Hall in Tirol. Sci e cristalli
Da dove cominciare per raccontare Hall… Forse da montagne impervie che fanno da sfondo a campi coltivati e gialli di spighe. O forse dalla Chiesa parrocchiale, recentemente restaurata, dedicata al patrono dei naviganti, San Nicola. Una bellissima chiesa barocca con un singolare particolare costruttivo: per preservarne la statica, l’altare non è in linea con l’ingresso.
Hall in Tirol è una piccola cittadina, a dieci chilometri da Innsbruck, che costruì la sua ricchezza sulla salgemma (hall significa sale) e sul fiume Inn che la costeggia. Il primo incontro è però con l’antica Zecca che ha battuto moneta dalla fine del 1400 sino al 1800, i famosi Talleri, con la Münzerturm, la torre dodecagonale che con i suoi 186 gradini consente di apprezzare uno stupendo panorama sulla Valle dell’Inn. Il centro storico è talmente bello da sembrare uno scenario teatrale. Salendo per i vicoli verso il centro, nel cuore della città si trova una fontana, sovrastata da una grande statua della Madonna, una piccola cappella affrescata dedicata a Santa Maddalena. Più in basso una libreria, dove un Cappuccetto Rosso e un lupo scolpiti nelle colonne fanno la guardia all’ingresso e bellissime insegne in ferro battuto per richiamare l’attenzione dei passanti alle vetrine di negozi, che ormai non ci sono più, come quella del fabbro e quella della Confraternita dei birrai.
Poco lontano da qui l’area sciistica di Glungezer. Un balcone sulla Valle dell’Inn, raggiungibile con la nuova cabinovia da dieci posti che porta rapidamente dalla Valle in quota. Quindici chilometri di piste rosse e blu con un panorama mozzafiato e la possibilità di fare freeride dalla vetta del Grugezer, a 2677 metri di altezza, sino al paese di Tulfes, posto a 1700 metri più sotto. Qui i cembri ricoprono letteralmente la montagna mentre i rododendri, nel loro massimo splendore, formano un rustico tappeto fiorito di rosa. Su questo monte, lontano da occhi indiscreti, si trova il cembro più antico del Tirolo, testimone della nascita della dinastia degli Asburgo nel 1273.
Nella valle completa la magia di questi luoghi un mondo incantato, tempestato di migliaia e migliaia di cristalli, il Mondo Swarovski. Un gigante sorveglia diciassette Camere delle Meraviglie, nuvole di cristalli splendono nei raggi del sole mandando bagliori colorati. Brillano i cristalli negli allestimenti del Museo, nelle vetrine del grande shop, nel parco. Per tutta l’estate antiche carrozze circensi richiameranno il pubblico con i loro artisti che si esibiranno in spettacoli di magia e di giocoleria mentre un funambolo eseguirà il suo numero di equilibrismo camminando sopra le teste dei visitatori. Nasini all’insù guardano l’uomo che si sdraia sul filo trattenendo il fiato. Lo seguiamo con lo sguardo dalle vetrate del ristorante Daniel Kristallwelten distratti dallo splendore delle Nuvole di Cristallo che, tempestate di 800.000 piccole schegge di luce, si specchiano nella vasca sottostante.
Tra pochi mesi tutto tornerà bianco e piste perfettamente battute ci attenderanno per una sciata in Tirolo, a pochi passi dall’arte, dalle sue città e dall’incanto del Mondo Swarovski.
Maila Costa