Meillard e tre svizzeri nei primi cinque non c’erano dal gigante di Adelboden del 13 gennaio 1998 quando Michael Von Gruenigen, Paul Accola e Urs Kaelin furono rispettivamente secondo, terzo e quinto proprio come i protagonisti di oggi.
Incredibilmente fuori dal podio i tre favoriti della vigilia: quarto il francese Alexis Pinturault a soli 3 centesimi da Caviezel, quinto il norvegese Henrik Kristoffersen ex-aequo con Meillard e a 7 centesimi da Pintu e settimo lo sloveno Zan Kranjec, ottavo un altro norvegese, Leif Kristian Haugen, nono il francese Thibaut Favrot: insomma, Pinturault e Kristoffersen cominciano la nuova Coppa come avevano finito quella scorsa, ossia fallendo la zona podio e sprecando occasioni su occasioni in chiave classifica generale. Sfortunatissimo Ted Ligety: il re del Rettenbach, decimo a metà gara, ha perso lo sci sinistro nella parte iniziale della seconda. Continua la crisi spaventosa dell’Austria nel gigante maschile, il migliore dei padroni di casa è stato Stefan Brennsteiner, diciassettesimo.
Così gli azzurri: decimo Luca De Aliprandini, nono dopo la prima manche, che ha iniziato molto bene ma poi, dal muro centrale non ha più spinto al massimo al contrario di quanto aveva fatto, anche commettendo errori, nella frazione mattutina, tredicesimo Giovanni Borsotti, che ha rimontato nove posizioni ed eguaglia il suo miglior risultato sul Rettenbach ottenuto cinque anni fa, ventunesimo il rientrante, immarcescibile, Manfred Moelgg, ventitreesimo Roberto Nani che torna in zona punti dopo il gigante di Garmisch-Partenkirchen del 28 gennaio 2018. Insomma, una buona prova di squadra ma, purtroppo, ancora una volta senza il grande acuto.
Foto: Ufficio Stampa Energia Pura