Mazzata sulla FISI: il Tribunale di Milano le dà torto sulla vicenda delle tute
È arrivata la prima sentenza riguardante il contenzioso tra Kappa e Armani sulle divise degli atleti azzurri della Federazione Italiana Sport Invernali ed è una vera e propria mazzata per la FISI.
Il Tribunale di Milano, Settima Sezione Civile, ha infatti condannato la Federazione Italiana Sport Invernali ad “adempiere al contratto di fornitura e sponsorizzazione” concluso con BasicItalia, che è proprietaria del marchio Kappa, e inibisce “l’utilizzo, nella propria attività agonistica (sia in gara sia in allenamento) e mediatica, di articoli di abbigliamento che rechino marchi diversi da quelli indicati nel contratto”.
In parole povere: la nostra federsci, i suoi dipendenti e tecnici e, soprattutto, gli atleti e le atlete, dovranno vestire, da qui ai Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, le tute Kappa, e non potranno più indossare i capi di Emporio Armani EA7 che sono stati utilizzati dagli atleti fin dall’inizio di questa stagione, con tanto di presentazione a inizio stagione delle squadre nazionali e delle divise proprio nella casa di EA7 a Milano.
Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, è scontato che la FISI, rappresentata dall’avvocato Giovanni Diotallevi, farà appello, e tra l’altro ha preteso, per alcuni ritardi nella consegna delle forniture nella stagione 2021/2022, un risarcimento di 12 milioni di euro definito dai giudici “esorbitante” e avanzato “più a effetto che a sostegno di un danno effettivamente subito” e “senza la benché minima deduzione in ordine alla effettiva sussistenza di un danno e alle modalità della sua quantificazione”.
Prima che qualcosa cambi però a livello di vestizione degli atleti è possibile che si debba aspettare il terzo grado di giudizio, a meno che FISI e BasicItalia non trovino un accordo, cosa tutt’altro che prevedibile, già per la prossima stagione invernale, tagliando fuori Armani dopo uno solo dei quattro anni di contratto di sponsorizzazione. Ma c’è un’altra tegola che pende sul presidente FISI Flavio Roda, ed è la sentenza del Tar fissata per il prossimo 15 giugno relativa alla legittimità della sua rielezione a capo della federazione, quarto mandato consecutivo per lui, quando invece il limite imposto dalla legge è di tre.