Odermatt torna al successo: suo il superG di Beaver Creek. Quarto Franzoni
Non vinceva dal gigante di Aspen del 2 marzo scorso, e in superG non si imponeva addirittura da Garmisch-Partenkirchen dello scorso 28 gennaio, ma oggi Marco Odermatt ha ristabilito le gerarchie imponendosi nel superG maschile di Coppa del Mondo di Beaver Creek.
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Lo svizzero ha battuto per soli 18 centesimi il suo grande rivale della scorsa stagione, il francese Cyprien Sarrazin. Per il 27enne fuoriclasse del Canton Nidvaldo è il successo numero 38 in Coppa del Mondo, il 13° in superG, tanti quanti Kjetil Jansrud, che è il terzo nella classifica dei plirivittoriosi in questa specialità, nella quale sulla Birds of Prey Odermatt aveva già vinto nel 2019 e nel 2021, inoltre per lui è il podio numero 73 in Coppa, il 22° in superG.
Sarrazin è invece al nono podio in Coppa, il secondo in superG per lui subito un grande ritorno ad altissimi livelli dopo l’infortunio nel finale della scorsa stagione. Fantastico terzo a 47 centesimi col numero 24 e al primo podio in carriera l’austriaco Lukas Feurstein. La pista, pur essendo stata sempre sotto uno slendido sole, si è velocizzata con il passare dei concorrenti e così quarto a 60 centesimi col numero 39 è arrivato uno strepitoso Giovanni Franzoni, da tempo atteso a questi livelli ma finora rallentato da tanti infortuni.
Ex-aequo con il 23enne di Manerba del Garda, col numero 32, si è piazzato il 24enne Fredrik Moeller, ultimo arrivato dell’inesauribile nidiata norvegese, ovviamente per entrambi è il primo top ten in carriera. Sesto l’austriaco Vincent Kriechmayr, settimo lo svizzero Gino Caviezel, ottavo col 29 il migliore degli statunitensi, River Radamus, nono col 27 un altro austriaco, Daniel Danklmaier. Ottimo decimo Alexis Pinturault, il francese è tornato in gara a 330 giorni dal grave infortunio al ginocchio nel superG di Wengen del 12 gennaio.
Fuori nel finale col 58 lo sloveno Miha Hrobat, terzo nella discsa di ieri, quando aveva un intermedio per conquistare un altro podio. Così gli altri azzurri: quindicesimo Dominik Paris, sedicesimo Mattia Casse, trentaduesimo Pietro Zazzi, trentacinquesimo Christof Innerhofer, quarantunesimo Benjamin Jacques Alliod. Tra i molti ritirati di questo superG molto selettivo, 18 su 61 partenti, ci sono Nicolò Molteni e Florian Schieder. Domani il gigante chiuderà la tre giorni sulle nevi del Colorado.
“Il tracciato mi piaceva e stavo sciando bene – ha detto al traguardo Franzoni all’ufficio stampa della FISI -. Feurstein, sceso prima di me, è arrivato terzo, e io mi sono detto ‘Ce la posso fare, ce la posso fare’. Sono sceso puntando al podio. Non mi ero mai sentito così. Davvero a posto e pronto. Ero anche un po’ teso, perché molti sono usciti dal tracciato. Due anni fa ero vicino a questo genere di risultati, poi l’infortunio e un anno difficile come quello scorso, nel quale non girava niente. Sono due anni che lavoro come un matto e voglio dire a tutti quelli che sono in difficoltà che si può fare, basta lavorare e crederci. E’ come se mi fossi levato un peso dalle spalle. Adesso penso che sarà tutto un po’ più in discesa. Ho la testa molto più libera quest’anno, non ho avuto la fretta di rientrare che mi ha fregato lo scorso anno: sono maturato molto. E adesso ci credo”.
MV