Bufera su Stefan Luitz ma in Val d’Isere può gareggiare
E’ scoppiata una bomba nel Circo Bianco: a Beaver Creek è stata mandata una protesta anonima alla FIS che segnalava che Stefan Luitz e i suoi connazionali tedeschi hanno ricevuto dal loro staff delle bombolette d’ossigeno tra una manche e l’altra del gigante di cinque giorni fa, cosa che dal 2016 è proibita dal regolamento della Federazione Internazionale dello Sci. Ma alla riunione dei capigruppo di Coppa del Mondo odierna in Val d’Isere il responsabile FIS dello sci alpino Markus Waldner se n’è lavato le mani, facendo presente che “È in corso un’inchiesta e nel frattempo i tedeschi, tra cui Stefan Luitz, potranno iniziare le gare”. In altre parole, Waldner passa il caso alla WADA, l’Agenzia Mondiale Antidoping, che è quella che sta svolgendo l’inchiesta. Su Luitz pende come una mannaia l’ipotesi di una squalifica, in tal caso perderebbe la vittoria di Beaver Creek, che passerebbe, e sarebbe la 60a della sua carriera, a Marcel Hirscher.