Federica Brignone domina il secondo superG di Kvitfjell davanti a Lara Gut che vede la Coppa del Mondo
In condizioni meteo perfette per lei, con la nebbia che andava e veniva, e quano è scesa lei la visibilità era piuttosto ridotta rispetto ad altre concorrenti, Federica Brignone, per la quale c’è sempre il sole anche se c’è la nebbia, trionfa dominando nel secondo superG femminile di Coppa del Mondo di Kvitfjell, caratterizzato dalle molteplici interruzioni, ed entra definitivamente nella storia dello sci alpino italiano.
Per la 33enne fuoriclasse valdostana è infatti la vittoria numero 25 in Coppa del Mondo, una in più di Sofia Goggia ma soprattutto una in più di una leggenda come Gustav Thoeni. Per Fede è inoltre la quarta vittoria stagionale, la seconda in superG, specialità nella quale entra in doppia cifra di successi, 10 come Michaela Dorfmeister, che è sesta delle plurivittoriose di questa specialità. Per Brignone è il 66° podio in Coppa, il decimo stagionale, il diciannovesimo in superG, il terzo stagionale.
Seconda a 61 centesimi Lara Gut, che non vince ma piazza un colpo probabilmente decisivo per la conquista della sua seconda Coppa del Mondo generale: ora il suo vantaggio su Mikaela Shiffrin è di 385 punti, ma adesso la seconda in graduatoria è Brignone, staccata di 326 punti. Per la fuoriclasse svizzera del Canton Ticino è il podio numero 89 in Coppa, tanti quanti Hanni Wenzel, settima in questa classifica, il 15° stagionale, il 39° in superG, il sesto stagionale su otto gare nella specialità. Fa impressione pensare che queste due straordinarie atlete hanno esordito in Coppa del Mondo nella stessa gara, il gigante di Lienz del 28 dicembre 2007, e dopo oltre 16 anni sono ancora lì ai vertici.
Fantastica terza a 79 centesimi la ceca Ester Ledecka, campionessa olimpica di superG nel 2018, titolo che secondo i soliti esperti da bar a caccia di like e di adorazione su Facebook da parte dei follower era stato conquistato solo per fortuna e per il percorso corto e oggi invece, nel superG più lungo della stagione, torna sul podio dopo oltre due anni e nella specialità dopo oltre tre, per lei è il nono podio in Coppa, il secondo in superG.
Quarta a 85 centesimi la norvegese Kajsa Vickhoff Lie, bravissima quinta la statunitense Lauren Macuga i grandissima crescita, sesta, settima e ottava le grandi sconfitte di oggi, le austriache Stephanie Venier, Cornelia Huetter e Ariane Raedler, Huetter vede aumentare a 69 punti il suo distacco da Gut nella classifica di specialità mentre Brignone è terza a 74 lunghezze, nona la neozelandese Alice Robinson, decima la norvegese Ragnhild Mowinckel, alla sua utima gara davanti al pubblico di casa.
Incrediile la bosniaca Elvedina Muzaferija, che fino all’ultimo intermedio era molto vicina a Brignone ma poi ha sbagliato nel finale chiudendo tredicesima. La gara è stata definitivamente interrotta dopo 41 atlete e quando ne dovevano partire ancora sette, tra le quali le nostre Nadia Delago e Sara Thaler. Così le altre azzurre: quindicesima come ieri Marta Bassino, scesa in condizioni di visibilità pessime (ma quelle di Brignone non erano certo migliori), diciottesima Roberta Melesi, ventiduesima Laura Pirovano, ventiseiesima Teresa Runggaldier, trentaseiesima Nicol Delago.
Alle finali di Saalbach-Hinterglemm ci vanno per l’Italia, in superG, Brignone, Bassino, Pirovano e Melesi. La Coppa del Mondo femminile resta in Scandinavia per il gigante e lo slalom di sabato e domenica sulle nevi svedesi di Are, dove dovrebbe finalmente tornare alle gare Mikaela Shiffrin. Di seguito le dichiarazioni di Brignone, Bassino e Melesi tratte da fisi.org.
Federica Brignone: “Ho sempre detto che non voglio vincere una gara-pacco. Può succedere facendo uno sport outdoor che ci siano condizioni particolari. Oggi non posso certo dire di essere scesa con le migliori condizioni, basta guardare le immagini. Poi, probabilmente, qualche atleta che è scesa dopo di me ha trovato condizioni peggiori: mi dispiace. Sono migliorata moltissimo in velocità rispetto allo scorso anno, ci ho lavorato tanto, anche con mio fratello, e poi devo ringraziare il mio skiman Sbardellotto che mi mette sempre nelle condizioni migliori. Oggi è stato più tosto il post-gara che la gara. Nessuno vedeva troppo oggi, bisognava adattarsi. In generale nelle gare dove c’è attesa riesco ad attivarmi al momento giusto. Mi sto divertendo e mi piace quello che faccio. Non vedo per quale motivo dovrei smettere. Poi a fine stagione farò come sempre le valutazioni. Ho lo stesso numero di podi di Stefania Belmondo, atleta che stimo moltissimo. Sono numeri importanti. Penso che a Are farò anche lo slalom e vorrei finire la stagione al mio massimo”.
Marta Bassino: “Ad un certo punto, non riuscivo più a vedere da una porta all’altra e così è stato davvero impossibile fare la prestazione. Adesso rimaniamo qui a fare due giorni di allenamento in gigante e poi partenza per Are”.
Roberta Melesi: “Oggi non sono riuscita a dare il 100%, devo migliorare e mettere insieme tutti i pezzi della gara”.