Val d’Ega: per grandi e piccini
A neanche mezz’ora da Bolzano, offre 2 ski area in grado di soddisfare ogni esigenza: quella di Obereggen, più tecnica e quella di Carezza, perfetta per famiglie e bambini. Circondati da uno dei più bei panorami delle Alpi, ai piedi del Latemar e del Catinaccio di Elsa Drago
Ogni anno, all’inizio della stagione, Obereggen ospita la gara che da sempre offre una start list di pezzi da novanta. La chiamano la ”Kitzbühel della Coppa Europa” o la ”mezza Coppa del Mondo”. Di sicuro è l’appuntamento più affascinante di Coppa Europa, il più vecchio in assoluto, dove sono passati (e saliti sul podio) i grandi specialisti dello slalom: Tomba, Herbst, Raich, Ligety, Hirscher e quel Giuliano Razzoli che, nel dicembre 2009, salì sul gradino più alto e due mesi dopo vinse la medaglia d’oro ai giochi olimpici di Vancouver 2010.
Ma sulla Maierl di Obereggen non sono solo i grandi campioni a darsi appuntamento. La pista è la magnifica ossessione di ogni sciatore che si rispetti: sfiora il 55 percento di pendenza e ha una differenza di quota di 433 metri su 1,6 chilometri di lunghezza, mettendo alla prova anche le gambe più allenate. Nel corso degli anni, Obereggen ha sempre dimostrato di possedere uno spirito innovativo. Dal primo collegamento con il comprensorio di Pampeago, a metà del 1970, passando per il collaudo dei cannoni agli esordi dell’innevamento artificiale (inizio del 1980), fino alla creazione della nuova pista Maierl, appunto, e del rifugio gourmet (altra vocazione della zona) Oberholz.
Tra volumi audaci ed echi di memoria (la forma inclinata del tetto si ispira alle capanne della zona), l’avveniristico rifugio a 2.100 metri, firmato da Peter Pichler e Pavol Mikolajcak, guarda la Val d’Ega dominando la mitica pista Oberholz e quella da slittino Absam (750 metri, con partenza dal rifugio Epircher-Laner fino alla stazione a valle della seggiovia Absam-Maierl). Una sequenza scenografica di tre corpi trasparenti a cui corrispondono altrettanti panorami: il Mendel, il Corno Nero e il Corno Bianco. Sono le montagne più importanti del comprensorio, punto di riferimento del Dolomiti Superski, dove gli hotel sono sci ai piedi e le piste – per varietà, panorami, accoglienza dei rifugi – al top.
Ai piedi del Latemar, nel cuore delle Dolomiti, il comprensorio è uno dei più panoramici dell’Alto Adige, con 49 chilometri di piste da sci, due da slittino, un funpark e snowpark. Siamo a una ventina di minuti d’auto da Bolzano, ma Obereggen si raggiunge anche con lo skibus da Nova Ponente, Ega e Monte San Pietro. Diciotto, invece, gli impianti di risalita: tra questi – novità della stagione 2019/2020 – la seggiovia automatica a 8 posti del passo di Pampeago (lo skipass Obereggen è valido anche per i 60 chilometri di piste della vicina Val di Fiemme). E non è un caso se il portale di test Skiresort.de ha assegnato alla località il punteggio massimo di cinque stelle e nel 2019 le è stato riconosciuto il primato mondiale nella categoria fino a 60 chilometri di piste. Le motivazioni? Gli impianti di risalita, la sicurezza della neve, la preparazione delle piste e gli snowpark.
Non si tolgono mai gli sci. Nello Ski Center Latemar è stato scelto di dotare il comprensorio di 13 moderne seggiovie, preferendole alle cabinovie, che qui sono solo due (poi ci sono un Telemix, cioè un impianto con cabinovie e seggiovie sulla stessa fune per consentire agli sciatori di salire in seggiovia senza togliersi gli sci e ai pedoni di trasportare la slitta in cabinovia, e due skilift) e portano gli appassionati in quota, da 1.550 a 2.500 metri.
Se si vogliono lasciare incidere le lamine su piste con una certa pendenza, bisogna prendere le seggiovie Oberholz (nr. 20) e Absam Maierl (nr. 21): portano sotto le strepitose guglie del Latemar, lì dove partono le più belle discese di Obereggen. Tra queste la Oberholz, ampia e pendente nella prima metà, e la Absam, con le sue due varianti che attraversano il bosco, tra conifere e piccole baite. Sulla Eben, a Brunoland (il parco dell’orso Bruno) si divertono invece i più piccoli: ha tapis roulant di 50 e 30 metri, un castello gonfiabile, un tunnel di neve e giostra. E nello Yeti Park i bambini “conquistano” un sentiero appositamente creato nella neve, mentre a poca distanza le famiglie possono cimentarsi con l’Alpine Coaster di Predazzo: una veloce pista da slittino che attraversa il bosco.
Sensazioni decisamente più adrenaliniche si vivono in quello che è considerato uno dei migliori snowpark delle Alpi. Progettato in collaborazione con F-Tech Snowpark Construction, è curato e modellato quotidianamente da un team specializzato. Ecco qualche numero per capire di cosa si tratta: 30 ostacoli e 10 kickers da 1 a 17 metri, 4 rail da 3 a 12 metri, 11 box, 1 wall-element, 1 halfpipe, 1 boardercross, 1 banked slalom e varie kids box. E quando il sole tramonta, è il momento di tornare in pista. Nel Nightpark di Obereggen, tre volte alla settimana, si scia sulla jibline illuminata.
La montagna in inverno non è più solo una meta per sciatori provetti, ma è anche una destinazione tagliata su misura per la famiglia, per gli “snow lover no skier” (chi ama la neve, ma non è uno sciatore) in cerca di autenticità, sport nella natura e divertimento. E la vacanza bianca, alternativa e sostenibile, è sempre più gettonata. Soprattutto in Val d’Ega, la valle alla porta sudovest delle Dolomiti che inizia pochi chilometri a nord di Bolzano e si estende verso sud-est, sino al passo di Costalunga. Sette paesi al sole – Nova Ponente, Obereggen, Ega, Monte San Pietro, Nova Levante, Carezza e Collepietra – e un lago, quello di Carezza, dal quale ammirare i boschi di conifere delimitati a nord dal massiccio dello Sciliar, al quale sussegue la catena del Catinaccio connessa, attraverso il passo Costalunga (il confine tra Trentino e Alto Adige), al massiccio del Latemar. Ed è proprio alle falde del Catinaccio che si trova Carezza, tre le migliori ski area per famiglie dell’intero Alto Adige.
Una stazione a misura d’uomo, tranquilla, con meno impianti ma tanti boschi, dove ancora non si affolla la gente e si assapora il silenzio. Raggiungibile in soli 15 minuti da Bolzano grazie alla cabinovia di Nova Levante, ha 15 impianti di risalita e 40 chilometri di piste al sole, principalmente blu e rosse, uno snowpark sulla Tschein con kids e family funline e tre piste da slittino.
Carezza si impegna con diversi progetti per la mobilità dolce e strutture ecocompatibili, sensibilizzando turisti e residenti al rispetto per l’ambiente. Un ambiente affascinante, ai piedi del Rosengarten, che ha ispirato antiche leggende e che si può scoprire con un tour panoramico sci ai piedi. Nel mitico regno di Laurino, re dei nani, e del suo giardino di rose, il Catinaccio (in tedesco, appunto, Rosengarten), sono soprattutto i bambini a divertirsi con lo sci.
Lungo un percorso con sei installazioni a tema imparano tutto sul mondo delle leggende dolomitiche. Il percorso delle saghe, che parte dallo skilift Le Pope, è una divertente introduzione alle regole di comportamento sulle piste. Nel Kids Snowpark di Carezza sono state sviluppati due tracciati, la Family Fun Line per il freestyle e la Kids Line dedicata ai bambini.
Il massiccio che si erge maestoso fra Trentino e Alto Adige si ammira salendo da malga Frommer, dove i piccoli possono visitare il Palazzo di Cristallo di re Laurino, ai 2.337 metri del rifugio Laurin Lounge: buone ricette, ottimi vini, una vista strepitosa (è il locale panoramico a maggiore quota dell’Alto Adige). Da qui lo spettacolo delle creste scoscese è forse tra i più emozionanti delle Dolomiti. Si scende lungo una nera, parte dei 40 chilometri del comprensorio di Carezza Dolomites, assaporando, tra una pista e l’altra, i piatti dei 20 rifugi con terrazza e godendo dell’impareggiabile vista sulle montagne elette Patrimonio Unesco dell’Umanità.
Sulla neve di Carezza le tracce lasciate dai fondisti si susseguono ordinate lungo i 18 chilometri di piste. Rettilinee e piuttosto semplici, presentano salite dolci o tratti a più corsie pensati per i più allenati, che possono accedere ai tracciati dal Lago di Carezza, dal Passo di Costalunga e dalla Frommer Alp.
E per chi non scia? Niente paura, nell’ampia Val d’Ega ci sono pure un’infinità di percorsi per le ciaspole intorno al Latemar e al Catinaccio, anche fuori dei sentieri escursionistici segnati: tratti facili, pianeggianti e panoramici, ma anche tour impegnativi in vetta. Quella di avvicinarsi all’antica pratica delle racchette ai piedi in mezzo a pascoli bianchi, malghe e boschi di conifere ricoperti di neve, è una scelta naturale nel teatro delle Dolomiti. E in Val d’Ega ai cultori dello slow winter non si può che dare ragione. Per loro, ogni martedì, mercoledì e giovedì vengono organizzate escursioni guidate con le ciaspole nella Val d’Ega (iscrizioni entro il giorno prima, tel. 0471.619500, info@eggental.com).
Un esempio? Il sentiero Labirinto del Latemar che porta attraverso le bizzarre cime del Catinaccio e dura quattro ore. Si insinua tra i blocchi caoticamente ammassati di una gigantesca frana, uno scenario fiabesco e onirico tanto d’inverno quanto d’estate, sovrastato dalle guglie del Latemar che si stagliano nel cielo. In circa 30 minuti si abbandona questo tratto per affrontare una breve salita che porta ai Prati di Latemar (1908 metri), proprio sotto le verticali torri del Latemar. A contendere gli sguardi al panorama delle Dolomiti, prima che si alzi la luna, arriva l’Enrosadira. Che tinge d’oro le cime infuocate dall’ultimo sole.