Enrico Clementi presenta il suo nuovo libro
Un nuovo libro di Enrico Clementi: “Lo sci alpino, tra vocazione educativa e tensione agonistica. Argomenti, studi, questioni sullo sci alpino nel tempo della complessità”.
Lo sci alpino è un’attività che, oltre all’aspetto agonistico, ha aspetti che riguardano l’educazione, la formazione, lo sviluppo delle professioni, la cultura organizzativa, l’innovazione delle pratiche e altri ancora. Attorno alla disciplina si aprono, a raggiera, una serie di prospettive e ambiti di lavoro ad oggi trattati – quando trattati – in modo parcellizzato; e ciò rende difficile da un lato la definizione di obiettivi verso i quali convergere, come sistema, dall’altro, per conseguenza, la coerenza interna del sistema stesso.
È per avviare un lavoro che colmi questo divario che ho sviluppato, in questi ultimi anni, un’intensa attività di analisi e divulgazione, con articoli eterogenei e che vanno dai fondamenti epistemici della disciplina, alle “competenze distintive” dei tecnici, dal ripensamento della base associativa (mission e vision degli sci club), ai criteri di programmazione e definizione degli obiettivi nelle categorie giovanili, agli aspetti prestativi e motivazionali.
Abbiamo ora raccolto questi articoli, in parte pubblicati su questo magazine e che comprendono interviste e dialoghi con allenatori “di chiara fama”, in una pubblicazione, nella certezza che essa possa contribuire a un cambiamento culturale pure evocato da più parti, e del quale si iniziano a cogliere timidi segnali.
Gli articoli sono raccolti in 8 sezioni o aree d’interesse, per complessive 291 pagine. Le aree riguardano:
1) Categorie giovanili
2) Sci club
3) Crescita personale e prestazione
4) L’allenamento mentale
5) Il mental coach
6) Professionisti della neve e formazione
7) Interviste
8) Appendice: contributi diversi
A seguire l’anteprima di alcuni paragrafi di Presentazione redatti dall’Autore stesso, del quale diamo lettura, e che bene riassumono il senso e il fine dell’operazione.
È diffusa oggi la percezione che gli sport invernali in genere e lo sci alpino in particolare, per ragioni di vario genere, necessitino di un rinnovamento che riguarda sia la base sociale, che le strutture organizzative.
Questo cambiamento si inscrive in una società nella quale il ruolo della conoscenza assume, sotto vari punti di vista, una centralità chiave nei processi di vita e che fonda la propria crescita e competitività sul sapere, la ricerca, l’innovazione.
La società odierna e la sensibilità di chi approccia lo sci alpino e l’agonismo, sono molto diverse da quelle delle generazioni precedenti e i tecnici del settore, i dirigenti, non possono non tenere conto di questa diversità; diversità multifattoriale e che riguarda, come sappiamo: assetti economici e risorse delle famiglie, mutamenti climatici e quindi aspetti logistici, caratteristiche dei giovani che praticano l’agonismo, il ricambio generazionale di maestri e allenatori, la cultura organizzativa e dirigenziale della Federazione, la coerenza – in specie nell’agonismo giovanile – tra modello tecnico federale e sistema gare e altri.
Per cui, a fronte della sfida di adeguare le richieste sociali con i servizi offerti ad amatori, giovani atleti, atleti professionisti e famiglie, sono molte le questioni che si aprono allo studioso e che chiedono, quanto meno, di essere tematizzate.
Inoltre sono molti i tecnici, alcuni anche con ruoli di primo piano in FISI, che auspicano un rinnovamento, ma che si trovano loro malgrado “imbrigliati” da una cultura organizzativa obsoleta e per molti versi ancora verticistica. Di fatto ogni organizzazione moderna, viceversa, valorizza i processi di delega, il lavoro per progetti, l’orizzontalità gestionale, la cooptazione di professionalità altre e, accanto all’aspetto gestionale, investe su innovazione e ricerca.
È in questa prospettiva che il libro raccoglie una serie di articoli, studi, interviste a tecnici “di chiara fama”, apparsi su riviste di settore o divulgati sul web attraverso canali di vario genere.
Le aree di studio, di analisi o di semplice riflessione, proprio perché molteplici gli aspetti da riconsiderare nel settore, sono diverse e vanno dall’agonismo giovanile agli sci club (intesi a loro volta come strutture organizzative e contesti educativi tout-court), dalla formazione dei tecnici alla definizione delle “competenze distintive” (core competence) dei tecnici stessi, dal modo di intendere l’allenamento mentale ad aspetti squisitamente pedagogico-educativi, dal modo che i tecnici hanno di intendere il mentale nello sci alpino (interviste) ai fondamenti conoscitivi che orientano lo studio e la ricerca nella disciplina in oggetto.
Lo sci alpino è a tutti gli effetti un apprendimento e come tale, quindi, un fenomeno complesso, definibile solo “per approssimazione” e che va approcciato sul piano cognitivo, emotivo, comunicativo, relazionale, tenendo conto delle caratteristiche del singolo atleta.
Inoltre, è un “apprendimento situato”, ossia che si svolge in un contesto che ha determinate caratteristiche e miscela elementi derivati da ambienti formali e non-formali, tendenzialmente gestiti in modo empirico.
È per questa serie di ragioni che l’avvicinamento alla materia non può essere parcellizzato, ma – come vedremo – l’approccio tecnico deve tenere conto, in sede di programmazione e valutazione, della componente ambientale, di quella cognitivo-emotiva dell’atleta, degli assetti organizzativi e degli aspetti che caratterizzano, sul piano culturale: le dinamiche di contesto, della formazione dei tecnici, dell’orientamento di questa formazione (“quale figura tecnica? Per quale atleta? Per quale cultura dello sport? Per quale società?”), delle richieste dei beneficiari dei servizi, della coerenza interna ecc.
Con l’augurio che questo libro possa suggerire ad altri professionisti uno sguardo sinottico agli aspetti che andranno a considerare, auguro una lettura feconda del testo, generativa e capace di stimolare idee, curiosità, ricerca.
Enrico Clementi enricoclementi017@gmail.com