A Soelden trionfale doppietta azzurra: vince Marta Bassino su Federica Brignone!
Era data come la più in forma delle azzurre e Marta Bassino non ha tradito le attese. Dopo aver dominato la prima manche del gigante di apertura di Coppa del Mondo di Soelden con 58 centesimi di vantaggio su Federica Brignone, la 24enne cuneese di Borgo San Dalmazzo nella seconda ha sciato ancora alla grande sul ripidissimo muro centrale, perdendo parecchio solo sul piano finale rispetto alla valdostana ma mantenendo quei 14 centesimi che le sono valsi la seconda vittoria in Coppa del Mondo davanti a Fede proprio come nel gigante di Killington lo scorso 30 novembre.
Per Marta è il 12° podio in Coppa, per Fede il 40°, terza a 1″13 una straordinaria Petra Vlhova la quale, decima dopo la prima manche e sicuramente “pungolata”, per così dire, dal suo allenatore Livio Magoni tra una frazione e l’altra ha tirato giù una manche da par suo facendo il miglior tempo parziale e acciuffando così il suo primo podio sul ghiacciaio del Rettenbach, il 35° in carriera in Coppa. Fede sapeva di avere un vantaggio enorme, quasi un secondo e mezzo, sulla slovacca, ma ha avuto la lucidità di gestirlo per poi entrare come un siluro sul piano finale e grazie a quella velocità è anche andata vicinissima a strappare la vittoria a Marta che sale per la sesta volta su un podio di Coppa insieme a Fede.
Per la detentrice della sfera di cristallo assoluta e di specialità è il 23° podio in Coppa in gigante mentre sia per Marta che per Petra è il settimo. Per l’Italia, contando anche le triplette, è la 14a doppietta di sempre in Coppa del Mondo femminile, la sesta in gigante, per Fede, vincitrice nel 2015, è il terzo podio a Soelden, per Marta il secondo. Inoltre, è la terza vittoria azzurra da queste parti dopo quelle di Denise Karbon nel 2007 e, appunto, Brignone cinque anni fa, ed è la numero 93 nella storia della Coppa femminile, la 36a tra le porte larghe. Infine, non era mai successo né nella Coppa del Mondo femminile né in quella maschile, nelle precedenti 54 edizioni, che l’Italia conquistasse un primo e un secondo posto nella prima gara stagionale.
La giornata trionfale delle azzurre, l’ennesima di questi ultimi anni e la migliore di sempre nella località dell’Oetztal, è stata completata dal sesto posto di Sofia Goggia, un solo gradino di quanto era stata capace di fare sul Rettenbach quattro anni fa nella prima gara di quella che fu la sua migliore stagione, la campionessa olimpica di discesa, pur con la sua sciata alla Bode Miller, ha dimostrato di essere tornata ormai al top anche in gigante. Quarta, come nella citata gara di Killington, si è piazzata la sempre più polivalente svizzera Michelle Gisin che è arrivata a soli 17 centesimi da Vlhova, quinta la norvegese Mina Fuerst Holtmann che conferma di gradire molto il ghiacciaio austriaco del Tirolo dopo il quarto posto dell’anno scorso.
Sesta ex-aequo con Sofia la slovena Meta Hrovat, ottava la svizzera Lara Gut esattamente come un anno fa su una pista dove ha trionfato due volte, nona l’altra grande delusione della prima manche, la francese Tessa Worley, che ha rimontato dal quattordicesimo posto, infine decima e al primo risultato tra le top ten la statunitense Paula Moltzan, la migliore di una squadra che ha cercato di non far rimpiangere l’assente Mikaela Shiffrin anche con il quindicesimo posto di Nina O’Brien. Sono crollate invece a causa di errori enormi dal quarto al dodicesimo posto e dal settimo al ventiseiesimo la neozelandese Alice Robinson, la vincitrice di un anno fa, e la svizzera Wendy Holdener, peraltro reduce dalla frattura della testa del perone destro a inizio settembre.
Disastro delle padrone di casa austriache, che per il terzo gigante consecutivo non entrano nelle prime dieci: quindicesima la migliore, Katharina Truppe, diciassettesima la rientrante (dopo quasi due anni) Stephanie Brunner. Da segnalare i primi punti in gigante della ceca campionessa olimpica di superG (e di snowboard parallelo) Ester Ledecka, ventesima, bene anche la canadese Valerie Grenier, al rientro dopo più di un anno e mezzo e alla fine venticinquesima.
Foto: FISI Pentaphoto