Paris quinto nel superG mondiale di Cortina, oro Kriechmayr
Era il favorito della vigilia e, come Lara Gut tra le donne, non ha deluso le attese: l’austriaco Vincent Kriechmayr ha vinto l’oro mondiale nel superG maschile di Cortina d’Ampezzo facendo meglio dell’argento nella stessa specialità e del bronzo in discesa conquistati a Are 2019, ma il suo connazionale Romed Baumann, che dalla stagione scorsa gareggia per la Germania e che è sceso col numero 20, lo ha fatto soffrire fino all’ultimo recuperando tantissimo nel finale e arrivandogli alle spalle per soli 7 centesimi conquistando uno straordinario argento. Altrettanto straordinario il bronzo, con 38 centesimi di distacco, del francese leader di Coppa del Mondo generale Alexis Pinturault.
Vittoria meritatissima per Kriechmayr, che porta all’Austria il quinto oro iridato in un superG maschile e che ha fatto la differenza su tutti su una delle due trappole messe dal tracciatore, il capoallenatore degli azzurri Alberto Ghidoni, una porta difficilissima subito dopo il lunghissimo salto Vertigine, che ha lo stesso nome di questa nuova, stupenda pista, nella parte alta, e poi ha contenuto il prepotente ritorno di Baumann. Su quella porta ci hanno lasciato le penne i primi tre a partire, ossia l’austriaco Christian Walder e gli svizzeri Loic Meillard e il rientrante Mauro Caviezel.
Baumann da molti viene considerato vecchio da almeno cinque anni, cioè da prima che ne avesse trenta, è alla sua seconda medaglia mondiale dopo il bronzo in combinata a Schladming nel 2013, in Coppa del mondo non sale sul podio dal secondo posto in discesa a Garmisch-Partenkirchen del 2015 e quello di oggi è il suo miglior risultato in superG, dato che era stato terzo a Lake Louise nel 2010. Pinturault invece sale sul podio per la quarta volta in una gara iridata individuale, la settima comprese le Olimpiadi.
Purtroppo l’arrivo di Baumann ha buttato giù dal podio Dominik Paris, campione uscente, e poi quello del canadese Brodie Seger, installatosi tra la sorpresa generale al quarto posto a soli 4 centesimi da Pinturault col numero 28, lo ha fatto scendere ulteriormente in quinta posizione a 55 centesimi da Kriechmayr e a 17 dal podio. Il nordamericano aveva come migliori risultati un tredicesimo posto in discesa e un quindicesimo in superG, mentre questa stagione non era mai stato più su della ventunesima piazza, ottenuta due volte. Sesto l’altro austriaco Matthias Mayer, cofavorito insieme a Kriechmayr e allo svizzero Marco Odermatt, undicesimo, settimo il francese Matthieu Bailet, al suo miglior risultato in superG, ottavo lo statunitense Travis Ganong, nono il tedesco Andreas Sander, decimo lo svizzero Beat Feuz, dodicesimo un nobile in probabile declino come il norvegese Kjetil Jansrud.
Gli altri azzurri: se Emanuele Buzzi, tredicesimo, ha fatto di gran lunga la miglior gara stagionale, ci si aspettava qualcosa di più da Matteo Marsaglia, diciannovesimo, e soprattutto da Christof Innerhofer, ventitreesimo. Non ci si aspettava invece nulla da Mattia Casse, uscito nella seconda trappola messa da Ghidoni, un po’ più in basso rispetto alla prima (a proposito, perché quando traccia un italiano le trappole sono geniali e quando le traccia uno come Ante Kostelic sono delle schifezze?), ma già disastroso nello scampolo di gara disputato.
E qui bisogna aprire una doverosa parentesi. La FISI, per riempire il contingente massimo nel mondiale in casa, ha convocato 15 uomini e 9 donne, che è già una differenza spropositata visto il rendimento complessivo avuto dal settore maschile rispetto a quello femminile in Coppa del Mondo. Ma soprattutto, come recita il paragrafo 9.3 del regolamento FIS riguardante i Mondiali, di questi 15 atleti, solo 14 potranno gareggiare: se Paris, campione uscente, fosse sceso in pista solo in superG, avrebbero gareggiato tutti e 15, ma dato che farà anche la discesa non funge più da fuoriquota, per cui il limite massimo di quelli che possono gareggiare, e questo vale per ambo i sessi, scende a 14.
Allora non era meglio lasciare a casa uno come Casse, reduce da un serio infortunio patito a novembre ma soprattutto reduce da zero gare stagionali in Coppa del Mondo, e convocare una donna in più, tipo Roberta Melesi o Roberta Midali, e nello stesso tempo dare una chance a un giovane come Filippo Della Vite, che stante questa situazione essendo il più giovane e inesperto molto probabilmente non gareggerà malgrado sia stato convocato? Ai posteri, o meglio, alla FISI, l’ardua risposta. Che non arriverà mai.