Tre azzurri dal sesto all’ottavo posto nell’ultima prova di Bormio
E’ stato lo svizzero Niels Hintermann, unico a tirare dall’inizio alla fine, il più veloce nella seconda e ultima prova cronometrata della discesa maschile di Coppa del Mondo di Bormio con ben 1”53 di vantaggio sul duo composto dal connazionale Marco Odermatt e dall’austriaco Daniel Hemetsberger.
Quarto il francese Johan Clarey, quinto il canadese Brodie Seger, nono lo statunitense Ryan Cochran-Siegle, decimo lo svizzero Gilles Roulin, undicesimo il canadese James Crawford, dodicesimo lo svizzero Beat Feuz, quattordicesimo il norvegese Aleksander Aamodt Kilde, quindicesimo lo svizzero Urs Kryenbuehl, ventitreesimo e quarantacinquesimo gli austriaci Vincent Kriechmayr.
Così gli azzurri: sesto Matteo Marsaglia, settimo Dominik Paris, ottavo Pietro Zazzi, tredicesimo Mattia Casse, ventinovesimo Nicolò Molteni, trentaquattresimo con salto di porta Guglielmo Bosca, cinquantesimo Matteo Franzoso, cinquantaquatttresimo Giovanni Franzoni, cinquantasettesimo Christof Innerhofer. Domani l’ormai classica gara sulla bellissima pista Stelvio.
Dominik Paris: “Ho provato un po’ la parte alta, trovando qualche buco su cui non mi sono sentito benissimo. Penso di aver preso le misure: domani dovremo rischiare e mettere tutto in pista. Una neve bella ghiacciata nella parte alta, dove non si riesce a correggere tanto, ma comunque bella tosta. Nella parte bassa cambia la neve, diventando più aggressiva, ma in generale una bella pista mossa. Arrivo abbastanza bene, ieri ho provato il primo pezzo dove il distacco non era tantissimo. E’ come giocare a poker: se trovi bene la linea giusta puoi essere molto veloce ma se abbassi di quota rischi di perdere molto”.
Mattia Casse: “Una prova solida in una pista lucida e giorno dopo giorno sempre più tosta con le temperature basse che faranno uscire la barratura, aspettiamo la gara. La Stelvio è una pista molto selettiva e difficile da interpretare”.
Christof Innerhofer: “La prova è andata così e così. Ho provato a sciare in cima per prendere il ritmo, ho provato a spingere un po’ di più ma non sono riuscito più di tanto. Ho commesso subito un errore perdendo velocità perchè in cima è tosta. La pista è preparata bene come avevo già detto ieri, complimenti all’organizzazione che ha fatto davvero un bel lavoro, bravissimi davvero. Pista difficile, veramente tosta, bisogna tenere le linee fino in fondo, molto ghiacciata e devi essere bravo a tenere gli sci. Penso che solo nel 2008 e nel 2018 la pista è stata più dura di così, la terza più difficile della mia carriera. Tra la parte alta e quella bassa c’è una differenza abissale: sotto è molto facile, e va bene così perchè arrivi stanchissimo già al San Pietro”.
Foto: FISI Pentaphoto