Il tesoro della Val Venosta
Belpiano, Malga San Valentino, Maseben, Watles, Solda, Trafoi, sei gioielli dove si scia su piste perfette lontano dal caos dei grandi comprensori
Il campanile semisommerso, che spunta dalle acque del lago Resia è forse il simbolo più conosciuto della Val Venosta. Ovviamnete i più si chiederanno cosa ci fa lì, nel nel mezzo del lago. Il suo “affondamento” risale al 1950, quando la costruzione di una diga unificò i precedenti laghi naturali Curon e Resia in un unico grande lago: il paese di Curon fu allagato e ricostruito in un altro luogo e il campanile rimane lì a ricordare l’esistenza del vecchio abitato, nell’epoca precedente l’energia idroelettrica. Il campanile è il simbolo, lo sci è una delle vocazioni di questa valle, accogliente e a misura d’uomo, situata all’estremo occidentale dell’Alto Adige e confinante con Lombardia, Svizzera e Austria. Sci, dicevamo, di fondo, come è noto agli appassionati che qui trovano percorsi per 90 chilometri, disegnati sulle ampie vallate e in un contesto naturale ideale per questo sport; ma anche sci alpino, che si pratica in diversi comprensori non particolarmente vasti ma moderni e con ottimi servizi. Piste ottimamente innevate e letteralmente per tutte le esigenze che vi garantiranno un’immersione genuina negli splendidi scenari montani altoatesini e che riescono a unire il comfort delle località più alla moda con un approccio più “slow”, famigliare e autentico. Niente code, piste doc che si alternano a tracciati adatti ai turisiti e ai principianti, in un mix completo e decisamente vario visto che chi decide di fare una settimana bianca qui può sciare, percorrendo pochi chilometri, ogni giorno in un comprensorio diverso, scoprendo uno dopo l’altro i gioielli della Val Venosta. Per questa esigenza è stata creata la Skicard Val Venosta che permette di sciare
sulle piste di 7 comprensori sciistici (Belpiano, Malga San Valentino, Maseben, Watles, Solda all’Ortles, Trafoi all’Ortles, e a Minschuns, in Svizzera), con 35 impianti di risalita e 140 kilometri di piste (lo skipass per sei giorni costa 201,5 euro in alta stagione).
Solda all’Ortles è la località dello sci fuori stagione visto che qui la stagione sciistica inizia prima, di solito a inizio novembre, e finisce dopo, di solito è aperta fino a maggio. L’iconica presenza dell’Ortles è il simbolo di una località che si distingue per lo sci d’alta quota, dove le piste corrono larghe in maestosi spazi aperti. Una località tosta e d’alta montagna, con quote che arrivano a 3250 metri e per un dislivello sciabile massimo di tutto il rispetto visti i 1450 metri che dividono il punto più alto dalla base degli impianti. Un’importante novità per questa stagione è la cabinovia a 10 posti Rosim che collega la stazione a valle della funivia e arriva nei pressi della stazione a monte della seggiovia Kanzellift, collegando così le due zone sciistiche di Solda e abbattendo il traffico di auto e bus in paese.
Trafoi all’Ortles è la località sciistica “di Gustav Thoeni”, che qui ha un delizioso albergo che ospita anche una galleria museo con i cimeli del quattro volte vincitore della Coppa di cristallo (oltre a 7 medaglie iridate e 3 olimpiche). Il comprensorio è piccolo ma la neve ottima, viste le quote che arrivano fino a 2500 metri, e le piste larghe e panoramiche.
Belpiano é un comprensorio completo e moderno, situato nei pressi del lago Resia. Le piste sono immerse nei boschi, ampie e di diverse difficoltà. Se la vocazione del comprensorio è infatti famigliare, non mancano muri impegnativi e piste soddisfacenti anche per gli sciatori duri e puri. In totale sono 7 impianti di risalita, tutti veloci e moderni, e circa quaranta kilometri di piste. Belpiano è inoltre la “patria” del freestyle in Val Venosta: lo snowpark, vasto e molto ben attrezzato, offre strutture anche per chi vuole muovere i primi passi tra rail e jump. A valle il lago Resia, che in inverno gela, è il lugo ideale per pattinaggio e snowkite.
Malga San Valentino è un comprensorio piccolo ma davvero unico. Le piste ad alta quota, tra i 1450 e i 2700 metri, garantiscono una neve sempre perfetta e magnifiche piste in campo aperto, tutte avvallamenti, dossi, cambi di pendenza. Si parte dal fondovalle con una cabinovia, poi una seggiovia e tre skilift ti fiondano su panettoni carichi di neve su cui si ramificano piste molto varie, ricche di curve, muri, cambi di pendenza, in un paesaggio lunare. La sensazione è quella di essere di un posto magico, veramente lontano da tutti e da tutto.
Watles, tra i 1750 e i 2500 metri di quota è un autentico gioielli. Piccole dimensioni, grande resa. Due moderne seggiovie quadriposto, una in fila all’altra, portano velocemente in quota. Qui due pistoni, larghi e sciabilissimi, sempre perfettamente tenuti, permettono di divertirsi sciando in velocità, con alcuni divertenti dossi che movimentano il percorso. Piste soddisfacenti anche per i più esperti ma tuttavia tranquillamente percorribili anche dai meno esperti. La discesa fino a valle è una corsa lunghissima, con il tracciato che striscia dentro nel bosco aprendo uno scenario memorabile sul fondovalle. Questa località ospita anche una pista da 1 kilometro per lo skicross, che in tanti atleti utilizzano per allenarsi per la Coppa del mondo e la Coppa europa. Quando non è chiuso per allenamenti o gare il tracciato, ricco di jump, wu tang, bank… è aperto al pubblico. Da provare.
A Maseben vi sembrerà invece di arrivare in un posto dove il tempo si è fermato. Una seggiovia biposto porta in quota, dove si trova uno skilift al servizio di due piste. Si tratta di tracciati facili, in un’atmosfera di pura autenticità e a pieno contatto con la natura. La quota è elevata, quindi si scia in campo aperto e con una qualità della neve eccezionale. Minschuns si trova invece oltre il confine svizzero: ci sono solo 4 skilift ma coprono 1000 metri di dislivello e un buon numero di piste, tra cui una nera.